Convenienza


Neanche il governo Monti ha adottato la mia proposta di mettere all’asta i cervelli formati con una spesa media sui 200/300 mila euro cad.  e che poi fuggono in paesi più ricchi.  E’ vero che quando l’avevo scritta sul Sole, non avevo dati. Con una metodologia da affinare, comunque meglio della mia, Fuller Torrey e Barbara Boyle Torrey fanno un po’ di calcoli e li pubblicano su PLoS One.

Sui 265 mila medici laureati all’estero, i 129 mila venuti dai 53 paesi più poveri rappresentano il 15% dei medici attivi in USA – una percentuale che varia dal 2 al 28% a seconda degli stati. Ne perdono il maggior numero, per ogni 100.000 dei propria abitanti, Filippine, Siria, Giordania e Haiti (!).

Gli Stati Uniti contribuiscono regolarmente alla spesa sanitaria di 39 paesi, in alcuni casi il saldo potrebbe essere positivo:

Come mostra la tabella 1, i costi di formazione dei laureati in medicina nei paesi più poveri superano il totale degli aiuti forniti dagli Stati Uniti a 19 di questi 39 paesi. Gli esempi più estremi sono l’India e le Filippine.

Potrebbe esserlo a condizione di trascurare quello che accade nel paese di provenienza:

Oltre alle perdite finanziarie, in un paese povero ce ne sono altre causate dalla partenza di un medico. Comprendono quella di un modello per i giovani, di un supervisore durante la loro formazione, di posti di lavoro per il personale sanitario che sarebbe stato assunto dal medico, e dei servizi sanitari che il medico avrebbe erogato.

Almeno Cuba esporta medici in cambio di materie prime.

Contrordine dello Spirito Santo
L’Accademia pontificia per la Vita ha annullato il suo

III Congresso internazionale per la ricerca responsabile sulle cellule staminali

del 25-27 aprile prossimo, per scarsità di sponsor, iscritti a pagamento quindi soldi, dice. Sembra una bugia.

Scontenti gli organizzatori che si erano battuti per far ammettere alle autorità ecclesiastiche la presenza di scienziati che lavorano sulle embrionali.

Contenti gli accademici contrari alla presenza suddetta, che ringraziano lo Spirito Santo di aver riportato l’Accademia sulla retta via. E contenti anche certi scienziati che avevano rifiutato di partecipare, data la censura a priori di un confronto fra le conoscenze su staminali adulte ed embrionali.