Fontaine de Jouvence, bis


Quella fontana, segnalo agli interessati, sta nella foresta di Brocéliande dove la fata Morgana (ritratta sopra) strega il mago Merlino, incastra Excalibur nella roccia, cura o cerca di avvelenare re Artù, adesca Giulio Cesare, Carlo Magno ecc. ecc. Gran donna.

Science non ne parla anche se, come Nature ieri, pubblica una ricerca sulla longevità artificiale, ancora più promettente visto che riguarda i primati. Il gruppo diretto da Richard Weindruch ha studiato per vent’anni l’effetto di una dieta ipocalorica nelle scimmie reso del Wisconsin Primate Research Center.

Di quelle tenute a stecchetto quando raggiungevano l’età adulta, sono sopravvissute l’80% – delle altre il 50% – perché è diminuita l’incidenza di diabete, cancro, patologie cardiovascolari e atrofia del cervello. “Questi dati dimostrano che la restrizione calorica rallenta l’invecchiamento in una specie di primati.”

L’Economist spiega bene le due ricerche e ritiene che i primati umani non rispetterebbero mai quella dieta, ma prenderebbero volentieri una pillola per raggiungere lo stesso scopo.

Secondo me, non sarebbe saggio provare a vivere da denutriti perché gran parte delle calorie che ingeriamo, sotto forma di zuccheri soprattutto, serve da carburante per il cervello. Toutes proportions gardées, è più voluminoso e (impressione soggettiva, lo ammetto) più gratificante di quello dei macachi.

La rapamicina, vedi post di ieri, è controindicata perché sopprime reazioni immunitarie, ma l’Economist vanta un esperimento clinico in corso – della Sirtris Phamaceuticals – con un promotore delle sirtuine. Sono proteine di cui per ora si sa che prolungano la vita dei soliti sospetti: lievito di birra, vermetto C. elegans e moscerino delle frutta.

Il promotore in questione è il resveratrolo abbondante nel vino rosso.  Dovrebbe abbassare il livello del colesterolo cattivo e giustificare così il “paradosso francese” di noi che ci abbuffiamo di carni e grassi animali, eppure mediamente siamo longevi quanto i giapponesi morigerati, ittiovori e infarciti di omega-3.

E’ il caso di interferire con le sirtuine? Una tonifica i muscoli, anche quello  cardiaco, con l’aiuto del resveratrolo (Weindruch 2008), un’altra ripara il Dna. Però regolano anche l’apoptosi, quel suicidio cellulare che dovrebbe tenere a bada il cancro…

Fashion victims?
Non vorrei disperare Billancourt, ma qualcuno ha già misurato di quanto aumenta la positività dei risultati quando una certa ricerca va di moda: il biologo evoluzionista Thomas Pfeiffer di Harvard e l’informatico Peter Hoffmann del MIT.

Guarda caso, la loro analisi non è uscita su una rivista di moda.