Science anticipa on line una ricerca per gattofili.
Ci sono voluti due ingegneri del Massachusetts Institute of Technology, uno del politecnico della Virginia e uno di Princeton, ma finalmente si sa che per bere un gatto non usa la lingua a mo’ di cucchiaio, come si credeva dopo le riprese effettuate da Doc Edgerton, altro ingegnere del MIT, nel 1941. In realtà posa la punta del dorso della lingua sulla superficie e la ritrae velocemente sfruttando l’inerzia del fluido – che tende a procedere nella direzione impartitagli – per contrastare la gravità che lo attira verso il basso.
Il modello teorico non prevede che il felino schizzi goccioline in giro, è teorico appunto. Però consente di calcolare la frequenza delle lappate in funzione della massa del felino. La previsione è stata verificata sperimentalmente su alcuni esemplari di Felix catus (video) dal pelo lucente e abituati a vedersi servire latte e acqua in eleganti coppe di vetro colorato.