Al mitile ignoto


Cari orecchietti di popol netvu,

Il miniciclotrone di domani riguarda la colla della cozza.

– Uffa, ancora
Come sapete,
Appunto!
la geniale bivalve produce un adesivo a base di proteine dette DOPA
– Ah sì?
grazie, le quali formano un adesivo che fuori o dentro l’acqua, si attacca istantaneamente a rocce, legno, metalli, reti da pesca e scarpe abbandonate, e si ne stacca a richiesta
– Di chi?
del mitile, essendo idrofobo e legandosi e slegandosi gli atomi di ferro dell’ambiente, anche se arrugginito.
.– Si capisce niente. L’ambiente, il mitile o il ferro?

Meraviglia della chimica biomimetica, Arànzazu del Campo et al. l’hanno creata in laboratorio al Max Planck di Magonza.
– La cozza?
La colla, con un polimero a forma di stella a quattro punte, su ciascuna un gruppo nitro-dopaminico che si legano a vicenda e al ferro, per sempre a meno di essere slegano da raggi ultravioletti, dalla luce.

Biodegradabile, biocompatibile, reversibile senza solventi tossici, inquinanti e pericolosi. Su Angewandte Chemie dicono che la simil-colla della cozza è un ottimo substrato per coltivare cellule, da usare nei tamponi che si mettono sulle ustioni mentre la pelle si rigenera, in chirurgia per saldare un’incisione dalla quale si devono fare interventi ripetuti, fermare la fuoriuscita di sangue da una ferita, di petrolio da un pipeline subacqueo.
– E fissare le capsule temporanee sui denti senza doverle poi togliere a martellate?