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Stamattina alla Statale di Milano, senza aria condizionata perché – come dicono gli esperti del Cato Institute e dal 1. aprile 33 senatori italiani del PdL – sarebbe da catastrofisti accenderlo a maggio, presentazione delle cinque borsiste l’Oréal-Unesco 2009, intelligenti, belle, articolate e allegre. Ho preso il loro book, ma viste le usanze imperiali me lo tengo per me.

In ordine di apparizione:
Anna Olivieri, università degli studi di Pavia, lab. di Antonio Torroni, quindi genetica delle popolazioni umane e animali, nel suo caso dei cavalli addomesticati e del takhi, o Equus ferus przewalski, un mito.
Luisa Ostorero, università di Torino, del gruppo Caustic, astrofisica delle teorie della gravitazione alternative (non einsteiniane), e occhi color 000088.
Valeria Righi, università di Modena-Reggio E., della squadra Schenetti, chimica dei biomarcatori per la diagnosi precoce di tumori cerebrali, per ora post-doc alla Harvard Medical School.
Cristina Lucia Ronchi, endocrinologa, Ospedale Maggiore-Policlinico Milano, assente giustificata: ha partorito doveva partorire Elisa il 22 maggio (grazie Luisa Ostorero.)
Elisabetta Versace, psicologa cognitiva e linguistica, lavora con Fabio Cecchetto, all’università di Milano-Bicocca e prima era a Harvard da Marc Hauser, ma com’è piccolo il mondo.