Arraffoni

Esce un altro rapporto dell’International Land Coalition, basato su 28 case-studies indagati a fondo. Ci sono paesi dove indagini del genere non sono tollerate, magari si ricicla denaro sporco o che sono governati da una cleptocrazia. Quindi le conclusioni potrebbero essere ottimiste.
Riassunto per i pigri anglofoni, francofoni o ispanofoni.

Per italofoni pigrissimi
Gli acquisti di terreni più o meno statali altrui aumentano dal 2000, anche se si nota un lieve declino dopo il picco del 2007 -2008, scrivono gli autori.

Nei nostri dati, nulla suggerisce che il termine “land grabbing” non sia ampiamente meritato.

I dati:

–  il 78% degli acquisti – per i quali si conosce la destinazione – è a scopo agricolo, di cui i tre quarti per produrre biocarburanti. Il restante 22% riguarda estrazione mineraria, industria, turismo e conversione di foreste.
– L’Africa è il primo bersaglio con 134 milioni di ettari, il secondo l’Asia con 29 milioni.
– Sono acquistate le terre migliori, spesso irrigabili e vicine a infrastrutture,  rendendo più probabile un conflitto con gli utenti pre-esistenti.

La novità
Rispetto agli anni del boom, adesso sono “le élites nazionali” a gestire il mercato, anche se l’attenzione dell’opinione pubblica continua a concentrarsi sugli investitori stranieri.

Tanto per cambiare
“L’interesse commerciale per la terra” favorisce la corruzione, danneggia la poca democrazia che c’è, impoverisce le donne, i contadini e le risorse ambientali grazie alle quali sopravvivono.

Ma come diceva l’affidabile Pierluigi Battista:

Ci si penserà in un secondo momento.

(L’affidabile Pigi è anche su Oggi Scienza.)

Turismo
Nature Conservancy e l’African Wildlife Conservation hanno regalato al governo del Kenya – per destinarle a parco nazionale gestito dal Kenyan Wildlife Service che aveva fatto da mediatore – terre comprate da presunti “proprietari privati” che nel frattempo ne facevano deportare gli abitanti dalla polizia.

I Samburu hanno intentato un processo a venditori e acquirenti. Dicono che le terre appartengono da sempre alla loro tribù; durante le udienze, la deportazione continua.