Dr. Corda, c'è posta per lei

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Alessio Guglielmi scrive

Ho mandato il messaggio sottostante a Ocasapiens, da cui però sembra scomparso (forse è finito nello spam?).

Nello spam non c’era, nei sospesi neanche. E se mi sospetta anche lei di censura, me lo dica: le  mollo subito la password e mi filtra lei i commenti sensati dalle tonnellate di viagra e vuitton che arrivano ogni giorno.
WordPress commence à m’courir sur l’haricot,
Provvedo alla consegna per  bontà d’animo’.

Caro Dr. Corda,
sono un ricercatore italiano espatriato, non sono un barone e sono molto lontano dai baroni. Quel poco che so di Telesio – Galilei Academy of Science (Tgas) l’ho appreso da Sylvie, e dell’Institute for Theoretical Physics and Advanced Mathematics Einstein-Galilei di Prato (IFM) non so nulla.
Vorrebbe per favore spiegarci lei quale è lo scopo e l’attività di IFM e perché ci sono dei legami con Tgas? Se se la sente, sarei anche interessato a una sua opinione sull’attività di Tgas.
Ci sono quattro punti che mi premerebbe lei chiarisse per primi e in sufficiente dettaglio per eventualmente correggere l’articolo di Sylvie:
1) Per quale motivo un precario maltrattato dai baroni, quale lei si definisce, fonda un’istituzione accademica? Con quali fondi, quali agganci (se mi passa il termine) e quali finalità? Non c’è nulla di male in principio, ma io sono stato precario per molti anni e una cosa simile non mi è mai venuta in mente, e questo vale anche per tutti i miei colleghi. Chi finanzia attualmente IFM e qual è il budget? Lei percepisce uno stipendio? Per quali mansioni?
2) Normalmente le istituzioni accademiche che assegnano premi hanno un capitale scientifico pluridecennale o plurisecolare e rappresentano la comunità accademica. Da queste premesse nasce il prestigio del premio: prima si crea e si rende prestigiosa l’istituzione, poi viene il premio.
Questo non sembra essere il caso di Tgas e IFM (si tratta di un’opinione, ma immagino che lei riconosca che è un’opinione legittima). Quindi la domanda è: perché IFM e Tgas danno premi scientifici?
3) Qual è l’attività quotidiana di IFM? Avete degli uffici? Delle aule? Avete studenti? Post-doc? Visitatori? Ricercatori permanenti? Quante persone sono impiegate presso di voi e con che mansioni?
4) Ogni quanto tempo si riunisce l’advisory board? Come avvengono le riunioni, di persona o in videoconferenza? Partecipano tutti i membri? Quando è stata l’ultima riunione e quanti sono stati i partecipanti? Erasmo Recami, per esempio, ha mai partecipato?
Cordialmente,
Alessio Guglielmi
http://alessio.guglielmi.name

***

Inquisitive minds want to know, don’t they? The goose s.

40 commenti

  1. Cara Sylvie e caro Alessio,
    sarò lieto di rispondere alla gentile lettera aperta di Alessio domani in giornata.
    Un caro saluto,
    Ch.

  2. credo debba essere messa in evidenza l’estrema modestia che il Dr Corda mostra nel parlare di se stesso… veramente encomiabile
    🙂

