Ero a Roma ieri per discussioni su energia e biodiversità, e l’altro ieri per la presentazione di questo rapporto (per soli adulti vaccinati). Cito dal com. stampa:
“Con i 600 milioni di euro sprecati per il G8 a La Maddalena, si sarebbero potuti finanziare 15.000 consultori per la salute sessuale e riproduttiva, coprendo ad esempio l’intera popolazione dell’Uganda, 30 milioni di donne e uomini, per 4 anni… 100.000 euro all’anno – dice Daniela Colombo, presidente di AIDOS – è il costo di 1 consultorio per la salute sessuale e riproduttiva nei paesi in via di sviluppo, che in 4 anni serve 20.000 donne e uomini”. Il rapporto – “La salute materna dai finanziamenti al campo. Le politiche che fanno la differenza” – denuncia il grave ritardo della comunità internazionale nel raggiungimento del quinto obiettivo di sviluppo del Millennio: riduzione di ¾ della mortalità materna e accesso alla salute riproduttiva nei paesi in via di sviluppo entro il 2015.
“Siamo ancora in tempo per raggiungerlo – ha detto Marco Simonelli, responsabile programma Salute e Hiv/Aids, ActionAid Italia e curatore del rapporto – per farlo è necessario raddoppiare i finanziamenti annuali per i servizi di salute riproduttiva e quadruplicare quelli per le attività di pianificazione familiare, come la comunità internazionale si è impegnata a fare nel 1994 sottoscrivendo il Programma di Azione del Cairo”.
Marco ha analizzato la distribuzione dei fondi internazionali per l’assistenza sanitaria nei paesi poveri e riassunto tre “case studies”, dati raccolti sul campo da Action Aid. Salvo poche eccezioni – i paesi nordici e il Lussemburgo – ai governanti dei paesi donatori non risulta che il lavoro di cura e di riproduzione spetti alle donne, volenti o nolenti, e sembra normale che nei 3/4 del mondo le donne siano fungibili e abbiano gli stessi diritti di una mucca.
C’è un nesso
Mentre ero via nello spam sono arrivate altre centinaia di offerte per Viagra e affini, e neanche una per la pillola.