Suggerimento per Juhan che vuol alimentare l’iPod a Plutonium nitricum.
Dovrei segnare la data sui post-it. Stamattina trovo quello sulla guida all’omeopatia presentata dall’assessore alla sanità del Comune di Milano. E’ di qualche mese fa, però fa fresco dopo la pioggia di questa notte, a mo’ di footing – gomma a terra, pompa prestata – controllo nelle 5 farmacie del quartiere: ancora non è arrivata. Rimetto il post-it dov’era, se ci resta attaccato magari provo alla rentrée littéraire.
Lo dicono pure i radicali
Nel frattempo, il 29 maggio s’è tenuto a Roma il congresso dell’AIOT, l’associazione del settore che ha fornito la consulenza per detta guida. E’ piaciuto molto al cronista dell’Agenzia radicale che traduce inefficacia con
assenza di effetti collaterali dannosi
non avendo mai visto l’effetto biologico del nitrato d’uranio, presumo, e conclude ripetendo l’auspicio dell’AIOT:
A garanzia della libertà di scelta terapeutica, è indifferibile che nell’attuale legislatura i cittadini italiani abbiano approvata dal Parlamento una legge di regolamentazione delle medicine non convenzionali.
Farei queste modifiche:
A difesa della salute, è indifferibile (…) una legge di pari regolamentazione per tutte le medicine.
Alt. Big Pharma si può permettere gli stessi trial clinici dell’altra, va a gonfie vele:
Nel decennio 1995-2005, il mercato omeopatico in Europa ha avuto una crescita del 60%: da € 590 milioni a € 930 milioni. Il 90% dei prodotti omeopatici sono consumati in Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Regno Unito e Polonia. Fonte.
Negli Stati Uniti
dal 2002 al 2008, il mercato è cresciuto dell’89% arrivando a 830 milioni di dollari. Fonte.
Non le basta. Cerca di conquistare il mercato dei paesi poveri, con la strategia di Big Tobacco, per dirla con DC. Si veda il programma della conferenza internazionale “Homeopathy in Developing Countries” ad Amersfoort, Olanda, il 6 e 7 giugno. Da delinquenti?
Anche Young Science Network chiede l’intervento dell’Organizzazione mondiale della sanità per fermare Omeopati senza frontiere e informatori aziendali che spacciano i loro diluiti e succussi come efficaci contro AIDS, tubercolosi, malaria, diarree, influenza. Qui almeno, la gente sa che al massimo sono “medicine complementari”. Ma dove non ce ne sono altre?
S’è indignato persino Peter Fisher, direttore clinico del Royal Homeopathic Hospital di Londra e omeopata di Sua Maestà:
Sono molto arrabbiato perché la gente si prenderà la malaria. Non c’è alcun motivo di pensare che l’omeopatia prevenga la malaria, non si trova niente del genere nei manuali e nelle riviste di omeopatia. Così la gente si prenderà la malaria, e forse ne morirà.
Pare che il principe Carlo gli abbia tolto il saluto. E la regina?
Mi starebbe bene?
British Chiropractic Association contro Simon Singh, cont.
La BCA segna un autogol via l’altro. Dopo la pubblicità che si è fatta con il processo intentato a Singh – per aver chiamato “bogus” le sue cure contro asma, enuresi, diarree neonatali, infezioni alle orecchie ecc. – i blogger hanno dato un’occhiata al suo codice di comportamento per quanto riguarda “le comunicazioni di marketing” (sic).
Dopodiché al Consiglio generale della professione hanno denunciato 523 soci della BCA, cioè la metà, che lo violavano. E violavano quindi le norme dell’Autorità sulla pubblicità, avvisata anch’essa.
Ce n’était qu’un début.
Violava le regole anche il presidente di quel Consiglio, sorpresa?
All’udienza preliminare la BCA aveva detto di avere una “pletora” di pubblicazioni scientifiche che smentivano Singh. Dopo una campagna popolare perché la tirasse fuori, lo ha fatto il 18 giugno. Era una pletorina, ed è stata discreditata in poche ore, vedi i link nella rassegna di Jack of Kent.
Be’, come telenovela è meno deprimente di questa.