  3. Caro Alessio,
    Credo che il modo migliore per rispondere alle sue domande sia riportare il testo della lettera che il mio amico, Prof. Erasmo Recami, ha scritto ieri alla nostra Sylvie in quanto lei gli aveva girato le sue (di Alessio intendo) domande chiedendo un parere. Infatti, mi sento di sottoscrivere la lettera di Erasmo che ha dato il suo permesso di divulgarla:
    “Gentile Dottoressa Coyaud,
    non la mando certo al diavolo! La ringrazio anzi del suo
    cortese email (anche se TUTTI siamo sempre super-oberati
    da impegni).
    Avrei voluto anzitutto leggere il suo articolo originario,
    e la mia curiosita’ e’ stata subito appagata da un
    successivo email circolare dell’amico Christian Corda.
    [Quanto le scrivo non e’ confidenziale, nel senso che lei
    potra’ renderlo noto]
    Ho quindi letto l’email di Alessio Guglielmi: diro’
    solo che alcune delle domande che lui pone sono a priori
    legittime, ma il tutto mi pare troppo sferzante. Non trovo
    nulla di male –anche se io personalmente non lo farei–
    che colleghi che ritengono di non ricevere sufficienti
    riconoscimenti dall’establishment si creino i propri
    “Centri di ricerca”. E magari attribuiscano premi,
    prima che la propria istituzione sia diventata
    di alta fama. I premi di alto nome lasciano a volte
    a desiderare (circa il maggiore, il Nobel, tanti ricorderanno
    i casi di Cabibbo, di Sudarshan, di Ward, di Zwieig,
    di Lattes, del grandee sperimentale italiano Occhialini…),
    e non trovo disdicevole l’esistenza di altri premi:
    neppure di quelli di nome minore o minimo. A proposito
    di establishent –che ha la sua ovvia funzione– vorrei
    ricordare che uno dei migliori ricercatori italiani
    che io conosca si guadagna da vivere insegnando nei
    Licei in quel di Napoli (ma non ne faccio il nome,
    perche’ non lo gradirebbe. Posso fare il nome pero’
    di Einstein, che quasi tutti i propri lavori piu’
    importanti li scrisse, come noto e come lui stesso
    dichiaro’, usando quale proprio “istituto
    di ricerca” un cassetto di scrivania dell’Ufficio
    Brevetti di Berna).
    Non credo di essere, come lei asserisce, “il piu’ eminente
    consulente scientifico” di nulla. Ma ho “concesso” il
    mio nome, quando mi e’ stato richiesto da amici o colleghi
    di cui ho conosciuto alcuni buoni prodotti di ricerca
    scientifica (quali il citato C.Corda, e altri). Naturalmente
    non ne ho mai guadagnato un euro –ne’ lo avrei accettato–.
    Nel caso dell’ente di cui Guglielmi maggiormente parla (IFM),
    ho tenuto un seminario a un convegno di discreto livello
    in Prato: e ho ricevuto il rimborso di parte (non tutte) delle
    mie spese di viaggio; questo e’ normale, altrimenti molti di noi
    non potrebbero accettare inviti. E’ tanto normale, che nel 2011
    un gruppo di geofisici cinesi mi rimborso’ le ben piu’ ingenti
    spese di viaggio che ebbi dal Brasile (ove al momento mi
    trovavo) onde partecipare come main lecturer a un loro importante
    Simposio: senno’, di nuovo, non avrei potuto accettare il loro
    pressante invito…
    Ebbi contatto col mecenate Francesco Fucilla solo in quella occasione:
    mi si disse che era lui a rimborsarmi i 300 euro di treno + taxi,
    e ad offrire una cena ai partecipanti, e, grato, gli scrissi;
    e lui altrettanto gentilmente mi rispose.
    Ho partecipato a riunioni di advisory boards o simili?
    Direttamente, di certo, no: non ho tempo neppure per
    le mie proprie pubblicazioni, o per i problemi dei miei
    familiari! Pero’ non ho mai avuto notizia di iniziative che
    non fossero dignitose.
    So che esiste una editoria parzialmente “a fini di lucro”.
    Perfino prestigiosissime Riviste, che escono solo in forma
    elettronica, pretendono un contributo da parte di quegli
    autori il cui manoscritto e’ stato accettato –da
    referees severi!– per la pubblicazione; infatti tali
    Riviste non possono ricevere introiti attraverso la vendita
    di copie cartacee… Che l’IFM sia associato a “editoria
    di rapina” a me personalmente non risulta.
    Una parola sull’articolo di Sylvie Coyaud, che ha smosso
    le acque. Alcune delle iniziative da lei segnalate paiono
    davvero imprudenti. Ma occorre considerazione anche da parte
    nostra. Tra gli “imprudenti” leggo pure i nomi di colleghi
    fisici quali Roberto Mignani, o di ricercatori industriali
    illustri quali Gianguido Rizzotto: per i risultati che hanno
    alle spalle meritano a priori alquanta attenzione.
    Cordialmente,
    Erasmo Recami
    http://www.unibg.it/recami
    P.S.: la mia home-page puo’ essere resa nota.”
    A quanto detto da Erasmo aggiungo solo che, personalmente e senza nulla voler togliere al “capitale scientifico pluridecennale o plurisecolare ed al rappresentare la comunità accademica” , ciò che veramente conta in una Istituzione Scientifica è il livello di competenza di chi ne fa parte e la sua produzione scientifica. In Italia poi, vista la degenerazione della nostra cultura e della nostra scienza, dovuta al già citato fenomeno baronale ed alla poca attenzione dei nostri governi negli ultimi 40 anni, ritengo il mio punto di vista ancora più corretto. Basti pensare che la celebratissima Scuola Normale Superiore di Pisa, pur con tutto il suo “capitale scientifico pluridecennale o plurisecolare ed al suo rappresentare la comunità accademica” si trova solo tra il 301° e il 400° posto tra le Istituzioni Accademiche mondiali secondo l’Academic Ranking of World Universities (ARWU) elaborato dalla “Jiao Tong” University di Shanghai. La fonte è quella ufficiale dell’Università di Pisa, vedere http://www.unipi.it/index.php/unipinews/item/312-pisa-al-top-tra-le-universit%C3%A0-italiane
    Un caro saluto,
    Ch.

