A Nagoya si sono dati 20 obiettivi e due anni per programmare come raggiungerli, le specie minacciate saranno tutelate, la perdita di ecosistemi naturali dimezzata, le acque terrestri protette passeranno dal 13 al 17%, quelle marine dal 10… al 10% così c’è tempo per estinguere il tonno, e ci sarà una moratoria sugli studi di geoingegneria per frenare il riscaldamento globale.
Gli Usa non hanno firmato la convenzione sulla biodiversità, quindi in Giappone non c’erano e comunque oggi il Comitato della camera per la scienza e la tecnologia ha detto che bisogna investire in ricerche di geoingegneria, tanto per portarsi avanti.
Se le specie calano, almeno aumentano le temperature nel mare artico,* le siccità in Amazzonia, le alluvioni in tutto il Sud-est asiatico, il prezzo del caffè, del mais, della soia, del frumento e… cos’ho dimenticato? Ah sì, le meduse.
* Va bene l’outsourcing che si risparmia sui ricercatori, ma far lavorare gratis i narvali?