Da Climate Monitor basta passare per beccare il ten. col. Guidi con le dita nella nutella.
Elogia John Nielsen-Gammon che vanta il proprio lavoro sui biases delle temperature registrate negli Stati Uniti come da prossima pubblicazione in una rivista peer-reviewed firmata anche dai guru Watts, Pielke Sr e Christy…
E zac, il lagomorfo nota che John Niels-Gammon et al. sono scivolati su una buccia di banana. Per anni hanno urlato che la NASA e la NOAA truccavano le temperature perché non tenevano conto delle isole di calore urbane (Urban Heat Islands) e si son dimenticati di tener conto dell’effetto frigo rurale (Rural Refrigerator Effect).
Per distrarre l’audience dalla torta in faccia, l’alt.uff. additava anche al ludibrio della truppa una rassegna di Jim Hansen et al.
Riguarda quello che si sa e non si sa del bilancio energetico terrestre e delle incertezze legate al forcing positivo e negativo dei diversi tipi di aerosol, incertezze che un satellite dagli interferometri ben calibrati potrebbe ridurre. Siccome è un programma di ricerca, più che un paper, è bello lungo e bello chiaro. Salvo per il ten. col. che prende toma per Roma e s’incavola perché non trova il Colosseo.
Mette il link all’originale, come ornamento. Della troupe chi legge di scienza non sa l’inglese, chi sa l’inglese non legge di scienza e lo dimostra nei commenti.
Oggi il ten. col. discetta delle previsioni dei modelli climatici e delle proiezioni degli scenari come Roger Pielke Sr di cui copia questa definizione:
“Una proiezione è una predizione o una stima basata su dati noti o osservazioni: una estrapolazione.”
Da solo non c’era arrivato. Adesso sa che gli scenari climatici si basano su proiezioni economiche, sociali ed economiche a partire da dati noti, mentre i modelli fisici del clima ne proiettano l’evoluzione in base alla fisica.
Né gli scenari né i modelli fanno previsioni – anche se per brevità le chiamiamo un po’ tutti così – perché se n’è già occupata la teoria, e sono già state confermate, una sull’aumento delle temperature notturne giusto riconfermata dai guru Watts, Pielke Sr ecc., grazie.
Il ten. col. sembrava aver capito, perché poco prima scriveva
l’IPCC non fa previsioni climatiche
Invece si riferiva alle mansioni del personale dell’Ipcc, perché con plurale maiestatis intonato alle sue riflessioni epistemo-semantiche aggiunge:
Chiudiamo con una domandina: quante proiezioni/previsioni climatiche hanno correttamente individuato le dinamiche del sistema – variazioni delle temperature medie superficali ad esempio, ma anche contenuto di calore degli oceani- dell’ultima decade? Risposta facile: nessuna.
Risposta ancora più facile: basta cliccare qui e qui.
Dalle previsioni post hoc del ten. col., il riscaldamento globale essendosi fermato nel 1998, il global cooling è iniziato nel 1999. Infatti oggi a Milano c’erano + 29,7 °C (1) mentre le proiezioni di James Hansen et al. nel 1988 dicevano 30.
(1) Sul termometro del vicino. Nel metodo scientifico raccomandato dal ten. col., il clima “si guarda dalla finestra”.