Miniciclotrone 6

Soliti link del lunedì  per gli ascoltatori di popolare network. Tema domattina: risorse collettive. Al “capitalismo avanzato” sta venendo una coscienza ambientalista o almeno una preferenza per il risparmio dovuta alla crisi economica?

Carbon Business
Comunque sia, il Carbon Disclosure Project normalmente raccoglie i dati sui cambiamenti climatici e sulla quantità di gas serra emessa da 3.000 organizzazioni  pubbliche e soprattutto private: fondi d’investimento per circa 65 mila miliardi di dollari, amministrazioni cittadine, grande distribuzione e multinazionali varie.  

Il CDP è stato varato dieci anni fa dalla Filantropia Rockefeller, non proprio un movimento dal basso, con l’idea di creare per consenso un sistema trasparente e condiviso per misurare e dichiarare le emissioni di gas serra così da poter controllarne l’eventuale riduzione. Un rapporto del CDP sulle grandi aziende europee è uscito un mese fa, in tempo per far presente ai rispettivi governi cosa s’aspettano dal prossimo vertice sul clima di Cancùn.  La crisi ha fatto calare le emissioni di un 7% rispetto all’anno scorso, è il terzo anno di fila, avanti così fino al 2012 e quasi quasi rispettiamo gli impegni presi con il protocollo di Kyoto.

H2O Business
Venerdì scorso, il CDP ha pubblicato a sorpresa un rapporto sull’acqua richiesto da 137 investitori istituzionali con in gioco 6 milioni di miliardi, nessuno italiano. E’ il risultato di un sondaggio fra 302 delle 500 maggiori multinazionali. Più della metà hanno risposto, innanzitutto le industrie chimiche, minerarie e alimentari che hanno grossi problemi, mentre quelle di petrolio, gas, cemento sono state molto reticenti. Il consenso sembra essere quello riassunto da Jacqueline McGlade dell’Agenzia europea per l’ambiente:

Il cambiamento climatico sta modificando la disponibilità globale d’acqua, nel senso che la sua scarsità aumenta in alcune regioni e  in altre aumentano le inondazioni.  Questi cambiamenti esigono un adattamento della nostra infrastruttura e dei nostri consumi.

Belle parole, chissà se gli investitori saranno rassicurati. Che per via del clima aumentano le inondazioni, lo dicevano anche alla conferenza di Kathmandu, organizzata dalla collaborazione di ricerca cinese Third Pole Environment: i ghiacciai tibetani riempiono i laghi, i quali straripano ecc. Dicevano pure che servono più dati per fare modelli di evoluzione.

Meno pesce…
Il vertice di Nagoya sulla biodiversità si era concluso con belle parole, ma la Royal Society ha smorzato gli entusiasmi con un numero speciale delle sue Philosophical Transactions dedicato alle ricerche sulle estinzioni, mai così veloci in particolare per le specie marine. E per parlare dei fatti nostri, la Commissione internazionale per la protezione del tonno atlantico si riunisce la settimana prossima a Parigi. Ha ignorato le raccomandazioni degli scienziati per le quote da attribuire ai vari paesi, il risultato si legge in Looting the Seas, l’inchiesta di 50 giornalisti con un capitolo edificante sul Mediterraneo.

… però casto
A Portland, Oregon, la settimana scorsa c’era la conferenza annuale della Società per la chimica e la tossicologia ambientale e sono stati presentati alcuni esperimenti sui comportamenti riproduttivi dei pesci in presenza di battericidi e fungicidi usati nei detersivi, saponi, disinfettanti, dentifrici, cosmetici, calzini, sacchi per l’immondizia ecc. che poi finiscono nelle fognature. A far calare la libido ittica, ne bastano 0,01-0,5 parti per miliardo, dosi che si trovano mediamente nei fiumi e nei laghi.
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A proposito di giornalisti
Paola Caruso che scriveva di economia, scienze ecc. sul Corriere è in sciopero della fame. Dopo sette anni di precariato le hanno preferito un giovane raccomandato. Ci sono raccomandazioni meritate, questa non lo so. Però so che al Corriere come altrove, il precariato ha fatto diventare la solidarietà un’eccezione.