La furia del Bardo et al.

Ugo Bardi – qui in versione italiana – non ha apprezzato che l’editore Frontiers abbia ritrattato il paper “Recursive Fury” di Stefan Lewandowski et al., pur di evitare grane legali. Si è dimesso da “chief specialty editor” di una rivista del gruppo, anche per protestare contro le intimidazioni:

It is becoming commonplace for scientists to receive personal attacks (including death threats) for having stated their position on the climate problem. This violent reaction often takes the shape of mailing campaigns directed to the institutions of the targeted scientists. There are many examples of this phenomenon; it will suffice, here, to cite the most recent case; that of Professor Lawrence Torcello who recently was the target of an abusive hate campaign, based on the false claim that he had proposed to jail climate skeptics. Fortunately, Torcello’s institution (Rochester Institute of Technology) stood for freedom of expression. In other similar cases universities stood by the rights of their faculty members. They did exactly what Frontiers did not do (but should have done) for the paper by Lewandowsky et al.

Intimidazioni che non sono riservate agli scienziati che si occupano di clima. Nel frattempo i ricorsivisti s’infuriano.
Agg. il Bardo ‘Assandra è diventato una celebrità mon-dia-le!

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Su Scienza in rete, Tommaso Maccacaro se la prende pure lui con la pseudoscienza, finirò disoccupata… Per arrivare a Roma, passa dalla Flat Earth Society, dalle scie chimiche e – come Stefan Lewandowsky – dai cospirazionisti secondo i quali nessuno astronauta è mai stato sulla Luna. Fatto questo, cita la sentenza del TAR del Lazio sul “metodo Stamina”

«… è pertanto necessario che ai lavori partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore di tale Metodo».

Le assurdità sono molte, Tommaso M. sceglie l’esclusione degli esperti e la par condicio per competenti e incompetenti quando si tratta di stabilire la validità o meno di un risultato. La seconda

è ancora più grave perché legittima la richiesta di un confronto – ricominciando da zero – tra una conoscenza scientifica frutto di anni di studi, di verifiche e con molteplici evidenze accumulate, e l’ultima uscita bislacca di una mente fantasiosa, talvolta ingenua ma talvolta truffaldina.
Talvolta…

Roberta Villa (bravissima) aggiorna sul caso Stamina e i suoi protagonisti, dopo questo articolo del Corriere, e scopre una “parentela inattesa”:

Rebecca P. come viene citata nelle carte processuali, che per prima ha avuto il coraggio di dare l’allarme, quando ha capito che le cose stavano degenerando

è la figlia del noto gastroenterologo torinese che, a sua insaputa, Vannoni aveva incluso nel proprio comitato scientifico “fantasma”.

Rebecca P. non è solo una ”ex impiegata” che per caso ha sentito qualcosa che non doveva sentire, ma la principale collaboratrice di Vannoni, al suo fianco nel lavoro e nella vita. E come tale, testimone oculare della radicale trasformazione in una sorta di filantropo guaritore di quello che fino a poco tempo prima era un brillante esperto di comunicazione e marketing, che forniva consulenze a partiti come Forza Italia, ad aziende private come Aprilia, a istituzioni culturali come il Teatro Stabile di Torino, a enti pubblici come la Regione Piemonte. Proprio dalla Regione Piemonte per esempio, tra il 2006 e il 2007, i due ottengono insieme 109.000 euro per una Ricerca qualitativa sugli atteggiamenti e comportamenti dei Piemontesi nel settore culturale.

Quiz
Dei seguenti scienziati, chi non si è trasformato in filantropo?

  • L’ing. Abundo
  • Stefano Calamita
  • Fabio Cardone
  • Alberto Carpinteri
  • Francesco Celani
  • Luca Gamberale
  • Andrea Rossi

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