  4. @aldo
    Non scrivo altro, così il post non scivola giù ma rimane come promemoria e noi in trepidante attesa della prossima puntata.
    @mikecas
    Guardi, lo dicevamo anche al Sole, è proprio la virtù che accomuna protagonisti e comparse

  5. Sicuramente non temo smentite (e denunce) se affermo che il Dott. Corda è un portentoso produttore di autocitazioni 😉
    Esiste un indice per le autocitazioni? Se non esiste, lo chiamarei ‘indice Corda’…si scherza eh!

  6. @Luke: sarei onorato se si introducesse un ‘indice Corda’ per le autocitazioni, anche se saremmo in tanti a chiederne la paternità… Piuttosto, vorrei che qualcuno mi spiegasse qual’è il problema con le autocitazioni. Se uno è convinto di aver scritto dei buoni lavori perché non dovrebbe autocitarsi? Tante autocitazioni vuol dire anche tanti lavori pubblicati, e se referee ed Editors concordano su dette autocitazioni, perché toglierle?
    Saluti a tutti

  7. @Corda
    Con tutto il dovuto rispetto, ritengo che autocitarsi sia un po’ come votarsi piu’ volte da parte di un politico durante le elezioni. Un voto va bene, molti da parte della stessa persona no. Mi scusi la franchezza.

  8. @Corda
    Ops … forse il post precedente era un po’ sbilanciato …. con quanto scritto NON voglio in alcun modo paragonare una autocitazione ad una azione illegale come votare piu’ volte …. ritengo solo l’autocitazione una forzatura per acquisire un prestigio che dovrebbe venire da altri e non da se stessi.
    Resto in attesa anch’io insieme all’Oca delle sue delucidazioni in merito ai quesiti esposti nel post.
    Cordialmente.

  9. @aldo: nessun problema, apprezzo la franchezza ed avevo capito cosa intendi. In realtà, a mio parere, il discorso è più complesso. In generale le citazioni si fanno per vari motivi, o per richiamare a lavori interessanti e che hanno a che fare con quanto scrivi, o per richiamare a lavori non ancora completi, ma anche, a volte per richiamare a lavori errati. I motivi principali per cui mi autocito è perché a volte voglio migliorare o completare o raffinare i lavori precedenti, qualche volta anche perché, resomi conto di aver fatto errori, anche grossi, ho tenuto a correggerli. In più esiste anche un motivo legale. Se fai lo stesso calcolo di un lavoro precedente senza autocitarti, che magari ti serve per meglio giustificare il lavoro attuale, rischi di essere accusato di auto-plagio.
    Non intendo rispondere ai quesiti dell’oca più di quanto abbia detto sopra, tanto trova sempre il modo di strumentalizzare, ma se vuoi ti posso rispondere privatamente.
    Un caro saluto,
    Ch.

  10. Per completezza, le mie citazioni sono state calcolate da BRWUEFCJH nel topic dell’oca sull’editoria predona, faccio qui un copia incolla di quanto scritto da lui:
    “Circa Corda, eliminando tutti gli articoli con centomila nomi delle megacollaborazioni ma tenendo iu proceedings, NASA/ADS mi da
    146 non-autociazioni
    su un totale di 315 citazioni. Inoltre, mi da 1890 “reads” totali, e 671 downloads. Poi abbiamo, fra l’altro,
    h-index: 12,
    g-index: 15,
    i10-index: 14”

  11. @Corda
    guardi, se fa una statistica sulle banche dati, il numero di autocitazioni e’ dell’ordine del 10-15%. E’ un valore fisiologico, stabile e comprensibile. Se risulta (come indicano i dati riportati da Ocasapiens nel post gemello) che in tre prodotti (i suoi piu’ citati se non erro) siamo vicini al 100%, un problema evidentemente esiste. Se non altro che lei e’ decisamente (per questo aspetto) sopra la media. Lei ha dato una motivazione, senza meno corretta, ma che mette in evidenza che i suoi lavori non sono considerati “utili” (mi scusi per la apparente brutalita’di questa espressione, e’ per la sintesi) dalla comunita’. Intendo dire, nessuno ha ritenuto che le sue pubblicazioni
    (parlo delle tre sopra menzionate) abbiano apportato un contributo alla conoscenza nel settore. Questi discorsi soffrono ovviamente della sindrome di Trilussa (il pollo, naturalmente), ma quando le anomalie si ripetono molte volte qualche problema lo evidenziano. Se a questi aspetti sommiamo la sovraesposizione che lei fa di se stesso e la sua situazione “accademica” anomala, non si puo’ meravigliare che qualcuno curioso ci metta il naso, pardon, il becco.

