Golfo del Tossico

Dopo il disastro dell’Ixtoc I nel 1979, ci sono state poche ricerche per vedere come e quando il Golfo si riprendeva. Il Messico non aveva i mezzi (né il governo USA la voglia…), i petrolieri sì, ed è probabile che qualche dato ce l’abbiano ma se lo tengono stretto. Se governanti e petrolieri fossero meno cul et chemise, non si sarebbero persi trent’anni.

Questa volta però il guaio è capitato dove c’è un’alta concentrazione di centri di ricerca, fondazioni e organizzazioni ambientaliste, sarà un po’ più difficile imbavagliare tutti. E censurare le critiche a governanti e petrolieri che, per rispondere all’ordine delle masse “Fate qualcosa!”, potrebbero non aver fatto la cosa giusta.

Domani, la commissione senatoriale per l’ambiente e i lavori pubblici sentirà un po’ di esperti; e su Science Eli Kintisch l’ha preceduta. Per i repubblicani, il ranking member della commissione è Jim “Oil Money” Inhofe. Sarà interessante vedere se si sdebita come nel 2003 (link all’indimenticabile discorso “Climate change is a hoax”).

They tell you it isn’t so
Nel frattempo gli “eventi meteo estremi” – in Australia è inverno, preciso a proposito del terzo link – si succedono come previsto da meteorologi, climatologi e capitalisti. Per fortuna, c’è sempre un volontario per negare l’evidenza e il dolore  altrui  – h.t. Climatemonitor, “ovviamente”.