Tout se tient

Il pio anti-darwinista dott. Enzo Pennetta spera che il dott. Carlo Stagnaro mi abbia impallinata. L’economista che dirige studi e ricerca dell’Istituto Bruno Leoni prova

  • fastidio per il modo in cui la vicenda (Heartland, ndr) è stata seguita e trattata da Sylvie Coyaud, tenutaria del blog OcaSapiens e “giornalista scientifica”. Coyaud vive in un mondo dove tutto è facile: ci sono, da una parte, i buoni e bravi e innocenti e onesti, che vogliono salvare il mondo, e dall’altra i cospiratori. I cospiratori si dividono in due categorie: cretini o prezzolati (o entrambi).

Il dott. Stagnaro ha ragione, con un’antifrasi ho dato del cretino a Peter Gleick. E ho pure citato Inhalation Toxicology che si scusa perché gli unici biologi le cui ricerche dimostrano una tossicità scarsa o nulla dell’amianto, hanno taciuto sui propri “legami” con un’azienda dei fratelli Koch.

Lo ha infastidito soprattutto quello che ho detto del suo “carissimo amico” Indur Goklany:

  • Goks è un individuo straordinario sul piano umano e ultra-competente su quello tecnico. Naturalmente tutto ciò non interessa a Coyaud, che dubito si sia presa la briga di leggere anche solo mezza riga dei suoi scritti (se l’avesse fatto ne discuterebbe la tesi, non le fonti di reddito).

Dubito che il dott. Stagnaro si sia preso la briga di leggere le mie poche righe. Non sono io a discuterne le fonti di reddito, ma il Dipartimento degli Interni e il Congresso.
Siccome ho letto molti scritti di “Goks”, trovo quasi perfetto il riassunto che ne fa il dott. Stagnaro:

  • Goks sostiene una tesi molto semplice, in principio, e empiricamente molto solida (ma bisogna leggere i suoi libri, per capirla, e a leggere troppo non c’è più il tempo di spandere merda quotidiana sul blog). La sua tesi è (a) che esista anche per la CO2 una curva di Kuznets ambientale“: all’aumentare del reddito, l’emissione di inquinanti cresce fino a un punto di massimo, e poi inizia a scendere, man mano che la società è diventata sufficientemente ricca e la tecnologia sufficientemente sviluppata. Ma questo non è un contributo originale ed è, in realtà, controverso (qui e qui). Goklany aggiunge una tessera al puzzle: (b) la maggior parte dei problemi legati al cambiamento climatico (che lui non nega) non sono “creati” dall’aumento delle temperature, ma solo esacerbati. Non è che fame, stress idrico, malaria, eccetera non esistessero prima. Questi stessi problemi erano la norma anche in quello che oggi è il mondo industrializzato, e sono stati superati grazie allo sviluppo economico. Quindi, lo sviluppo rappresenta una priorità rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici, perché consente di sgombrare il campo da minacce che, se vengono risolte per tempo, non verranno neppure acuite dal riscaldamento globale. E’ più razionale, dice Goklany, affrontare direttamente la fame, lo stress idrico, le malattie tropicali, eccetera, piuttosto che aggredirle indirettamente attraverso la riduzione delle emissioni di CO2.

(grassetto mio)
Quasi perfetto. In sostanza è la tesi di Lomborg e di altri, che ho già “discusso” sul Sole-24 Ore, qui e altrove perché empiricamente non sta in piedi. Abstract (i frequentatori abituali saltino invece di sbadigliare):
1. La curva di Kuznets, applicata all’ambiente, è smentita dall’aumento globale sia degli inquinanti che delle emissioni di CO2.
2. L’aumento delle temperature è solo uno dei cambiamenti climatici, che comprendono scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare, maggior frequenza e intensità degli eventi meteo estremi, spostamento dei termoclini ecc. Per non parlare dell’acidificazione degli oceani e delle sue ripercussioni sulla catena alimentare.
3. La priorità è uno sviluppo economico che riduce inquinanti e climalteranti e non acuisce le minacce, ma le affronta proprio perché fame, stress idrico, malattie tropicali ecc. sono problemi “esacerbati” – come scrive giustamente il dott. Stagnaro – dai cambiamenti climatici.
(Credere che una volta “affrontate”, fame, stress idrico e malattie tropicali scompaiano per sempre a me pare irrazionale. In compenso come l’ing. Goklany sono contraria ai sussidi per l’etanolo da piante alimentari e come il dott. Stagnaro sono favorevole a una carbon tax.)
Il dott. Stagnaro non ha letto le mie poche righe o non sa come indicare le citazioni?

  • Invece la nostra “Oca Sapiens” si scandalizza per i soldi che Goklany avrebbe percepito da Heartland. Di quale cifra stiamo parlando? Tenetevi forte: 1.000 dollari al mese.

Mi scandalizzerei volentieri, ma non so se li ha percepiti. Comunque concordo con il dott. Stagnaro (chiedo scusa ai frequentatori abituali per la ripetizione): 1.000 dollari al mese da qui al 2014 per scrivere un capitolo del prossimo non-IPCC Report – che nessuno legge o cita all’infuori degli autori – sono una miseria.

Il dott. Stagnaro propone poi questo gioco:

  • Diciamo che non c’è solo la Grande Cospirazione Contro il Clima. Diciamo che c’è anche la Piccola Cospirazione per Kyoto. Diciamo che un agente di questa Piccola Cospirazione è una giornalista scientifica

Chi sarà? La fissa del protocollo di Kyoto con la CO2 mi ha sempre mandata in bestia perché ritengo prioritario… vedi punto 3.

  • che ricava il suo reddito, presumibilmente maggiore di 1.000 dollari al mese, da un gruppo editoriale alle cui spalle c’è, tra l’altro, una grande impresa con importanti interessi nei sussidi alle fonti rinnovabili. Sarei autorizzato a considerare questa giornalista una schifosa venduta a lobby senza scrupoli? Se fossi come lei, lo farei senza troppi pensieri.

Faccia pure. Né Confindustria né la SISSA sono imprese, credo, e da D-La Repubblica mi piacerebbe ricavare 1.000 dollari al mese. Accidenti, se il dott. Stagnaro avesse scritto “Sylvie Coyaud” invece di “giornalista scientifica”, lunedì chiedevo un aumento.
Non me lo darebbero per mentire, temo, quindi è giusto che l’ing. Goklany sia pagato più di me. Non sarei capace di imitarne lo cherry-picking di dati e statistiche per accusare scienziati e Ong umanitarie e ambientaliste di essere incompetenti e allarmiste.
Il dott. Stagnaro aggiunge un p.s.

  • Semplifico la vita a Sylvie e mi iscrivo pure io alla Grande Cospirazione.  Oltre ad aver assistito a numerose iniziative dello Heartland e ad avere molti amici in quell’organizzazione (a partire da Joe e Diane Bast e James Taylor, responsabile delle attività sul clima), sono intervenuto a due convegni...

Non si doveva scomodare, lo sapevo.

  • In entrambe le occasioni ho percepito 1.000 dollari di compenso, più le spese di viaggio (in economy) e tre o quattro notti di pernottamento. Dio quanto mi sento ricco.

Sono una miseria anche per lui.