Supplenti

Dalle agenzie di stampa. Ieri la ministra Lorenzin :

Roma, 22 lug 2014 – “C’e’ un problema nel rapporto tra giustizia e scienza, lo abbiamo gia’ affrontato, e dopo che si sara’ espresso il comitato potremo serenamente cercare di capire se ci puo’ essere un codice deontologico diverso di rapporto tra scienza e magistratura”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo su Sky tg 24 dopo la ripresa delle infusioni di staminali agli Spedali civili di Brescia. “Continuiamo ad assistere ad ordinanze, i giudici stanno dando autorizzazioni, peraltro a una persona rinviata a giudizio, per effettuare questo cosiddetto metodo Stamina”, ha rilevato il ministro concludendo che solo quando il comitato scientifico si sara’ espresso “avremo elementi per legiferare”. 

Oggi il ministro Orlando:
Roma, 23 lug 2014 – Le ordinanze dei giudici sul caso Stamina rappresentano un caso di “supplenza della magistratura rispetto alla politica, ma non per la latitanza della politica, bensi’ per la necessita’ di rispettare i tempi delle procedure scientifiche per la validazione o la non validazione del metodo, e per l’indiscutibile delicatezza del problema”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in audizione oggi alla commissione Sanita’ del Senato sul caso Stamina. “Ai giudici”, ha detto Orlando sottolineando che la vicenda Stamina “ha aspetti di eccezionale delicatezza”, e’ spettato “il compito di decidere in velocita’ rispetto a una situazione in divenire”. Quanto alle ordinanze dei vari giudici del lavoro che si sono pronunciati sulla vicenda, “sono ancora in corso gli accertamenti degli uffici del ministero della Giustizia” e, ha garantito Orlando, al termine del lavoro “non manchero’ di comunicarne gli esiti”.

Se si ammalano e il loro medico è in vacanza, Lorenzin e Orlando si fanno prescrivere la cura da un giudice del lavoro?

Nei paesi dove i medici hanno adottato la Dichiarazione di Helsinki, e in quelli che hanno sottoscritto la Convenzione di Oviedo, Italia compresa, la validazione di un “metodo” avviene prima che qualcuno possa somministrarlo.

Per autorizzare con un protocollo compassionevole terapie ancora in fase di ricerca, sono necessari studi in vitro e su animali che per l’intruglio di Vannoni non esistono. Invece esiste un trial clinico illegale, condotto dal 2007 su pazienti deliberatamente disinformati.

I risultati resi pubblici finora dimostrano che è dannoso o inutile. Ma non sia mai che a inquisiti per reati gravi e ai loro avvocati un giudice impedisca di lucrare sulla disperazione altrui per i 3.000 giorni che qui intercorrono, in media, tra imputazione, prescrizioni, amnistie e ultimo grado di giudizio.

18 commenti

  1. ho sempre detto e scritto che il caso stamina e’ un iceberg di protezioni,complicita’ inconfessate,disinteresse del mondo accademico italiano ridotto al lumicino dal baronato.
    e’ l’eredita’ marcia di 20 anni di clericalismo e di cultura dell’intercessione e della discriminazione. A beneficiarne,i soliti noti della pseudoscienza.
    E uno stato,il nostro italiano, che il renzismo sta riducendo in polvere.

  2. per dare la misura dell’arroganza e dell’autoritarismo della nostra classe dirigente direi che questo caso e’ ancora piu’ grave del caso “lysenko” in urss,ormai siamo a livelli di Germania anni 30. la scienza “cattolica” delle reazioni piezonucleari,sindoni,omeopatia,e negazionismi vari. Le persone capaci,intanto,costrette a emigrare.

    1. M’arrazzo,
      certo, la sanità lombarda è in mano a CL e il Vaticano è contrario alla ricerca sulle staminali embrionali, ma è una questione di diritti umani. Nessuno giudice può costringere un medico a violare tutte le regole e a iniettare un intruglio che non è nemmeno quello previsto nel “metodo”.
      E in questo caso, gli accademici hanno protestato.

  3. la cattaneo ha parlato,finora e’ stata l’unica che ho sentito. politici,nessuno,tutti zitti. e una tessera fondamentale del puzzle risiede nel fatto che il ddl sulla responsabilita’ civile dei giudici e’ congelato.
    CL in questa storia pare dentro fino al collo

    1. M’arrazzo,
      Su La Stampa, Il Sole, Scienza on line, c’erano tanti accademici – forse gli altri media sono più influenzati dai politici e dalla chiesa.

  4. Dimmi tu se è normale che davanti a uno scandalo del genere un ministro della sanità possa usare parole cosi ermetiche….in compenso non ha aspettato un secondo a inviare gli ispettori da antinori

  5. Lasciando perdere i discorsi sui massimi sistemi (LA Giustizia, LA Scienza) cozzanti tra di loro, almeno secondo politici, giornalisti ed intellettuali nostrani
    qualcuno sa se il Comitato scientifico presieduto da Baccarani (ossia il comitato II bis, coerente con le richieste del Tar) e istituito dal Ministero il 4 marzo abbia ufficialmente espresso un parere sul caso Stamina?
    Certo quasi 5 mesi sono un tempo limitato per valutare con precisione e rigore le avveniristiche e sofisticatissime intrug…infusioni vannoniane
    però vista l’ urgenza non sarebbe male se gli esperti selezionati con cura si dessero una mossa.

