Genova

“Provo un po’ di imbarazzo, perché la situazione generale è brutta, ma a me le cose vanno bene” si dicevano reciprocamente Elisabetta Visalberghi, scienze cognitive delle scimmie, CNR Roma, e Guido Barbujani, genetica delle popolazioni umane, univ. Ferrara.

Al festival della scienza s’incontrano tanti ricercatori che sanno spiegarsi davanti a tanto pubblico, che si vede la vie en rose. E, peggio per chi non c’era, ma chi c’era ieri agli IgNobel non scorderà presto la visione di Manuela Arata, presidente del festival, che con una frusta à la Indiana Jones sfilava una lama lunga 65 centimetri dall’esofago di Dan Meyer.

Davanti a David Gross che nessuno credeva capace di sprizzare un tale entusiasmo.

A proposito di Dan, c’era anche Dan Ariely, le cui conferenze – ieri e questa mattina nel “festival da camera” alla Camera di Commercio, un mini-Versailles in via Garibaldi – sono state una sorpresa. Per cui mi rimangio ogni male detto degli economisti in generale.

E a proposito del libro di Ariely, Prevedibilmente irrazionale se lo compro scontato, il contenuto mi sembrerà meno efficace?