  12. @Newton: i dati riferiti dall’oca sono sbagliati e, come ha fatto notare BRWUEFCJH, provengono da un database poco attendibile. A sovraesporre me stesso su questo blog ci ha pensato l’oca, io dovevo pur difendermi. Della mia situazione “accademica” anomala ne vado orgoglioso, visto il livello accademico italiano. Se intende continuare a discutere con me la prego di fare il suo vero nome. Per quanto l’oca sostenga che qui tutti possono intervenire con il proprio nick perché questa è la sua regola, io mi sento libero di rispondere solo a chi si identifica.
    Saluti,
    Ch.

  13. @tutti
    siete liberi di usare il vostro nick, così come C. Corda è libero di rispondere solo agli anonimi che non gli chiedono nulla. Cmq domande sopra sono poste da Alessio Guglielmi e da me vicariamente. Ne aggiungo una:
    Come mai un barone con titoli e incarichi accademici da Guinness dei primati e top manager di tre multinazionali prende solo
    1100 Euro al mese per una borsa di studio?

  14. @Christian Corda
    Dott. Corda, in questa storia quello che non capisco è la sua continua lamentela nei confronti del sistema accademico italiano e forse mondiale. Ma, francamente, che cosa gliene importa dell’Università? Pochi soldi e molto spesso poca gloria. In compenso Lei è già nel pieno di una carriera professionale invidiabile, con numerosi titoli riportati nel suo curriculum e posizioni invidiabili nelle aziende legate al Prof. Fucilla, ad esempio:
    Global Apollo KleanGas
    Yellow Energy Plc Gold & Uranium Exploration
    Global EnergyTechnology Plc
    Lo fa gratis o è remunerato profumatamente?
    Per non parlare poi dei suoi legami col Prof. Santilli, altro luminare della fisica d’oltreoceano.
    Saluti e si concentri sul lavoro serio, lasci perdere l’Accademia.

  15. @oca: plonk
    @Giancarlo:
    Per quanto riguarda i tre incarichi che mi sono stati dati, riportati da lei e dall’oca, preciso che si tratta di progetti che devono ancora partire e per i quali non percepisco ancora un centesimo. Per il resto, sistema accademico italiano e mondiale non sono la stessa cosa.
    Saluti,
    Ch.

  16. @Christian Corda
    Concordo con Lei sulla differenza tra i due sistemi accademici. Mi scuso per averli accumunati. All’estero certe cose non succedono.
    Se le capita di sentire ancora Steve Shore me lo saluti.

  17. @Giancarlo:
    mi scusi, ma non ricordo chi sia il sig. Shore. Inoltre, se dovessi salutarglieLo dovrei conoscere il Suo cognome

