Fonte.
In un esperimento clinico americano la diosgenina – un ormone sessuale dell’igname che corrisponde al nostro progesterone – verrà somministrata a mille pazienti con gravi lesioni cerebrali per proteggerne i neuroni e favorirne la rigenerazione. La dose iniziale corrisponde a tre volte il progesterone contenuto nel sangue di una donna nel terzo trimestre di gravidanza.
Non sembra previsto uno studio successivo, per monitorare eventuali effetti anticoncezionali e/o modificazioni (positive, ça va sans dire) del comportamento – via BBC.
Ancora sui comportamenti
Per la serie “Al vice presidente del CNR, non far sapere”, su PLoS Biology Dario Floreano e Laurent Keller – un roboticista e un biologo del politecnico di Losanna – passano in rassegna una serie di esperimenti di robotica evoluzionistica, i propri ma non solo, con robot reali e con simulazioni. In particolare si occupano di reti neurali sottoposte a mutazioni casuali, per vedere se emergono comportamenti adattativi, anche se la selezione naturale interviene sui geni che di per sé non codificano per un comportamento.
In sintesi: emergono. L’articolo merita perché 1) Floreani è uno che pensa, e scrive bene (Laurent K. non lo conosco); 2) per l’astuzia di certi protocolli sperimentali; 3) per la parte sull’evoluzione della cooperazione e dell’altruismo. Il tutto corredato con video per scettici sull’emergenza di un valore morale da meri algoritmi…
Qui, Greg Fish dà una valutazione critica, la mia è che, se c’è un punto debole, sta nell’asessualità dei robot. Mentre ci sono, raccomando anche la sua opinione su “cranks“, “quacks” e vari pseudo esperti ai quali gioverebbe un po’ di diosgenina.
Ogni riferimento allo storico vice-presidente del CNR è puramente casuale.