Watching the deniers – III

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L’ho già usata, però il dott. Inferno ha un primo link  in tema e un secondo ancora meglio.
Ad agrimensore g non piace essere chiamato negazionista per le sue posizioni sul riscaldamento globale di origine antropica, detto AGW, né che io lo descriva quale fedele alla linea di Climate Monitor, secondo la quale le nostre emissioni di CO2 e gas equivalenti non hanno effetto serra.
Sull’incapacità della teoria dell’AGW di essere predittiva e “scientifica”, scrive per esempio:

Previsione: esistenza ai tropici di hot-spot (zone calde) posizionati a circa 10km sopra la superficie terrestre.

Riscontrata? No, le radiosonde dell’Hadley Centre non hanno riscontrato hotspot nella zona suddetta. Più in generale, l’andamento termico della media troposfera è ciclico.

La realtà

Previsione: Raffreddamento della bassa stratosfera.

Riscontrata: No, dal ’94 (fine dell’effetto eruzione Pinatubo) la temperatura in bassa stratosfera è stata sostanzialmente costante, cioè non mostra alcun trend a parte la naturale variabilità.

La realtà

Previsione: diminuzione dei tempi media di vita di alcuni gas nella stratosfera.

Riscontrata? No, in un articolo di Science Daily viene messo in evidenza che tale diminuzione non esiste ( http://www.sciencedaily.com/releases/2008/12/081215111305.htm e se ne parla su climate monitor http://www.climatemonitor.it/?p=1007)

E ti pareva…

La realtà riguarda la non diminuzione dell’esafluoruro di zolfo. Con grandi margini d’incertezza perché le misure delle radiosonde sono poche e si fanno solo da trent’anni, durante i quali è certo invece che le sue emissioni sono aumentate. Comunque la rilevanza è minima sia sull’esito dei modelli -l’esafecc. è poco e incide semmai su quella parte di previsioni climatiche legate all’abbondanza di ozono in stratosfera – che sulle negazioni di agrimensore g:

Beh, io non credo molto ai feed-back positivi se un sistema ha dimostrato la propria stabilità (mi sembrano più probabili quelli negativi), e poi sono affascinato dalla teoria di Svensmark che dice che la formazione delle nubi è favorita dalla quantità di raggi cosmici in ingresso in atmosfera. Poichè tale ingresso è a sua volta modulato dall’attività solare, la nostra stella diventa decisiva per regolare il clima terrestre.

E’ anche affascinato dai cicli astrologici di Nicola Scafetta, dal fornello geotermico del prof. Mazzarella, da qualunque cosa di cui parlare poiché

a parlare dei modelli GCM non possono essere solo climatologi e fisici dell’atmosfera, ma anche (almeno) statistici e ed esperti di computer-science.

Sono d’accordo. Così è più facile confrontarne le opinioni con i fatti. In particolare per quanto riguarda la sensibilità del clima al raddoppio della CO2 sulla quale agrimensore g concentra ora il proprio “scetticismo” e tempesta i ricercatori di domande sempre uguali di cui sa già la risposta:

Ormai i pro-AGW sono andati troppo in là, nel senso che qualsiasi evidenza non li farebbe cambiare idea… Per parte mia, tanto per fare pronostici e dare dei numeri che sono ordini di grandezza, direi che, di circa il mezzo grado  o poco più di riscaldamento globale, un centesimo di grado (cioè niente) potrebbe essere dovuto alla CO2, un decimo di grado potrebbe essere dovuto all’uso del territorio (qui, forse andrebbe eventualmente ricercata la responsabilità dell’uomo) e tutto il resto è dovuto all’attivattà solare.

cioè niente