Oca’s digest

Longhorn, mica bufala

In 728 donne danesi che si sottopongono a fecondazione assistita, quelle che ricorrono anche a “medicine” alternative – complementi dietetici, rimedi da erboristeria, riflessologia, agopuntura – hanno un 31,3% di nascite in meno. Altro che effetto placebo. Paper raccomandato dalla F1000 Medicine e precedente paper sull’effetto nocebo dell’agopuntura in caso di FIV.

Prossimamente, su schermo avvolgente
Questo paper di Science – vedi anche comunicato dell’univ. dell’Illinois – su un metodo per per stampare micro-led inorganici su megadisplay fatti con materiali flessibili è stato molto apprezzato, quale foriero di svariate rivoluzioni. In campo pubblicitario soprattutto?
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Buchini al nero di seppia
Sulle Physical Review Letters, Paul Nation et al. suggeriscono di usare degli Squids – ok, nel senso non di seppie o calamari, ma di Superconducting Quantum Interference Devices – in un campo magnetico attraversato da micro-onde, per creare un minuscolo buco nero in laboratorio. Dai loro calcoli, dicono, si potrebbe modulare l’intensità del campo magnetico per verificare per analogia l’esistenza della radiazione di Hawking. Temerari…

Fra gli italiani che pubblicano sullo stesso numero, segnalo per la nanotribologia applicabile alla sismologia, i modenesi con il solito Stefano Zapperi. E ai lettori che da piccoli hanno letto Turbare l’universo di Freeman Dyson e pensano di costruirsi un giorno un astro-yacht a vento solare, sarà utile l’articolo dei pisani sul miglior tipo di vele.

Dopo l’effetto delle flatulenze bovine sul clima
quello del clima sulla produzione di latte bovino, nonché di carni bovine e suine negli Stati Uniti.

A seconda della latitudine e della concentrazione raddoppiata o triplicata di CO2 in atmosfera, detta produzione cala dallo 0 al 70%, scrivono Terry Mader et al. su Climatic Change. Più che l’aumento medio delle temperature, il problema è l’allungarsi delle ondate di calore. I bovini d’allevamento essendo per lo più di provenienza nord-europea, avrebbero bisogno di docce fresche a volontà e stalle climatizzate. L’alternativa, scrive Anna Barnett, è la selezione innaturale di geni adatti a un clima più caldo. Li hanno identificati dei ricercatori australiani e li hanno appena pubblicati su PLoS One.