Il più grande ghiacciaio francese, il Cook delle isole Kerguélen, nel 1967 superava i 500 km2, nell’Unione Europea nessun paese ne aveva uno così. Ma la superficie s’è ridotta del 20%, la massa del 22%, scrivevano i glaciologi del CNRS sul Journal of Geophysical Research dell’agosto scorso. Sic transit la grandeur.
Mal comune
Anche in Groenlandia lo scioglimento s’è accelerato negli anni Novanta, leggevo a novembre su Science. E sull’isola di Devon, nel circolo artico canadese, l’accelerazione è iniziata a metà degli anni ’80, scrivono adesso Sarah Boon e quelli dell’Arctic and Alpine Research Group. Le rive si scheggiano in tanti iceberg e la calotta s’assottiglia. I ghiacciai fondono a dispetto di quanto pensa il prof. Franco Battaglia, scienziato faro dei deniosauri italiani.
Quelli della diagnosi di Copenaghen cominciano à me courir sur le haricot, hanno sempre ragione loro. In confronto il IV rapporto Ipcc è così rassicurante da rasentare il bigoilismo.
Il Cavaliere allarmista
Anche il vostro presidente del consiglio ci teneva a rassicurarvi. A Parma ha detto che quest’inverno lui e la presidente della Confindustria si sono presi tre volte il raffreddore
“non mi sembra che ci siano pericoli sul riscaldamento climatico… Con la Francia abbiamo posizioni diverse. Noi siamo molto più scettici sul fatto che ci sia un’incombenza così forte”. E comunque per fare certi investimenti sarebbero serviti “costi elevati che non potevamo sopportare nella crisi” (sic).
E’ ufficiale: il Cavaliere e la signora Marcegaglia soffrono di deficienza immunitaria e né il governo né gli industriali intendono finanziare innovazioni e fermare il declino economico dell’Italia. (Via mazzetta in un commento al post “Cavalieri dell’ordine della terra piatta”.)
Nouvelles de la Bérésina
Il solerte Eli Rabett pubblica il giudizio dell’EPA sul rapporto del Non-Ipcc, “organizzazione internazionale” guidata da Fred “le sigarette non fanno male alla salute” Singer, rapporto alla cui stesura lo scienziato-faro succitato è orgoglioso d’aver partecipato.
Adesso che è affondato nel ridicolo insieme ai suoi co-autori, e Watts, Scafetta, McLean, McIntyre & Co pure, quale lume guiderà i fedeli di Climate Monitor?
Inoltre Christopher Monckton, redattore del rapporto Non-Ipcc e Visconte di Brenchley, è stato colto flagrante delicto da Barry Bickmore della Brigham Young, l’università mormone di Salt Lake City. Al che il Visconte gli ha scritto di averlo denunciato al presidente dell’università per “commenti gratuiti e ingiustificabili sulla mia abituale mendacità” (sic), poi s’è reso irreperibile.
It doesn’t get better than this…