  18. Repliche a Guglielmi:
    Caro Guglielmi
    1) Il motivo principale per cui ho fondato l’IFM è che mi è stata preclusa la carriera “ufficiale” nella ricerca in quanto mi sono rifiutato di leccare il sedere a chi spadroneggia nelle Università e nei Centri di Ricerca “ufficiali”, o di far firmare i miei lavori a chi non vi ha partecipato, o di esser servile a professori ordinari ignoranti ed incompetenti che hanno ottenuto quel ruolo in quanto parenti e/o amici di professori ordinari. Stanco di fare concorsi in cui non leggevano neppure il mio CV (gonfiato o meno a seconda che crediate o meno all’oca) perché il designato era già stabilito a priori, presumibilmente sulla base di accordi e spartizioni tra i membri delle commissioni ho deciso di coltivare un sogno, quello di fondare un Centro di Ricerca, anche perché ho famiglia in Italia e non ho potuto andare all’estero come Lei. L’idea è di realizzare un ambiente tranquillo per un’interazione creativa ed uno scambio di idee, conoscenze e metodi all’interno della Comunità Internazionale dei Fisici Teorici e dei Matematici.
    L’IFM Einstein – Galilei vorrebbe diventare un Centro Internazionale di eccellenza dedito alla Fisica Teorica ed alla Matematica con un occhio rivolto anche all’Astrofisica ed alla Cosmologia. Lo scopo è di realizzare un’istituzione ai più alti livelli internazionali in questi rami di ricerca. L’Istituto vorrebbe dunque diventare dunque un’istituzione accademica dedita alla ricerca, privata (sebbene siano previste collaborazioni con strutture accademiche e di ricerca statali) e senza scopo di lucro nella quale verrà realizzato un brillante ambiente scientifico dove dei Fisici Teorici e dei Matematici potranno discutere e scambiarsi delle idee sulla Fisica Teorica, comprese Astrofisica e Cosmologia, e sulla Matematica. La missione dell’Istituto sarà di realizzare una ricerca scientifica di elevatissima qualità nelle vaste frontiere multidisciplinari della Fisica Teorica e della Matematica. Ha il sottoscritto le competenze e le capacità per creare una cosa del genere? In tutta onestà, non lo so, ma ci provo e ci metto la passione. In ogni caso, perché non può essere concesso al sottoscritto di provare a realizzare un Centro di Ricerca nel cuore dell’Italia? A chi da fastidio? Qualche dettaglio: abbiamo iniziato le attività nel 2011, abbiamo una sede legale, abbiamo organizzato una Conferenza sul Nucleare ed una di Divulgazione Scientifica, abbiamo ottenuto varie pubblicazioni in alcune prestigiose riviste scientifiche. Abbiamo fatto una domanda di finanziamenti al Consiglio Europeo di Ricerca e stiamo per farne una seconda. Abbiamo pochissimi soldi, il sottoscritto prende 1100 Euro al mese per una borsa di studio che gli viene da Palm Harbor. Siamo un’Istituzione sede dell’Editoral Board di due giornali internazionali, anche se l’oca ha cercato di farne passare uno per poco serio. Abbiamo la passione. Qual’è dunque il problema? C’è forse la paura che mettiamo in ombra qualcuno? Francesco Fucilla ha finanziato la Conferenza Divulgativa di Prato, il Comune di Prato quella sul nucleare. Tutti coloro che sono coinvolti nell’IFM lo fanno a titolo personale, gratuitamente e volontariamente. La mia mansione è quella di coordinare il tutto, e finora non ho preso una lira. Chiaramente il progetto si sta sviluppando con estrema lentezza proprio per la mancanza di fondi e di “agganci” e per l’avversità degli ambienti accademici ufficiali. Si tenga dunque conto che abbiamo appena iniziato, la strada e lunga e difficile, come dimostrano anche i violenti attacchi dell’oca su questo sito, su Oggi Scienza e sul Sole 24 ore
    Per favore ricopi qui i miei “violenti attacchi” e li metto a confronto i con i suoi e di “22 passi” da lei incitati, l’oca s.

  19. @Christian Corda
    Mi scusi, sa l’età gioca brutti scherzi, ero convinto avesse conosciuto Steven Neil Shore durante il suo dottorato a Pisa ma evidentemente ricordo male. Non occorre che me lo saluti allora, concordo con Lei. Tanto debbo passare da Pisa uno di questi giorni, lo farò da solo.

  20. @Giancarlo: ah, ora ricordo, si riferisce a quel tipo che era stato presidente di commissione ad un Concorso di Astrofisica alla Scuola Normale. Mi pare di ricordare che, casualmente e per merito, per carità, il siffatto concorso fosse stato vinto dal fratello dell’allora fidanza del sig. Shore.

  21. Repliche a Guglielmi:
    2) Senza nulla voler togliere al “capitale scientifico pluridecennale o plurisecolare ed al rappresentare la comunità accademica”, a mio parere ciò che veramente conta in una Istituzione Scientifica è il livello di competenza di chi ne fa parte e la sua produzione scientifica. In Italia poi, vista la degenerazione della nostra cultura e della nostra scienza, dovuta al già citato fenomeno baronale ed alla poca attenzione dei nostri governi negli ultimi 40 anni, ritengo il mio punto di vista ancora più corretto. Non mi pare ci sia niente di male se un gruppo di scienziati, più o meno bravi o più o meno noti, decidano di premiare un collega, magari molto più bravo di loro. Il mio amico Erasmo Recami ritiene che “I premi di alto nome lasciano a volte a desiderare (circa il maggiore, il Nobel, tanti ricorderanno i casi di Cabibbo, di Sudarshan, di Ward, di Zwieig, di Lattes, del grande sperimentale italiano Occhialini…) e non trovo disdicevole l’esistenza di altri premi: neppure di quelli di nome minore o minimo.”
    In generale, ritengo che il valore (o la sua assenza) di un premio si basata sulla personale storia scientifica dei membri coinvolti nell’Istituzione che lo assegna. Chiaramente il premio IFM ha anche lo scopo di attirare dei bravi scienziati nell’orbita IFM, mi pare non ci sia nulla di male neppure in questo.

