Rio+20: 283 paragrafi di aria fritta

In effetti
Dalla bozza finale della dichiarazione, George Monbiot estrae questa melassa nauseante:

Riconosciamo che il pianeta Terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa e che la Madre Terra è un’espressione comune in un certo numero di paesi e regioni e notiamo che alcuni paesi  riconoscono i diritti della natura nel contesto della promozione dello sviluppo sostenibile. Siamo convinti che per raggiungere un giusto equilibrio tra i bisogni economici, sociali e ambientali delle generazioni presenti e future, è necessario promuovere un’armonia con la natura.

Sunto
Riconosciamo, constatiamo, deploriamo, ci preoccupiamo per lo scempio ambientale e la disuguaglianza crescente, i miliardi di poveri per l’80% donne e bambini senza cibo e acqua potabile s’arrangino. Ripetiamo le promesse di 20 anni fa e ci impegniamo solennemente a non far nulla per realizzarle.

Il contrario di quello che si organizzava qui. Anche per contrastare l’asse del male Vaticano-Siria-Egitto-Polonia-Cile:

A spe­gne­re le spe­ran­ze… ha con­tri­bui­to an­che il Va­ti­ca­no. Scri­ve Ro­ber­to Gio­van­ni­ni ieri su La Stam­pa che la San­ta Sede ha ope­ra­to un vero e pro­prio “bli­tz” per stra­vol­ge­re il te­sto del do­cu­men­to fi­na­le, già con­cor­da­to. In par­ti­co­la­re, pre­so di mira il pa­ra­gra­fo 244, che par­la­va dei di­rit­ti ri­pro­dut­ti­vi del­le don­ne.

Cows with guns

Per tirarsi su di morale
Mentre era a Rio Leo Hickman ha appreso che le comiche di sua Sua Signoria hanno stufato il partito xenofobo UKIP, il quale L’ha liquidata.