Entomofagi di tutto il mondo, gioite. Finalmente è uscito il rapporto della FAO
Insetti commestibili. Prospettive per la sicurezza alimentare umana e animale
a cura di Arnold van Huis e il suo gruppo a Wageningen, di cui ho già detto bene, quindi ci sono parecchi dettagli sul Tenebrio molitor. Un capolavoro di appetitosa concisione, 180 pagine di ottime ragioni ed esempi per variare la dieta e salvare il pianeta, fa pure rima. Mancano le foto raccapriccianti, le ricette e gli indirizzi dei fornitori, ma anche così delizierà i ragazzini.
Di particolare interesse per gli italiani, l’elogio del pioniere dell’entomologia ed entomofagologia Ulisse Aldrovandi a p. 42, e per gli stomaci ambientalisti, la tabella a p. 60
Efficiency of production of conventional meat and cricket
Percentuale commestibile del manzo 40%, e del grillo 80%. Quella a p. 64 è illuminante:
Greenhouse gas production (global warming potential), energy use and land use due to the production of 1 kg of protein from mealworms, milk, pork, chicken and beef
però mi vien piccola. Riprendo i grafici dal paper di Oonincx e de Boer su PLoS One. Per i gas serra
e l’uso delle terre agricole
non c’è gioco. Tuttavia la creatura ha le sue esigenze alimentari ed energetiche:
Per creare un ambiente ideale, a Wageningen
the climate-controlled-rearing facility is heated and ventilated by the usage of natural gas and electricity from the Dutch power grid. In order to minimize seasonal influences on energy usage, data for a complete year were used.
Per produrne 83,2 tonnellate/anno servono
Poi leggo il resto del rapporto. Per i golosoni intanto, mealworms cokies
In tema
Su Nature Climate Change, Rachel Warren et al., “Quantifying the benefits of early climate change mitigation in avoiding biodiversity loss”, dove biodiversità non sta per le specie rare o già a rischio, ma per 50 mila specie vegetali e animali comuni, e spesso commestibili. Com. stampa.