  22. Repliche a Guglielmi:
    3) Attualmente, l’attività quotidiana dell’IFM è di fare ricerca scientifica per ottenere ulteriori pubblicazioni e di revisione editoriale di articoli scientifici. In più stiamo organizzando una nuova Conferenza per la primavera-estate prossima e predisponendo le cose per una nuova richiesta di finanziamenti per un particolare progetto al Consiglio Europeo di Ricerca. Abbiamo solo una sede legale, anche se il Comune di Prato ha promesso di darci dei locali a breve (incrociamo le dita). Non avendo avuto finanziamenti, a parte il mecenatismo di Fucilla per la Conferenza della primavera scorsa e per quella della prossima primavera. Non possiamo per ora avere studenti, Post-doc, Visitatori, Ricercatori permanenti eccettera, sebbene abbiamo avuto alcune richieste in tal senso per mancanza di finanziamenti, ma la nuova richiesta di finanziamenti per un particolare progetto al Consiglio Europeo di Ricerca prevede proprio l’inserimento di posizioni di questo tipo. Non abbiamo nessun impiegato stabile, ma solo un Comitato Scientifico di una trentina di scienziati, visibile su http://www.iitpm-einstein-galilei.com/IFM_Website/Advisory_Board_IFM_Members.html ed un Consiglio di Amministrazione di 5 persone visibile su http://www.iitpm-einstein-galilei.com/IFM_Website/Administration_Committee_Member.html. Sia i membri del Comitato Scientifico che quelli del Consiglio di Amministrazione sono volontari e non percepiscono stipendio.

  23. @Christian Corda
    Prendo atto del fatto che ricorda il Prof. Shore più come possibile esponente di episodi di mala-accademia che come professore nel XVIII corso che Lei ha frequentato assieme ad altri 9. Pensavo vi conosceste tutti e che Lei fosse pure al corrente che il Prof. Shore fosse il relatore del suo collega Rappazzo mentre il suo era Capozziello.
    Evidentemente ricordo male. Me ne scuso

  24. @C. Corda
    In sintesi, da quando lei l’ha fondato, l’IFM consiste nel suo lavoro editoriale e nelle sue richieste di finanziamenti, l’advisory board non si è mai riunita e ogni attività pubblica è stata a carico del prof. Fucilla?
    “i tre incarichi x progetti che devono ancora partire”
    E’ sicuro? Dalla documentazione che ci ha gentilmente mandato il prof. Fucilla, risultano partiti alla grande.
    Il prof. Shore: documentazione please o è una “pura illazione” come dicevano all’INRIM facendo perdere il posto all’Indro al dott. “doppio cieco” Passerini, suo informatore sulla mia reputazione.

  25. @ Giancarlo: mala accademia? Non saprei, come le ho detto per quanto mi pare di ricordare l’episodio relativo al sig. Shore ed al suo cognato di allora fosse stato oggetto anche di una lettera aperta di qualcuno della Scuola Normale all’INAF io sono per la presunzione di innocenza, quindi credo che il sig. Shore abbia agito in assoluta buona fede. Non so se il suo parere coincida col mio.
    Saluti

  26. @Giancarlo
    meno male che C. Corda ha fatto marcia indietro o la prossima volta metteva in giro la voce che avevo candidato Basile Audoly all’IgNobel (vinto all’unanimità) per un feeling in famiglia.

  27. Repliche a Guglielmi:
    4) Non c’è stata ancora nessuna riunione “fisica” in quanto non abbiamo certo i mezzi economici per gestire spostamenti da un continente all’altro. Ad ogni modo, quando c’è da organizzare un evento, tutti i membri del Comitato Scientifico vengono informati e consultati tramite email o telefonicamente (non abbiamo i mezzi per la videoconferenza), e la delibera finale viene approvata a maggioranza assoluta da parte dello stesso Comitato Scientifico. Ad ogni modo, so che i grandi centri di ricerca internazionali riescono ad organizzare delle riunioni fisiche almeno una volta l’anno. Speriamo di arrivarci in futuro. Erasmo Recami ha dato il suo assenso (ed ha partecipato) sia all’evento di divulgazione di prato, sia all’assegnazione dei Premi IFM ad Agullo e Iorio, mentre la sua premiazione è avvenuta a sorpresa alla Conferenza di Prato. Siamo partiti da poco più di un anno ed il tutto è in fase embrionale.

