E’ uscito il censimento della vita marina (grazie mazzetta), il risultato di dieci anni di lavoro, centinaia di collaborazioni, migliaia di ricercatori. Sto cominciando dalle immagini qui, sensazionali. Il polichete Victorniella lo inquadro…
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Ci sono anche i papers sui problemi, in open access come gli altri, ma li lascio per un’altra volta. Nel frattempo, il governo di Sua Maestà britannica ha detto la sua su Climategate. Cito dalle conclusioni, uguali a quelle delle indagini precedenti:
sulle accuse relative al rifiuto del Professor Jones di condividere dati grezzi e codici informatici, consideriamo che le sue azioni erano in linea con la prassi comune nella comunità della scienza del clima. Abbiamo suggerito che la comunità diventi più trasparente, pubblicando dati grezzi e metodologie dettagliate (il codice, ciccia, ndt). Sulle accuse relative alla legge sulla libertà di informazione, riteniamo che molta della responsabilità riguardi l’università dell’East Anglia, e non la Climate Research Unit (inondarla di richieste non ha ottenuto l’effetto sperato, ha continuato a lavorare come prima passandole all’ala). Inoltre, nella misura in cui abbiamo preso in considerazione le accuse di disonestà, per esempio il presunto tentativo del Professor Jones di “nascondere il declino”, riteniamo che non sussistano. Nell’ambito limitato della nostra indagine e delle prove che abbiamo raccolto, la reputazione scientifica del Professor Jones e della CRU resta intatta. Non abbiamo trovato alcun motivo, in questo disdicevole episodio, per mettere in dubbio il consenso scientifico così espresso dal Professor Beddington: “il riscaldamento globale sta avvenendo [ed] è indotto dall’attività umana”.
via Joe Romm e BigCityLib.