Not good for General Motors

Mattina fresca, giro in bici e soddisfazione da picco di endorfine. Le quali non sono menzionate nell’articolo di Preventive Medicine “Promuovere l’attività fisica e ridurre il cambiamento climatico”, ennesimo manifesto della rivista contro l’industria automobilistica.

Dal sito della sua università, il lead author Edward Maibach ordina ai seguaci “Walk! Don’t drive!” Da esperto in comunicazione delle ricerche sul cambiamento climatico, vuol convincere i cittadini a percorrere a piedi o in bici gli 8 km quotidiani in media che fanno in macchina. Così eviterebbero gli incidenti stradali e otterrebbero un effetto benefico per l’ambiente e la salute.

E poi, cosa? Niente armi in libera vendita pur di evitare stragi?

In nome di “un futuro ecologico”, “utopico” e “democratico” c’è un altro sovversivo che vuol farci usare e usa le due ruote:

In bicicletta per cambiare la vita! Il ciclismo come nuovo umanesimo! (Marc Augé, Il bello della bicicletta, Bollati Boringhieri 8 euro)

E’ una congiura mondiale ordita dal pericolo giallo in maglia rosa?