Sbigottimento (Piezopoli, cap. III)

(Qualcuno ha notizie del noto fisico“prof.” Cardone e della sua polveriera a Monte San Cosimo?)

Riproduco per gentile concessione, link miei:
Cappello redazionale:
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia (INRiM), Alberto Carpinteri, sostiene di ricavare energia da alcuni tipi di rocce grazie a improbabili reazioni nucleari, raccontavamo il 13 maggio in “Piezopoli, thriller all’italiana”. Da allora il suo operato è stato contestato in un appello al ministro Profumo firmato da 1.200 ricercatori e dal personale dell’INRiM che mercoledì scorso ne ha chiesto di nuovo le dimissioni. Il prof. Carpinteri ha fatto sapere invece “di voler continuare a lavorare con la parte sana dell’Istituto” e di aver risposto a chi ne ha criticato le ricerche con “procedimenti penali presso diverse Procure della Repubblica”. Pubblichiamo la prima reazione di alcuni suoi colleghi.

Testo:
Siamo sbigottiti e allarmati. Il prof. Carpinteri è uno scienziato di valore nel suo campo, la meccanica strutturale, ed è stato messo alla guida dell’INRiM che rappresenta l’Italia in molti organismi internazionali. Tuttavia, per inseguire una ricerca di fisica nucleare ritenuta impossibile dal resto della comunità scientifica, ha perso in poco tempo l’autorevolezza conquistata in una carriera apprezzabile, abbandonando il metodo scientifico e usando degli espedienti per imporsi. Purtroppo in questo cupio dissolvi sta trascinando con sé l’ente che dirige.
I comportamenti del prof. Carpinteri sono ancora più deplorevoli nella sua posizione di responsabilità. Ha inserito nel suo curriculum roboanti titoli accademici a pagamento. Ha organizzato un convegno per fare lobby e ottenere finanziamenti politici, aggirando quindi i normali percorsi dei finanziamenti pubblici. Ma il comportamento più stupefacente, che va ben al di là di vanagloria e imprudenza, è il seguente. Sostiene di aver scoperto un fenomeno non previsto dalle teorie fisiche e di portata rivoluzionaria: le reazioni piezonucleari che, a suo dire, possono risolvere il problema energetico, consentono di prevedere i terremoti e rivoluzionano la geologia e la biologia. Spiegano persino il mistero della Sindone, con una tesi a sostegno della quale cita gli “esperimenti” di una cantante lirica che si proclama rapita occasionalmente da extraterrestri.
Bene, ammettiamo per paradosso che tutto questo sia vero. Come è possibile che queste scoperte escano, non su Nature, Science o altre riviste importanti, ma solo su oscure riviste che quasi nessuno legge? Come si può giustificare che le sole citazioni che il prof. Carpinteri ha ottenuto da altri scienziati sono in articoli che demoliscono le sue misure, proprio le misure del presidente dell’ente deputato alla scienza della misura?
Nella sua posizione di dirigente di un ente di ricerca pubblico il prof. Carpinteri non può permettersi comportamenti meno che esemplari del metodo scientifico. Anche per questa contraddizione, oltre che per aver cercato di imporre il piezonucleare all’INRiM, i ricercatori dell’istituto si sono rivoltati: il 90% l’ha sfiduciato.
Il prof. Carpinteri ha cercato di mettere un famoso istituto nazionale al proprio servizio invece di servirlo. Essendosi ritrovato contro gran parte della ricerca italiana, si è incollato alla poltrona. E proprio nei giorni in cui riceve dai suoi ricercatori una seconda richiesta di dimissioni, cerca addirittura di imbavagliare colleghi e giornalisti con diffide e querele. Questo non è il comportamento di uno scienziato.
Caro prof. Carpinteri, si dimetta da presidente dell’INRiM, perfezioni le Sue misure e le pubblichi su riviste dignitose. E se per caso andranno diversamente da come si aspetta, le pubblichi insieme ai Suoi critici più severi, come ha fatto la biologa Judy Mikovits che un mese fa su Science firmava anche lei l’esperimento che falsificava i suoi precedenti (e smentiva che la sindrome da fatica cronica fosse dovuta a un virus murino). Prof. Carpinteri, torni a essere uno scienziato, lo faccia per il bene di tutti.

