Cuori di pietra

I geologi britannici sono impietosi. Neanche una settimana dopo che l’Accademia delle scienze francese ha pubblicato in uno stile altrettanto antiquato del pdf  la posizione locale sul riscaldamento globale onde smentire con discrezione le fandonie del geochimico ed ex ministro Claude Allègre, loro vanno giù piatti.

In chiaro sul sito della Geological Society –  grazie Paolo C. via Skeptical Science – e in un pdf che s’apre in un secondo, insegnano ai dinosauri d’oltre Manica come si usa l’ordinateur et la toile senza attendere una richiesta scritta dalla ministra. Per esempio si fa una piccola bibliografia per i non addetti che vorrebbero saperne di più e un’altra per gli “intrepidi”, s’impagina con sobria eleganza e si mettono i link, bon sang! Les liens c’est pas fait pour les chiens, non mais alors…

Rapporti del genere ormai sono centinaia, questo si occupa dell’evidence prodotta dalla categoria e spiegata in altre pagine del sito, per esempio dove ho messo un link. Inizia con i “motivi di preoccupazione”, li spiega con cifre, date e dati sui riscaldamenti passati e presente, precisa che questo qui non è dovuto a cause geologiche. Nel finale tira fuori l’artiglieria pesante:  la rivoluzione industriale inventata dai britannici.

In totale, dal 1750 circa le attività umane hanno emesso oltre 500 miliardi di tonnellate di carbonio (quindi oltre 1.850 miliardi di tonnellate di CO2) in atmosfera, il 65% delle quali attraverso la combustione di carburanti fossili.
Nei secoli a venire, continue emissioni di carbonio dalla combustione di petrolio, gas e carbone prossime o superiori ai livelli attuali, e da attività umane collegate, potrebbero portare il totale fino alle quantità aggiunte dall’evento termico di 55 milioni di anni fa:  tra 1.500 e 2.000 miliardi di tonnellate. Mentre la Terra si riscalda, possono arrivare ulteriori contributi da fonti ‘naturali’ (paludi, tundra, idrati di metano ecc.). L’evidence geologica dell’evento di 55 milioni di anni fa e di precedenti episodi simili suggerisce che un tale aumento farà probabilmente salire le temperature globali di almeno 5-6ºC e forse di più, e che il ristabilimento del clima terrestre, in assenza di ogni intervento di mitigazione, potrebbe richiedere 100.000 anni o più. Modelli numerici del sistema climatico avvallano tale interpretazione. Alla luce dell’evidence presentata qui è ragionevole concludere che è probabilmente poco saggio continuare a emettere grosse quantità di CO2, per quanto il fatto possa essere scomodo.

Comunicazione scientifica: les Français savent pas s’y prendre.