Urania e Psiche


Da Climalteranti sotto “Psicologia e cambiamenti climatici”, appare Claudio Costa redivivo. Nel primo commento ispirato da variazioni, il 23 luglio, dell’alt.uff. G.G. su un tema di Judith Curry, C.C. rimanda al paper di Zhaohua Wu et al. (deboluccio, da confrontare con questo) che scrivono alla fine dell’abstract:

A seconda dell’importanza postulata per i contributi delle dinamiche oceaniche e delle variazioni nel tempo delle emissioni di aerosol alle temperature medie globali alla superficie, stimiamo che fino a un terzo del riscaldamento globale nel tardo ‘900 potrebbe essere stato una conseguenza della variabilità naturale.

Pensiero curriano in traduzione guidiana e copia-incolla costiano:

Questo, oltre a restituire la posizione che le spetta nelle dinamiche del clima alla variabilità naturale e interna del sistema, e’ anche in forte contraddizione con lo statement dell’IPCC che costituisce di fatto la fonte (ingiustificata) di ogni preoccupazione.

Il dott. Costa, il ten. col. Guidi e la dott. Curry confermano così un sospetto diffuso: non hanno mai visto i rapporti dell’Ipcc nei quali si trovano spiegati, per esempio, i lavori di Jim Hurrell sulle dinamiche oceaniche e la “variabilità naturale e interna al sistema”.

Nel secondo commento ispiratogli da una traduzione del suo superiore, il dott. Costa rimanda a un testo di Nicola Scafetta noto come Saturno in Capricorno e Craig Loehle dello Heartland Institute. Intitolato Climate Change Attribution Using Empirical Decomposition of Climatic Data, con sublime empirismo (1) postula cicli naturali causati da “perturbazioni della posizione del Sole nel baricentro del sistema solare”. Purtroppo il secondo copia-incolla del dott. Costa è stato eliminato dal boss di Climalteranti come OT, ma riportava fedelmente dall’abstract:

Circa il 60% del riscaldamento osservato 1970-2000 è stato molto probabilmente causato da questo ciclo climatico naturale di 60 anni durante la fase ascendente.

Dimostrata la propria fede nei cicli astrologici di Scafetta-Landscheidt, in perturbazioni mai osservate da quando è nata l’astronomia attorno al baricentro di un sistema formato solo da Sole, Terra, Luna (occasionalmente), pianeti transgioviani e nemmeno un astro mediceo a turbarne l’armonica risonanza, il dott. Costa forniva pure il motivo dei propri interventi:

Mi rendo conto che postare in questo sito di fedeli ultraortodossi dell’AGW non serva a nulla, anche se trattasi di peer reviewed che mettono in discussione tutte le conclusioni dell’IPCC e quindi la necessità, anzi l’urgenza di ridurre le emissioni, ma…non potevo resistere dopo tutto il sarcasmo versato in questa discussione.

Scafetta & Loehle 2011 esce su una delle riviste Bentham, talmente peer-reviewed che in cambio di 800 dollari sono disposte a pubblicare  il celebre “CRAP paper“. E’ comunque un piacere, sotto un post di psicologia negazionista, vedere qualcuno definire  “sarcasmo” la tenera maieutica praticata da tutti – con una breve eccezione – nei confronti dei disinformati.

(1) Sotto la traduzione del 28 luglio, si trova un breve dialogo tra fautori dell’astrologia:

Maurizio Morabito: Empirico? Ma che follia sarebbe? Lo sanno tutti che i dati non sono importanti in climatologia se non per migliorare i modelli ((c) Gavin Schmidt)…
GG: Appunto Maurizio. Nell’attesa di avere modelli che riproducano correttamente la realtà, teniamoci i dati!

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