L'immunità degli Stati Uniti


(Foto Wikipedia)

Gli USA non accettano di rispondere dei maltrattamenti deliberatamente inflitti a cittadini di altri paesi. Il mese scorso il dip. della Giustizia ha chiesto a un giudice federale della Florida di respingere la causa intentata da alcune centinaia di sopravvissuti guatemaltechi agli “esperimenti clinici” con i quali John Cutler et al. li avevano infettati con sifilide, gonorrea et al. negli anni 40 (certe “parti lese” sono nate deformi anni dopo).

Motivazione: lo stato federale è “immune” da simili cause.

Il dip. di Sanità ha promesso 1,8 milioni di dollari per migliorare i trattamenti contro le malattie trasmesse sessualmente e la “formazione etica”  di chi fa esperimenti sugli esseri umani, ma non per risarcire le vittime come suggerito dal rapporto della consulta bioetica l’anno scorso.

Su Nature, Matthew Walter ripercorre la storia degli esperimenti, iniziati nel 1943 in USA e dopo l’intervallo 1946-48  in Guatemala, proseguiti a Tuskegee fino al 1972. E’ vero che all’epoca le regole erano diverse o assenti, come dice  Susan Lederer, e che durante la guerra lo stesso Salk aveva infettato con il virus dell’influenza (quella normale) volontari che non avevano dato alcun consenso.

Ed è vero che ci sono sempre aree grigie: a un paziente che muore di cancro, è giusto somministrare un farmaco pericoloso che potrebbe salvarlo e altri dopo di lui, anche se non è in condizione di acconsentire? Se oggi è giusto, domani?

Per le generazioni successive, la barbarie del passato sembra fin troppo ovvia,

conclude Matthew Walter.

Certo. Ma nel 1946-7 a Norimberga gli americani processavano e condannavano i medici nazisti per crimini che medici americani avrebbero continuato a commettere in Guatemala, al Jewish Chronic Disease Hospital, alla Willowbrook School (omissis) e a Tuskegee per un’altra generazione. Alla quale  non sembrava ovvio un bel niente.

Not OT
Robert Proctor, lo storico della scienza di Stanford, ha appena pubblicato The Golden Holocaust nonostante i tentativi di Big Tobacco per impossessarsi delle prime versioni del libro, e della documentazione sulla quale si basavano, e fargli “preventivamente” causa per diffamazione, uso di documenti confidenziali, di testimonianze fallaci ecc…

Ogni somiglianza tra le persecuzioni subite da Robert Proctor e da Michael Mann non è casuale.
DGRP_graph
Care socie, cari soci,

Oltre al Drosophila Gene Destruction Project (cosa non le fanno passare, poverina) e al Drosophila modEncode Project, è pronto il

Drosophila melanogaster Genetic Reference Panel

con già dentro circa 5 milioni di snippetti (SNPs per i pignoli), 105 mila microsatelliti polimorfici, 37 mila transposoni e un sacco di altra roba per capire meglio l’associazione tra le varianti del genotipo e quelle del fenotipo. E poi capire come trasferirla da lei a noi. Per esempio, per sapere quale associazione di geni aiuta la Wolbachia a far nascere solo moscerine, favorisce l’aggressività, la longevità e la sensibilità all’alcol come nel grafico sopra con i maschietti in rosa spinto e le femminucce in celeste scuro.

O per dirla con il centinaio di ricercatori che hanno messo in pe’ l’ambaradan

per capire l’architettura genetica delle caratteristiche quantitative rilevanti dal punto di vista ecologico ed evolutivo, nonché dei modelli Drosophila per le caratteristiche quantitative umane.

che sarà più corretto, ma si capisce poco.