Niente pannocchie

Il Sudafrica è il paese africano che per primo ha adottato le piante transgeniche, il 10% – dice Monsanto ma c’è chi dice tra il 25% e l’80%: tre ibridi ogm di mais bianco, due Roundup Ready e uno Yieldgard, su 75 mila ettari (Monsanto) o su 82 mila (African Agriculture).

Sono cresciuti con le pannocchie vuote. Un 10% capita anche con gli ibridi normali, ma persino dal comunicato aziendale è chiaro che parecchi dei 400 agricoltori coinvolti (280 per African Agriculture) hanno avuto pessime rese.

Sono in corso le trattative per stabilire i risarcimenti, ma sarebbe soprattutto interessante capire quale “errore”, di preciso, è stato fatto “in laboratorio”, come dice Monsanto.  Perché mai dovrebbero essere così difettose le sementi ottenute da “un ibrido” – per tutte e tre le varietà? –  fatto tornare “femminile” con una procedura che si conosce da mezzo secolo almeno?

L’anno scorso, il raccolto era stato eccezionale: 11, 3 milioni di tonnellate, 3 in più del fabbisogno nazionale, esportate proprio quando il prezzo era altissimo.

Segnalazione per ONG
Il Cellophone e il Cellscope sono due delle tre innovazioni che la settimana scorsa hanno vinto il premio della Vodafone Americas Foundation. Creati all’univ. California-Berkeley, sono un (mini) microscopio ottico e un (mini) emo-analizzatore detto Lucas, per Lens-free Ultrawide-field Cell-monitoring Array System.

Montati su un cellulare ne usano l’energia o la luce per analizzare campioni biologici. Costo previsto sui 5-10 dollari cad. Per ora, la precisione dei risultati per malaria e tubercolosi del Cellophone è pari a quella degli strumenti di laboratorio che costano dai 50 ai 100 mila dollari.

Con i soldi del premio, il gruppo di Aydogan Ozcan e quello di Daniel Fletcher costruiranno dei prototipi da testare nei prossimi mesi con operatori sanitari che lavorano nei paesi dell’Africa subsahariana.

La terza innovazione, l’active networked tag (ANT, formica) di Dan Rubenstein alla Columbia University avrebbe fatto comodo all’Aquila.