“L’Italia” è logica

Sul Sole-24Ore, Salvatore Settis trova controproducente che “l’Italia”, chiunque la governi, regali ad altri paesi 9 ricercatori sui 10 che ogni anno vanno all’estero. Ma viste le posizioni sul piano europeo per i gas- serra, è logico.

“L’Italia” preferisce comprare innovazioni altrui.  Chi arriva a Milano dalla Malpensa è avvisato da un gigantesco ago con del filo: non è nel paese dell’IT, del biotech, delle tecnologie per il risparmio energetico e le fonti alternative, bensì delle sartine.

Anche Miglio – in un commento al post “Messina, IV” – dice di una ricercatrice, “resti in Francia 10 anni”. Saggio consiglio visto che, logicamente, “l’Italia” blocca l’assunzione dei ricercatori negli istituti e nelle università ne assume soltanto uno per cinque che se ne vanno.

A rigor di logica dovrebbe chiudere le università, no?

E’ martedì e sui PNAS esce un nuovo strumento bibliometrico di Claudio Castellano et al., ai quali la meritocrazia sta a cuore, probabilmente. E  inutilmente. Spiegazione di Philip Ball, Nature.

Su New Scientist si può commentare la ricerca – documentata con video – di Sara Lewis et al. sull’omosessualità del tribolio delle farine, la quale avrebbe il vantaggio di consentire la fecondazione a distanza.
Per restare in tema, gli inglesi celebrano la fecondazione assistita con successo di un’elefantessa, e gli americani un’altra pescecane vergine e madre. Interessanti le osservazioni  in proposito di Damien Chapman, di Stony Brooks, sul Los Angeles Times