Pennacchi? E dove?

Bei tempi quando Big Oil poteva anche incendiare il fiume Cuyahoga, a Cleveland, come il 3 novembre 1952

Nonostante le proteste, BP rifiuta di condividere i propri prelievi in mare con i ricercatori della NOAA. Sicuro di non essere smentito, la settimana scorsa Tony Hayward, il capo della BP, diceva  “Non ci sono ‘pennacchi’  in profondità, il greggio è tutto in superficie”. Escremento bovino, ha risposto ieri Jane Lubchenco, la capa della NOAA: i ricercatori hanno deciso per il fai-da-te, e hanno trovato pennacchi parecchio diluiti, per fortuna, ma lunghi anche 15 km tra i 400 e i 1.200 metri di profondità.
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Risultati preliminari
“Scoperto gruppo di geni che scatenano l’autismo” titola La Stampa a proposito della ricerca pubblicata dall’Autism Genome Project su Nature, in open access (pdf). Non proprio.

Nelle 996 persone  autistiche le varianti nel numero di spezzoni di Dna duplicati o cancellati si trovano nei geni del cromosoma X, invece che tra un gene e l’altro, come nei 1.287 volontari del gruppo di controllo.

Sembra chiaro che quelle varianti intralciano le connessioni tra le sinapsi, ma tanti disturbi mentali dipendono da una loro una cattiva comunicazione, e tra le mille e passa varianti identificate, la più frequente è presente solo nell’1% dei casi di autismo. Ma almeno conferma parecchi “sospetti”. Elena Maestrini dell’università di Bologna è contenta del risultato – anche dovuto a un salto della tecnologia, spiega Heidi Ledford – e noi per lei: è in ottima compagnia.

UC e NPG danno i numeri sulle BUC
Il 4 giugno, i direttori della California Digital Library che serve le nove Università della California (UC) scrivevano ai docenti e ai ricercatori che per gli abbonamenti,

il Nature Publishing Group insiste su un aumento del 400% a partire dal 2011, il che corrisponde a maggiorare di un milione di dollari all’anno il costo delle sue 67 pubblicazioni (…) nonostante sappia che le nostre biblioteche soffrono di stress economico.

Per cui tutti erano caldamente invitati a boicottare l’NPG. Il quale ieri s’è detto stupito da “un uso sensazionalistico dei dati” nel corso di “discussioni riservate”. Era  stato concordato fino al 2011 un aumento massimo del 7%, precisa l’NGP, ma le Biblioteche dell’UC

godono da anni di uno sconto insostenibile, al punto da essere sovvenzionate dagli altri abbonati in USA e nel resto del mondo. Se consideriamo le BUC come un consorzio, godono attualmente di uno sconto dell’88% sul prezzo di listino, mentre lo sconto medio praticato dagli altri editori si aggira sul 50% e l’NPG cerca ora di arrivare più vicino a un 50%.

Dell’88%?!? Voglio indietro le mie sovvenzioni.

Conviene di più diffamare le ricerche o farle?
Nature pubblica un articolo di Noami Oreskes ed Erik Conway su come contrastare i “mercanti di dubbio” in merito al riscaldamento globale e fabbricanti di altre controversie che giovano ai profitti. Articolo a pagamento, ma è probabile che compaia presto su qualche blog. Gratis invece, il saggio di Colin MacIlwain su investimento nella ricerca e sviluppo economico, o ripresa economica. Meno di quanto si dice, probabilmente.