Il ragioniere a rapporto dai baroni

Con i capelli corvini del Cavaliere ma suoi, il 78enne Nigel Lawson barone di Blaby fondò nel novembre scorso la Global Warming Policy Foundation. Come trustees o fidecommissari, chiamò persone fidate e tra queste il barone Andrew Turnbull, per il cui passato la plebe battezzò l’impresa  “Global Warmongering”, da warmonger: guerrafondaio.

Nel 2003 infatti, il ministro della funzione pubblica Turnbull aveva fatto pressione sui dirigenti dei servizi segreti perché firmassero il rapporto di “intelligence” sulle armi di distruzione di massa irachene, ritoccato da Tony Blair dopo lettura di un falso made in Italy. Perciò Tony lo inserì nella “lista degli onori” del 2006 e Andrew fu promosso a barone. Perciò alla Global Warm(onger)ing si trova in compagnia di Emma Nicholson, baronessa di Winterbourne, presidente di parecchi enti di beneficenza tra cui l’Iraq Britain Business Council che media la vendita all’Iraq di macchinari britannici per l’estrazione del petrolio in cambio di partecipazioni allo sfruttamento dei pozzi.

Billy Bragg è un neo-realista.

Grande debutto
Per prima cosa, gli aristocratici della Global Warm(onger)ing rallegrarono il proletariato inaugurando il proprio sito con un logo inedito e notizie spiritose (il Turnbull era un altro, le temperature anche, ndt) . Giusto mentre il barone di Blaby, s’indignava sul Times perché dai mail rubati alla CRU emergeva che

gli scienziati avevano manipolato i dati grezzi delle temperature per mostrare una tendenza al global warming inesorabilmente in crescita.

Cambiato il logo e venuta l’estate, i nobili suddetti aprirono anch’essi un’ indagine sulle manipolazioni dei dati che tanti segugi non erano riusciti a scovare e l’affidarono a un unico super-esperto, il ragionier Andrew Montford a.k.a. Bishop Hill che in febbraio aveva dimostrato la propria imparzialità nel saggio applaudito dalle truppe di Climate monitor, The Hockey Stick Illusion: Climategate and the Corruption of Science.

La veloce ed approfondita indagine del ragioniere è uscita per i tipi della Global Warm(onger)ing con prefazione del barone Turnbull che ieri la presentò alla stampa britannica con volo che da Pindaro

Finiti sono i tempi in cui le “autorità” potevano asserire il proprio messaggio senza ostacoli, usando le proprie risorse superiori e assicurandosi in tal modo che le questioni difficili restassero nascoste! (Proprio come i documenti del funzionario pubblico David Kelly, ispettore degli armamenti iracheni per conto delle Nazioni Unite, suicida dopo aver detto a una giornalista della BBC che il governo Blair raccontava frottole ad eletti ed  elettori, ndt).

lo portò a Julia Roberts:

Viviamo sempre di più nel mondo di Erin Brockovich contro Pacific Gas and Electric, nel quale individui impegnati con poche risorse possono scavare una questione. Armati con più robusti diritti all’informazione (nel senso che lui non potrà censurare l’ex ministra Claire Short se ripetesse che i di lui servizi intercettavano le telefonate del segretario dell’Onu Kofi Annan, ndt), e con il potere forense dell’internet, alla fine riusciranno ad arrivare alla verità e non si faranno intralciare da indagini veloci ma superficiali (come quella sul suicidio di David Kelly, e quella  sulla  credibilità del falso made in Italy consegnatagli nel 2003 dal capo dei servizi segreti, ndt).

Vestiti i panni del militante verde il barone ha poi preteso dal governo, tramite la BBC, che licenziasse il presidente dell’Ipcc e procedesse a una valutazione indipendente della scienza del clima. Sul primo diktat Andrew Miller, presidente della commissione scienza e tecnologia alla Camera dei Comuni ha risposto che era meglio rifletterci. Sul secondo, ha dribblato il subalterno per dire al suo padrone che se lo scordasse :

Lord Lawson pare voler provare a riscrivere i fondamenti della scienza del clima, ma né la commissione scienza dei Comuni né quella dei Lord perderebbe tempo in un compito tanto futile. La stragrande maggioranza degli scienziati di tutto il mondo ritiene che il cambiamento climatico sia una questione d’importanza cruciale, e a volerlo mettere in discussione sono quasi sempre i non scienziati.

Grazie al potere forense dell’internet, si può leggere il Rapporto Montford e trovarne la forma meno comica ma la sostanza uguale ai post di Bishop Hill. Riassunto: il super-esperto è commosso dalla fiducia concessagli dalla nobiltà e incavolato nero perché nessuna delle precedenti commissioni d’indagine gli ha chiesto un parere.