Atrazina Rap

Nel 1997 il neo professore Tyrone Hayes, 30 anni, dieci papers importanti sull’endocrinologia delle rane, un lab suo all’università della California a Berkeley, riceve un proposta di contratto da Ecorisk, azienda di valutazione dei rischi ambientali, per conto di Novartis poi Syngenta.

Per ottenere l’autorizzazione di vendere l’erbicida in Usa, e quindi nel resto del mondo, la multinazionale svizzera deve presentare analisi di tossicità dell’atrazina all’Environmental Protection Agency. Ne commissiona e paga decine, coordinate da un Panel presunto indipendente.

Haynes fa un referendum tra i dottorandi, ci stanno. Scoprono che l’atrazina causa malformazioni nei girini e vogliono pubblicarlo. Ecorisk e Syngenta si oppongono, come previsto dal contratto e Haynes non protesti… Gli altri sette colleghi del Panel trovano i suoi esperimenti scadenti, e i loro li smentiscono.

Secondo round
Nel 1999 Haynes rifà gli esperimenti da capo. Tiene il Panel aggiornato sui dati via via che emergono, certo che Ecorisk pagherà almeno le spese. Invece non approva nemmeno i protocolli. Nell’ottobre 2000 Haynes si dimette, con i grants del suo lab e i soldi dei suoi premi continua il lavoro insieme a studenti, volontari senza borsa. Nel 2002, insieme a loro conferma sui PNAS e su Nature che l’atrazina nell’acqua è teratogena anche a dosi minime e produce ranocchi ermafroditi. “Ricerche dubbie” dettate da convinzioni politiche, dicono Syngenta e i soliti neghisti, abbiamo dati che le smentiscono. Usciranno su riviste più accomodanti.

Terzo round
Nel 2003 l’EPA approva l’atrazina per due anni, rinnovabili salvo disastro. Dopo verifiche però, l’Unione Europea la vieta definitivamente nel 2004, e Haynes riceve il Citation Award. In Usa si viene a sapere di altri danni durante discussioni a margine dei convegni, dagli animali deformi trovati da ecologisti, scolaresche e cittadini vari. L’EPA concede l’approvazione definitiva nel 2006 e nel 2007. Sui PNAS, Haynes et al. descrivono la cascata biochimica attraverso la quale l’atrazina può causare tumori negli esseri umani. “Ricerche scadenti,” ripetono Syngenta & i soliti. Ai congressi scientifici, Haynes conclude suoi interventi con l’Atrazina Rap.

Quarto round
Fanno causa a Syngenta circoli di gestanti, naturalisti dilettanti, organizzazioni ambientaliste. Chi è chiamato da tribunali come uno dei rari esperti senza conflitto d’interesse e intervistato dai media? Right. Nel gennaio 2009 il Comitato dell’Illinois per la salute ambientale convoca l’esperto per un confronto con un ricercatore di Syngenta. Un battibecco tra i due prima che parli Haynes prosegue per email. I suoi non rispettano gli “standard accademici”, scrivono i legali dell’azienda alla presidenza dell’università, il professore va richiamato al decoro. Ha promesso di essere educato, risponde la presidenza. Ho solo risposto per le rime a un tentativo di intimidazione, dice Haynes.

Quinto round
Sul sito atrazinelovers, Haynes accumula una documentazione che fa comodo ad altri legali. Un anno fa, parte la prima class action nell’Illinois, a marzo quella di sei stati del Midwest. I gestori dell’acqua potabile chiedono 350 milioni di dollari per gli impianti di purificazione: negli acquedotti hanno rilevato 30 parti per miliardo di atrazina, dieci volte il massimo stabilito dall’EPA. “Processi frivoli”, dicono Syngenta e il suo coro. Sui PNAS, Haynes et al. raccontano come 1 parte per miliardo castra i ranocchi. Il 19 luglio, i legali di Syngenta mandano una protesta formale all’università della California: Haynes ha violato l’etica rivolgendosi con frasi oscene ai ricercatori di Atrazine.com che volevano dialogare “a livello scientifico”. Il 6 agosto, il preside della facoltà di biologia fa il punto con il professore sullo scontro decennale e non prevede né indagini né sanzioni.

Sesto round
Il 19 agosto Syngenta mette su Atrazine.com una settantina di email scritti da Haynes tra il 2002 e il 2010, senza i nomi dei destinatari e provvisti da asterischi così da non turbare le educande. Scandalo? Il prof cita la Bibbia, suo padre, molti rappers, si vanta dei punti segnati contro la multinazionale. Abstract: I’m fucking you mother-fuckers perché ce l’ho come Umberto Bossi. Viola il bon ton, gli piacciono i gangsta poets. L’etica la violano gli altri sin dal primo mail nascosto in fondo al pdf, o rimasto lì per sbaglio. Lo spiano, lo minacciano, preparano domande trabocchetto per i politici repubblicani che lo incontrano e lo portano al bar, attaccano un presunto errore in un grafico di 10 anni prima. What’s new?
The macho man intanto rende omaggio a Rachel Carson, floats like a butterfly, stings like a bee. (Segue, forse).

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