Furti

Saranno anche sbagliate le ricerche di Judy Mitkovits che identificavano  in un virus murino la causa della sindrome da fatica cronica. L’istituto dei Whittemore che dirigeva avrà anche avuto un motivo per licenziarla. Ma farla arrestare per aver rubato – forse – i propri dati?
Sembra esagerato. I Whittemore vendono un kit diagnostico (inutile) basato su quei dati, da qualche parte dovrebbero averli.

Replay
In occasione del vertice di Durban che inizia domenica, come due anni fa per quello di Copenaghen prima il miracolo è annunciato a quelli che equiparano misconduct scientifica e pedofilia, i veri credenti. Poi ai veri credenti di seconda fila viene dato l’indirizzo del server russo dal quale scaricare altri 5.000 email e documenti vari sui – forse – 220 mila rubati alla Climatic Research Unit dell’università dell’East Anglia.

Estrazioni dal contesto, cancellazioni e prefazione finta umanitaria a cura del/i ladro/i. Per il contesto, chiedere qui. Un seguace di Anthony Watts non ci casca:

OK, i miei istinti scettici sono in allarme rosso. Fin qui nei mail, non c’è alcuna pistola fumante. Ci sono soltanto scambi ruvidi, espressioni di dubbio ecc. ecc. Come facciamo a sapere che non è stato Mann o un altro membro della squadra a pubblicare questi mail per influenzare l’opinione pubblica. L’idea sarebbe di tirar fuori un pacco di email legittimi che mettono la gente in cattiva luce (per stabilirne l’autenticità), ma che non contengono nessuna prova schiacciante. Ci sarà una frenesia nei media e nei blog, alla fin fine su niente di concreto. L’opinione pubblica concluderà che è stato tutto gonfiato e che gli scettici sbagliano sul grado di disonestà all’interno della squadra. L’interesse pubblico (e la pressione pubblica concomitante)  scemerà. Sarebbe una strategia piuttosto raffinata (una sorta di operazione “sotto falsa bandiera”), ma sono preoccupato perché questi mail sono prove ancora meno schiaccianti di Climategate I. Mi sembra tutto molto sospetto. E giusto prima dell’udienza dell’ATI per di più.

E’ l’udienza nel processo in cui l’American Tradition Institute, una lobby pro inquinamento, vuol privare del diritto alla privacy Michael Mann e decine di scienziati americani e non.

Action Aid
A proposito di fame e povertà vere, giornata intensa a Roma anche se non credo che il nuovo governo trasferirà alle Ong delle donne afgane aiuti equivalenti a un F35. Comunque alla conferenza di Bonn sulla “transizione”, una donna – una sola, non bisogna esagerare: proprio Selay Ghaffar dell’HAWCA – è stata invitata insieme a un uomo per rappresentare la società civile afgana. Una prima…