Sarà stato Andy

Ghiacci artici: il grafico è da retro-aggiornare.

Su The Cryosphere tre ricercatori del National Snow and Ice Data Center pubblicano il massimo dei ghiacci marini antartici e il minimo di quelli artici, nelle immagini del satellite Nimbus I tra agosto e settembre 1964:

The 1964 Antarctic extent is higher than estimates from the 1979–present passive microwave record, but is in accord with previous indications of higher extents during the 1960s. The Arctic 1964 extent is near the 1979–2000 average from the passive microwave record, suggesting relatively stable summer extents during the 1960s and 1970s preceding the downward trend since 1979 and particularly the large decrease in the last decade.

Grassetto mio.

Anthony Watts, James Taylor, Guido Guidi e altri globalcoolisti daranno la colpa ai cicli astrologici di Landscheidt – Scafetta o alle isole di calore urbano (nota 1)?

(fonte) Non era un “record storico

A proposito del tasso di riscaldamento che rallenta alla superficie del pianeta e accelera in mare, Rasmus Benedstad spiega l’ultimo péper di Magdalena Balmaseda, Kevin Trenberth e Erland Källén su venti prevalenti, oscillazioni decennali e innalzamento del livello del mare.

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Sulla riva del fiume, intanto

Oltre al Third Party Report che doveva uscire in ottobre novembre  dicembre gennaio febbraio marzo, aspettano la consegna domani tra 20 giorni a clienti partners clienti USA  di tre E-cat prodotti a Ferrara in USA. Nel frattempo festeggiano il successo della cella Celani tacendo sul margine d’errore insito nella configurazione.

Sarà stato Andy (1).

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Nota 1 (solo per chi si fosse perso un grande classico)
Con una foto e la didascalia “La Penisola antartica è il luogo più popolato dell’Antartide”, nell’agosto scorso Watts attribuiva l’aumento della temperatura locale al “calore urbano” attorno alla stazione di rilevamento.

Commento:
The badly sited meteorological screen in your photo is at an Australian summer camp in the Northern Prince Charles Mountains – dall’altra parte del continente, ndt. (…) This photo was taken in the 1988/89 austral summer when I, and a colleague Andy, lived in the UNHEATED shelter nearest to the meteorological station. I didn’t realise that I was so hot that my body heat could influence temperatures measured on the Antarctic Peninsula, thousands of kilometres away. It must have been Andy!!!

12 commenti

  1. Oggi intanto, 30 aprile, il termometro segna 31 gradi dalle mie parti… e non è il primo giorno con temperature tanto sopra la media del periodo (dieci gradi o più).
    Si preannuncia un’altra estate africana, pare…

  2. @Paolo C.
    Per l’estate ho visto che prevedono un ENSO fermo, non dovrebbe essere troppo africana…
    @blade runner
    fa più caldo perché fa più caldo, sarà stato Paolo C!

  3. Paolo C.
    personalmente non ho nulla contro le previsioni pessimistiche. L’unica cosa che invece mi sta a cuore è che non sia ragione di smettere di spingere affinchè si cambi rotta, almeno in parte. Qualunque sia il futuro che ci aspetta, non far nulla lo rende solo peggiore.

  4. Dare la colpa del riscaldamento globale alle attività umane è eccessivo.
    Sempre che questo riscaldamento sia reale.
    Si dovrebbero avere delle STATISTICHE (hi hi hi!) termometriche fatte nei secoli passati, con apparati di assoluta PRECISIONE.
    E comunque, l’andamento della temperatura MEDIA globale è un’equazione con almeno 500 variabili indipendenti.
    Parlare di colpe dell’uomo, senza STATISTICHE STORICHE precise di almeno 10 secoli, è assolutamente FUORVIANTE.
    L’attività umana potrebbe essere assolutamente IRRILEVANTE.

  5. @blade runner
    il riscaldamento non è reale, ma è solo frutto dei lucinogeni che le fanno continuare a sognare pecore elettriche. Buon viaggio.

  6. NOAA wrote: “Simulated temperatures during the last 1 kyr…”
    SIMULATED eh eh eh…
    Nessuno era lì con dei termometri di precisione.
    Per quanto riguarda i grafici dei carotaggi nel ghiaccio, ammesso che siano verosimili
    e non il prodotto di Enti di ricerca finanziati da qualcuno che ha dei conflitti di interesse,
    semmai dimostrerebbero proprio il contrario di quello che cercate di affermare.
    Cioè che non ci sono correlazioni tra le attività umane e l’aumento di CO2 nell’atmosfera.
    Non credo che ci fossero industrie UMANE 800.000 anni fa.
    Forse c’erano gli alieni 😀
    cordiali saluti
    vado a sognare pecore elettriche

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