  28. @Oca:
    1) nessuna marcia indietro sul sig. Shore, se legge il mio primo messaggio in cui ho raccontato la questione ho evidenziato subito che
    “casualmente e per merito, per carità, il siffatto concorso fosse stato vinto dal fratello dell’allora fidanzata del sig. Shore.”
    Quindi, delle due l’una, o lei rigira sterco (in senso giornalistico ovviamente) o ha bisogno di un paio di occhiali.
    Lei NON è l’unico a leggere il mio blog, lo vuol capire o no? Il commento NON era rivolto a lei, NON cada in paranoia se faccio una battuta su Feynman, gli spaghetti e le fidanzate, l’oca
    2) Se vuole vederla così, i progetti di Fucilla sono partiti dal punto di vista organizzativo. E’ il motivo per cui sono andato ad incontrarlo a Londra e per cui sto approfondendo gli studi di settore. Ma, a meno che Fucilla non mi abbia mentito, e lo escludo, non hanno ancora prodotto nulla dal punto di vista economico, presumo ci vorrà tempo. Se Fucilla le ha inviato la documentazione vedrà che è tutto perfettamente legale.
    Da anni lei è top manager di multinazionali del petrolio e dell’uranio, e ne risponde pure agli azionisti gratis et amore Dei? Meno male che l’ha scritto qui o quando lo raccontavo al Sole, mi portavano dal dottore, l’oca s.
    3) la sua sintesi sull’IFM è molto riduttiva. L’IFM non è composto solo da me. Anzitutto facciamo anche attività Scientifica e non solo Editoriale. Entrambe le attività non le svolgo da solo. In particolare, proprio in questo periodo Recami e Dunning-Davies, membri dell’IFM, stanno revisionando degli articoli di ricerca sotto la mia direzione mentre ho recentemente scritto un lavoro di ricerca assieme al brasiliano Mosquera Cuesta, altro membro dell’IFM. Ma, ammesso e non concesso che la sua sintesi sia corretta, sarebbe così gentile da spiegarmi perché si accanisce così tanto su un progetto che il sottoscritto sta cercando di portare avanti, tra 1000 difficoltà e praticamente senza risorse finanziarie, oltre che per amore di scienza anche per tentare di arrivare a fine mese? Il suo atteggiamento è tipico della moralista dal portafogli gonfio che, sotto qualunque iniziativa, scientifica, imprenditoriale o qualsivoglia altra, cerca di vederci a tutti i costi il marcio e l’illegale. Per quanto mi riguarda, non ho fatto niente di male, ne di illegale ne di moralmente scorretto. Può darsi che io sia destinato a fallire con l’IFM, ma almeno ci avrò provato.
    Ok, lei Ignazio Licata e Roberto Mignani – per Erasmo Recami, preferisco verificare- fate lavoro editoriale e compilate richieste di fondi, niente che non possiate fare a casa vostra senza metter su quel guscio pretenzioso. Perché dovrei vederci qualcosa di illegale e non per esempio, da “sfigato dell’università” per dirla con il suo collega Valenzi? Per me può farsi pagare anche 100 mila euro/mese dal prof. Santilli della MagneGas per giocare a rimpiattino.
    “Portafoglio pieno”: si crede l’unico precario al mondo e al verde, adesso? Se serve a farla smettere di piangersi addosso, la autorizzo a chiedere la mia dichiarazione dei redditi, l’oca s.

    4) Non ho il bene di sapere cosa siano INRIM ed Indro ne non ho il bene di conoscere il dott. Passerini
    Lei sembra non sapere niente dei suoi colleghi della Tgas e dell’IFM, infatti. In compenso non solo si è informato su di me da 22 passi, cioè dal dott. Passerini, ma ha pure detto ad altri di farlo, l’oca s.
    e di sapere chi sia Basile Audoly.
    Su questo non ho dubbi. Basile A. pubblica sulle Phys Rev Lett e simili, mica da Bentham Science o Hindawi, l’oca s.

  29. @Corda
    Riguardo il convegno sulla velocita’ della luce: Direi i pdf di tutti gli interventi.
    ***
    Se può esserle utile o ad altri, ecco il programma e le considerazioni epistemologiche del bio-astrocosmologo prof. Vincenzo Valenzi, collega del dott. Corda alla Tgas e inventore di scatolette a biorisonanza terapeutica, l’oca s.

  30. @Corda
    No, ho ricontrollato per quel che ho potuto, i numeri sulle autocitazioni riportati da OS sono corretti. Le sue tre piu’ citate pubblicazioni (esclusa Virgo) hanno collezionato proprio quel rate (vicino al 100%) di autocitazioni.
    Veniamo al nick. Le spiego perche’ io ritengo che sia molto meglio utilizzare gli pseudonimi nelle discussioni. In questo modo la discussione si concentra sui contenuti e sulle parole scritte. Non e’ biased da elementi spuri che si introducono nei rapporti interpersonali con la conoscenza dei ruoli. Concordera’ con me che le risposte che mi darebbe se io le dicessi che sono un barone universitario potrebbero far trasparire il suo odio verso la corrotta accademia. Oppure che lo stile da lei usato sarebbe totalmente differente se io dicessi di essere uno scout di una multinazionale dell’energia. Oppure un neolaureato in psicologia dei processi cognitivi che studia il comportamento dei bloggers. Oppure un omeopata razionalista in cerca di supporto alle proprie idee. Oppure …. Insomma, poiche’ l’abito fa’ il monaco (sia pure in modo non cosciente), e’ molto meglio rimanere anonimi e concentrarsi sui contenuti. Non trova?
    ***
    Concordo. Inoltre voglio poter fare battute idiote senza che un dottorando vi chieda com’è la faccenda degli spaghetti, dei boccoli a onde flessurali delle fidanzate e dell’equazione di Kirchhoff. Se C. Corda non le dà retta, altri le faranno la conversazione, l’oca du Deffand.

