In effetti…
Dalla bozza finale della dichiarazione, George Monbiot estrae questa melassa nauseante:
Riconosciamo che il pianeta Terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa e che la Madre Terra è un’espressione comune in un certo numero di paesi e regioni e notiamo che alcuni paesi riconoscono i diritti della natura nel contesto della promozione dello sviluppo sostenibile. Siamo convinti che per raggiungere un giusto equilibrio tra i bisogni economici, sociali e ambientali delle generazioni presenti e future, è necessario promuovere un’armonia con la natura.
Sunto
Riconosciamo, constatiamo, deploriamo, ci preoccupiamo per lo scempio ambientale e la disuguaglianza crescente, i miliardi di poveri per l’80% donne e bambini senza cibo e acqua potabile s’arrangino. Ripetiamo le promesse di 20 anni fa e ci impegniamo solennemente a non far nulla per realizzarle.
Il contrario di quello che si organizzava qui. Anche per contrastare l’asse del male Vaticano-Siria-Egitto-Polonia-Cile:
A spegnere le speranze… ha contribuito anche il Vaticano. Scrive Roberto Giovannini ieri su La Stampa che la Santa Sede ha operato un vero e proprio “blitz” per stravolgere il testo del documento finale, già concordato. In particolare, preso di mira il paragrafo 244, che parlava dei diritti riproduttivi delle donne.
Per tirarsi su di morale
Mentre era a Rio Leo Hickman ha appreso che le comiche di sua Sua Signoria hanno stufato il partito xenofobo UKIP, il quale L’ha liquidata.