Roberto Battiston, Università di PerugiaTrento; Giovanni Bignami, presidente dell’INAF; Fernando Ferroni, presidente dell’INFN; Alessio Guglielmi, Università di Bath; Giorgio Parisi e Giancarlo Ruocco, Università La Sapienza di Roma
Copyright : “Domenica”, Il Sole-24 Ore

17 commenti

  1. Firme pesanti, ed un passo avanti rispetto al pur importante documento dei mille. I presidenti di due enti pubblici (INAF ed INFN) prendono una posizione pubblica di fronte al problema. E’ un bene anche perche’ ha un valore che va molto al di la della questione in esame. Possiamo approfittarne per chiedere a bignami ed a ferroni di farsi promotori nei loro enti di un azione tesa a promuovere delle linee guida sui comportamenti scorretti nella ricerca ?
    Questo allineerebbe gli enti pubblici italiani ai priu’ prestigiosi enti di ricerca mondiali. Nell’appendice del libro di goodstein quelle adottate a caltech
    ***
    sistemato il link, l’oca s.

  2. @neutrino
    Interessante, grazie. Le linee guida mancano in molti paesi europei, sembra che senza uno scandalo non ci sia verso di farle adottare. Però un falso CV basta a invalidare una nomina dappertutto, chissà perché in Italia no.

  3. Sì, siamo tutti un po’ in ansia per Cardone. Persino Carpinteri, fino a ieri allegro compagno di piezo-merende, ormai finge di non conoscerlo, per non dire di Profumo, che prima se ne fida a tal punto da volerlo infilare nel consiglio scientifico dell’INRiM, poi lo sostituisce con un ex-collega del Politecnico di Torino. Ma forse è meglio lasciarlo tranquillo, il Ministro: dopo la botta sul Sole di oggi sta seriamente considerando se gli convenga sbigottirsi anche lui o no.

  4. Mettiamo un’attimo da parte il piezonucleare. Abbiamo l’INRM, frutto di una fusione e quindi con gli ovvi problemi associati. Dal Presidente di un’ente ci si aspetta che, oltre al valore scientifico, abbia anche capacità di gestione. Per gestione si intende gestione delle persone, più che economica, perchè per quest’ultima ci sono i dirigenti amministrativi.
    Bene, cosa possiamo dire su questo aspetto quando si è arrivati all’irrituale e ripetuta richiesta di dimissioni da parte dei ricercatori? Qualunque cosa (che magari non sappiamo) sia successa all’interno dell’INRIM mi sembra evidente, quanto meno con il senno di poi, che il Presidente non è stato in grado di gestirla tanto da lasciarla esplodere pubblicamente nei modi che sappiamo. Arrivati a questo punto non ci sono altre soluzioni che le dimissioni. Tutto ciò, ripeto, anche a prescindere dal piezonuclerare.
    Ma faccio anche un passo oltre. Visto che questa solzione non sembra arrivare, si sale un’altro gradino, in questo caso in Viale Trastevere, e ci si aspetterebbe un intervento del Ministro. Certo, un’intervento magari inizialmente “sottobanco”, ma una soluzione va trovata e in fretta. Il Ministro non sarà, immagino, così ingenuo da voler aspettare la sua grande riforma degli enti …

  5. Due parole sulle linee guida come proposto da neutrino. Non credo che abbiamo bisogno di altre regole e norme; complicare e, a volte, esagerare le norme quando quelle esistenti non si fanno applicare è inutile.
    Le Università e gli Enti hanno adottato codici etici che possono portare fino ad azioni disciplinari. Ciò di cui abbiamo bisogno è un’esigenza (etica, appunto) di tutti che li faccia applicare.

  6. Riccardo io penso che le boiate dei neutronici sono addirittura roba da codice penale;io ho parlato e votato contro il codice etico della mia università e sai perchè? non faceva che ripetere cose che sono già coperte dalla legge non una parola sui grandi temi etici; che so è etico collaborare con una azienda che produce armi? quando ho posto questo problema si è scatenata la bagarre e praticamente metà dei colleghi hanno detto che poi come si fa a distinguere a cosa servono le cose? che il GPS era partito per usi bellici e adesso è cosi’ bello! tu che dici?

  7. @renzo
    Cardone: ma i suoi appoggi politici, religiosi, militari che fine hanno fatto?
    @Riccardo
    Ma è evidente, l’esigenza etica non basta. In attesa che aumenti, che si fa?
    “intervento sottobanco”: mah… Carpinteri era molto soddisfatto dell’incontro del mese scorso con il ministro.
    @cdv
    credo che renzo si riferisca proprio all’articolo sopra.