  31. @Newton: no, non trovo. Non penso che lei sia nessuna delle cose che ha scritto, penso che lei sia un povero pseudo-ricercatore che non ha mai scritto una riga in un giornale serio e che trova soddisfazione cercando miei presunti difetti, quindi non merita ulteriore attenzione.
    @oca, lei è davvero fuori di testa. Di quel “Da anni lei è top manager di multinazionali del petrolio e dell’uranio ne risponde pure agli azionisti gratis et amore Dei?” stavolta ne risponderà direttamente al mio avvocato. Ma sa leggere almeno!!!? Nel CV CHE LEI LINKA CÈ SCRITTO CHIARAMENTE Scientific Director and Senior Scientist, non top manager!!! Una bella differenza, mi pare. E poi quel “da anni” dove lo ha trovato??? QUESTA SI CHIAMA FLAGRANZA DI REATO DI CALUNNIA E DIFFAMAZIONE, LEI STA RISCHIANDO LA GALERA. Ho iniziato nel 2012 a collaborare con Fucilla, e la mia collaborazione con lui ed il modo con cui eventualmente mi pagherà sono solo affari nostri. La sfido a TROVARE QUALCOSA DI ILLEGALE NEL NOSTRO OPERATO. Da questo momento taglio tutte le dichiarazioni a questo sito e SERIAMENTE, darò incarico al mio avvocato di controllare tutte le sue miserabili cialtronate e DI FARE DI TUTTO PER SBATTERLA IN GALERA COME MERITA
    ***
    Director infatti, come tutti possono leggere sui documenti di quelle multinazionali. Così come tutti possono leggere che lei mi accusa di falsità e bufale e minaccia di querelarmi e sbattermi in galera per calunnia e diffamazione perché ho citato quei documenti (NON un cv, il suo collega Cardone della Tgas docet).
    Adesso le tocca scegliere.
    O lei dice che è director di quelle multinazionali o dice di non esserlo. Nel secondo caso, sono quelle multinazionali a scrivere le falsità e le bufale che ho riportato. Quando ha scelto, può scriverlo qui o al direttore del Sole e di Oggi Scienza. Your move, Sir.

    @tutti
    grazie per le arance, ma dare del top manager da oggi o da anni a un nuovo sottoposto nella gerarchia aziendale NON è reato, semmai una cortesia. Anche se chiedessi al dott.Corda “Come mai da questo documento (ufficiale, già pubblicato ecc.) lei risulta dirigere un’associazione a delinquere?” sarebbe una scortesia, NON un reato, l’oca s.

  32. @Corda
    “…penso che lei sia un povero pseudo-ricercatore che non ha mai scritto una riga in un giornale serio e che trova soddisfazione cercando miei presunti difetti, quindi non merita ulteriore attenzione.”.
    Ecco, e’ la dimostrazione di quel che dicevo. Fattasi un’idea del mio ruolo (giusta o sbagliata che sia e’ irrilevante), lei subito conclude che “non merito ulteriore attenzione”. Cioe’, il focus della discussione, il contenuto, e’ subordinato al ruolo sociale dell’interlocutore. La ringrazio, nel momento stesso in cui ne dichiarava l’infondatezza, lei dimostrava la mia tesi.
    Resto a disposizione, nel caso avesse voglia di approfondire il significato delle sue anomalie bibliometriche.

  33. Ciao Oca!
    Non ti preoccupare, te le portiamo noi le arance in galera!! 😛
    ***
    Grazie, molto gentili! Dovrete comprarle all’ingrosso però, non sono l’unica ad aver citato quei documenti, 😛 et smac, l’oie enchaînée

  34. Conosco personalmente sia CC che l’oca, con cui sono in piena sintonia.
    Pero’ l’unico commento che mi sento di fare (ed e’ una conferma di un sentimento nato in me da tempo) e’ che i blog facciano perdere un sacco di tempo.

  35. @Baby Risch
    Sono in sintonia anch’io (come sa). Salvo sul blog che mi fa da bloc-notes e che a differenza degli altri non dimentico in treno o in aereo.In questo caso mi ha fatto guadagnare tempo, la querela – annunciata come le precedenti da varie mail alla direzione del Sole – non è arrivata. Buon lavoro, la sua oca.

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