Sciare

Vuol dire streghe dalle parti della fattoria-reggia. In Romania oggi si sono unite per gettare il malocchio contro il governo che vuol imporre una tassa sulle loro prestazioni, s’apprende dal Guardian. Auguri, quel governo non piace neppure a noi, ma quando il lavoro rende, perché il vostro sarebbe esentasse e il nostro no?
Grazie agli incantesimi della direttrice e delle vice direttrici di Oggi scienza, in un anno il quotidiano del Medialab-SISSA è diventato il primo blog di scienza.

Apprendisti
Nel Parco delle bufale, ridente dépendance di Oggi scienza, commentavo l‘articolo in cui Daryl Bem, psicologo in pensione dell’università Cornell, afferma di aver misurato una “precognizione” o “esperienza extrasensoriale anticipata” nel 53% degli studenti ai quali sullo schermo del computer ha fatto vedere foto porno e non, e che dovevano poi cliccare l’aggettivo giusto tra due descrittivi della foto appena vista. La maggior velocità e accuratezza di cliccata suggerirebbe l’esistenza di poteri parapsicologici detti “psi”. Rispetto alla reazione davanti a foto non porno, la differenza è “statisticamente significativa”.

Potrebbe indicare tutt’altro, dico io, per esempio che l’immagine “stimolante” acuisca la percezione visiva e faccia distinguere meglio “erotic” da “exotic”.

Il Journal of Psychology and Social Psychology ha deciso di pubblicare insieme una critica di Eric-Jan Wagenmakers et al. Succo:

I principali difetti degli esperimenti di Bem, illustrati in seguito nei particolari, sono i seguenti:  (1) confusione tra analisi esploratoria e confermatoria (sì dirà così in italiano?); (2) insufficiente attenzione al fatto che la probabilità dei dati, posta una data ipotesi, non equivale alla probabilità dell’ipotesi, posti determinati dati (fallacia del condizionale trasposto); (3) applicazione di un test che sopravaluta l’evidenza a sfavore dell’ipotesi nulla (cioè che i fenomeni psi non esistono, ndt), una tendenza che disgraziatamente si acuisce con l’aumento dei partecipanti.

Hanno macinato “l’evidenza” pro-psi trovata da Bem in otto serie di esperimenti su nove, in un test bayesiano di significatività e trovato che:

a volte è lievemente a favore dell’ipotesi nulla (H0), a volte lievemente a favore dell’ipotesi alternativa (H1). In quasi tutti i casi, rientra nella categoria “aneddotica”.

Ahia, che male!
Delle otto serie positive tre restano significative, a confermare che i fenomeni psi si manifestano solo in presenza di sperimentatori che li ritengo probabili. Inoltre:

Sebbene gli esperimenti di Bem di per sé non forniscano evidenze di precognizione, suggeriscono che i nostri criteri accademici per l’evidenza potrebbero essere attualmente stabiliti a un livello troppo basso. E’ facile biasimare Bem per aver presentato risultati ottenuti in parte con l’esplorazione o per aver sovrastimato l’evidenza a favore della sua H1. Tuttavia ha rispettato le regole del gioco per le pubblicazioni accademiche, presentando addirittura più esperimenti di quelli solitamente richiesti. Sarebbe pertanto sbagliato interpretare la nostra valutazione dei suoi esperimenti come un attacco alla ricerca su fenomeni improbabili. Suggerisce invece che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui gli psicologi progettano esperimenti e ne riferiscono i risultati… Speriamo che l’articolo di Bem diventi un punto di  svolta, una scritta sul muro: “gli psicologi devono cambiare il modo di analizzare i propri dati”.

C’è anche una stroncatura di Jeff Rouder e Richard Morey, ma non so se esce nel prossimo numero.