Free the docs cont.

Un editoriale di Nature riprende l’appello al presidente Ahmadinejad per la liberazione dei fratelli Alaei. In un articolo Declan Butler parla di due altri “innominati” che avrebbero confessato anche loro di aver avuto rapporti con cittadini americani. Chissà se sono i volontari dei quali non si sa più niente dal giugno scorso.

Burrasche
E a proposito di geoingegneria, vedi post ieri, da un lato l’Istituto Alfred Wegener è stato finalmente autorizzato a proseguire con il progetto Lohafex, un’inseminazione artificiale del plancton con limaglia di ferro. Dall’altro Quirin Schiermeier riassume una nuova ricerca secondo la quale l’efficacia nel sequestrare CO2 varia da una località all’altra ed è molto minore di quanto stimato, sotto la fioritura di alghe.

Sul sito della Climos che conta su questo sistema per vendere crediti carbonio, sono riportati articoli con interpretazioni ben più favorevoli. Teme che il suo business plan finisca in alto mare?

For the openness of science
A proposito di business, su PLoS Biology John Willinsky di Stanford racconta come l’oligopolio dell’editoria scientifica sta contrastando le misure sull’open access. Basta con le schermaglie, scrive, le università sono senza soldi e tagliano gli abbonamenti, troviamoci e organizziamoci per garantire “l’accesso al sapere” che è un “diritto”.

Non pensa di essere ascoltato anche se il presidente Obama su quel diritto s’è già pronunciato. “L’idea di cooperare al progresso di questo bene comune vi sembrerà disperatamente ingenua*, anche in questi tempi di rinnovata speranza e di ricostruzione economica. Se è così, posso solo consigliare una vigilanza costante, se non crescente, a coloro che vogliono una scienza pubblica.”

*Che era ingenuo, se non sospetto di anarco-anticapitalismo, glielo avevano detto alcuni critici quando aveva pubblicato The Access Principle (scaricabile gratis).
E poi nella sezione “Competing interests” in fondo all’articolo, aggiunge: “L’autore dichiara i seguenti conflitti d’interesse non finanziari: dirige il Public Knowledge Project che sviluppa software open source per la gestione di riviste scientifiche, ed è l’editore di Open Medicine.”

I link li ho messi io.