  8. @Riccardo
    Le Università e gli Enti hanno adottato codici etici …
    Nei codici etici e comportamentali dell’INFN non c’e’ nulla che riguardi la scienza patologica e cose affini.
    In italia forse anche in molti paesi europei, manca la sensibilita’ per il problema. Ti faccio un esempio banale: il problema della firma di articoli con l’ affiliazione della propria istituzione. E’ chiaro che l’istituzione non puo’ violare la mia liberta’ di ricerca obbligandomi a firmare articoli non usando la mia affiliazione. Ma fino a che punto io ricercatore sono libero di usare la mia affiliazione ? Se pubblico risultati di una ricerca che la mia istituzione non ha finanziato e che ritiene non degna e’ giusto che io usi lo stesso l’affiliazione
    alla istituzione ?

  9. neutrino nemmeno nel codice etico di tn c’è nulla sulla scienza pato; la maggior parte dei codici etici sono delle prese in giro, ripetizioni di leggi esistenti, cose neutre che non faranno mai da barriera contro alcunchè

  10. Ocasapiens dixit: “Cardone: ma i suoi appoggi politici, religiosi, militari che fine hanno fatto?” Risposta: e se fossero gli stessi che ora impediscono al Ministro di prendere una decisione (o almeno di batter un colpo), persino dopo lo “sbigottimento” espresso sul quotidiano confindustriale da alcuni tra i più prestigiosi scienziati italiani, compresi due colleghi presidenti del Carpinteri (Bignami e Ferroni non se ne abbiano a male)? Non è un’ipotesi inquietante?

  11. @neutrino
    affiliazione: si può usare un disclaimer – come nei papers che escono su arXiv org il 1 aprile.
    @cdv
    patoscienza: non credo che si possa eliminare, non c’è un confine netto tra libertà e stravaganza – ma si può limitare lo spreco di risorse causato dalla produzione di bufale. Per es. con quali fondi è stata pagata la pubblicazione del full paper sulla Sindone?
    @renzo
    Sarebbe più inquietante se quegli appoggi avessero portato al “prof” Cardone il miliardo sperato, no?

  12. Mi stupisco che valenti scienziati usino la sottoscritta per denigrare il Prof. Carpinteri, quasi che, per rincarare la dose contro di lui, gli costituisse discredito l’aver considerato la mia ricerca. Allora, perché non ve la prendete anche con l’ENEA, che l’ha pubblicata? Sono anch’essi degni di dimissioni? Non sapete nulla né dei miei esperimenti, con formazione di immagini simil_Sindone, poco prima di sismi “previsti”, non da dichiarazioni aliene, ma da studio lungo ed attento di anni su fenomeni di precursori sismici, che osservo nella mia zona, né della mia testimonianza radiofonica, completamente travisata, con irriverente atteggiamento nei confronti miei, nei confronti della mia sofferenza di persona che ha esperito non certo cose piacevoli e di tutte quelle, che condividono sorte simile. Cosa centra la mia testimonianza sulle abductions (cercate almeno di informarvi sul fenomeno e non di ripetere cose dette da chi è prevenuto, atteggiamento certo non scientifico) con la ricerca di Carpinteri e con le mie ricerche sui sismi e Sindone? Sarebbe questa la difesa di una scienza etica e libera?
    Vi sono forse problemi politici che si mescolano con quelli scientifici?
    La ricerca in questione del Professor Carpinteri disturba qualcuno? CHI? Forse è lo stesso che mi ha aggredito fisicamente il 4 aprile 2010, (o m’ha fatto aggredire) per impedirmi di presentare il mio lavoro all’ENEA di Frascati, poco prima del convegno? Disturba il fatto che la ricerca del Professor Carpinteri e la mia abbiano a che fare con la previsione sismica? So che questo disturba certe organizzazioni criminali che lucrano sui disastri (vedasi certe esternazioni telefoniche a proposito dell’Aquila). Qui gli alieni non centrano per nulla, quindi non tirateli fuori per screditare chi non si allinea con i più.Non è un lavoro il mio su Biancaneve o su “Carletto, l’ufetto”, ma esito di una riflessione, che origina da un fatto accadutomi quand’ero dodicenne, ossia quando, poco prima di un sisma, fui salvata dal crollo del mio soffitto dal mio cane, che mi tenne con le zampe sotto un architrave, finché non vi fu il crollo, evidentemente aveva “percepito” qualcosa, che ora studio, per gratitudine e per migliorare la prevenzione per la gente. Evidentemente la scienza ufficiale non vuole ancora individuare ciò che un cane percepisce, senza tanti curricula blasonati.
    Questa volta sono sbigottita io.
    Giovanna de Liso

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