  6. Quindi da quanto lei dice l’ eccellentissimo Comitato che è stato nominato dal Ministero ad inizio marzo
    http://www.corriere.it/salute/14_marzo_05/stamina-baccarani-presidente-comitato-00296674-a445-11e3-8a4e-10b18d687a95.shtml
    è stato così sollecito, vista appunto l’ urgenza e la gravità del caso Stamina, da insediarsi a giugno?
    Complimenti, non c’è che dire.
    Continuando così non possiamo che rallegrarci del fatto che Vannoni ha gli anni contati
    in attesa dell’ accoglimento dei giudici competenti della richiesta di rinvio a giudizio formulata dai PieMme guarinielliani, del probabile processo di I grado, del conseguente II grado nonchè di un ricorso alla Cassazione che in Italia non si nega a nessuno.
    In effetti 8,2 anni mi sembrano una stima ragionevole.

    1. Alberto,
      non lo dico io, ma il ministero. Almeno due nominati dirigono un trial clinico multinazionale, a quanto ne so non possono abbandonarlo prima di averlo concluso o di aver un sostituto accettato dai comitati etici, comunicato agli enti che lo finanziano, agli NIHs, al WHO ecc.
      Tre mesi sembrano tanti, ma tenga conto che i candidati disponibili subito erano stati bocciati dal TAR.
      La stima per i tempi medi della giustizia italiana è dell’OECD.
      M’arrazzo,
      Severino Antinori, che bei ricordi! Nel 2001, voleva 100 milioni da me e dal Sole perché avevo citato un suo dépliant a proposito di una ricerca della Young sui gruppi metile negli embrioni clonati…

  7. Scusi ocasapiens, ma 3 mesi a me non “sembrano” tanti, perchè “sono” tanti.
    Poi non ci siamo, il TAR (su rischiesta degli avvocati di Stamina, che si sono comportati da professionisti davvero efficaci nel difendere gli intessi dei loro assistiti) bocciò il primo comitato ma si parla di quasi un anno fa. Poi ce ne fu un secondo ufficioso ottemperante alle richieste del TAR (selezionato dopo qualche mese) ma questo, per le dichiarazioni alla stampa del suo presidente Ferrari non fu mai insediato e si persero quindi altri mesi per arrivare al comitato presieduto da Baccarani.
    In fatto che due dei nominati come apprendo da lei erano impegnati (ovviamente non di nascosto) in trial clinici è un’ ulteriore dimostrazione di come al Ministero non ci sia la volontà di procedere celermente alla valutazione scientifica (non così difficile, parrebbe, trattandosi di intrugli pseudoscientifici) del presunto metodo, eliminando il più possibile i soliti vincoli burocratici.
    E’ molto più facile per Ministro e Ministero lamentarsi sui media dei giudici che lavorare sodo per fare la propria parte (la quale tra l’ altro aiuterebbe i singoli giudici ad affrontare le innumerevoli richieste di malati e parenti di questi istigati dai truffatori proprio a ricorrere alla Giustizia in una babele di casi singoli).
    Sui tempi medi delle procedure processuali italiche, non avevo dubbi e sono ben difficilmente comprimibili (in attesa di una riforma complessiva ventilata da anni ma mai realizzata, dopo quella, pessima a questo riguardo, targata Castelli);
    ed è per questo che il Ministero avrebbe dovuto e dovrebbe ancora doverosamente accelerare i propri tempi.

    1. Alberto,
      due nominati e forse di più, non ho controllato. Per fortuna che il comitato-2 è decaduto quasi subito, altrimenti rischiava di venir bocciato a lavoro compiuto come il comitato 1.
      Visti i precedenti non credo che restassero molti candidati, i trial con staminali sono recenti e ne sono stati pubblicati pochissimi. Al ministero saranno tutti degli incapaci, ma hanno ereditato disastri altrui e i tempi non dipendono da loro. Dovrei guardare la legge Balduzzi, ma di solito il ministero o l’autorità sanitaria designata manda un elenco uguale per tutti e ogni membro del comitato chiede i documenti relativi alla propria expertise.

  8. Ehm, ocasapiens a me pare che citare l’ ex-ministro Balduzzi (o meglio la sua legge pro-venditori di olio di serpente) come giustificazione per le lungaggine ministeriali sia come minimo fuori luogo.
    Poi per piacere non affibbiarmi straw-man argument (“saranno tutti degli incapaci”), io ho solo sottolineato come le burocratiche lentezze del Ministero (l’ unico soggetto pubblico che potrebbe velocizzare le proprie azioni, dato che le tempistiche dell’ iter un processo penale non sono nelle disponibilità dei magistrati inquirenti e quelli giudicanti non possono non comportarsi con terzietà) stiano purtroppo dando un ulteriore vantaggio al propalatore di intrugli.
    Adesso vedremo quanto tempo ci metterà il comitato-2 effettivo (3 in pratica) a svolgere il suo lavoro e a fornire una conclusione ufficiale sul presunto metodo
    prima è, meglio è.

    1. alberto,
      citare l’ ex-ministro Balduzzi (o meglio la sua legge pro-venditori di olio di serpente) come giustificazione per le lungaggine ministeriali sia come minimo fuori luogo.
      Mi sa dire dove l’ho fatto?
      strawman argument: ha attribuito lei i ritardi al nuovo comitato e a intralci burocratici dell’attuale ministero, in base a quali argomenti?

  9. Scusi ocasapiens ma la incommentabile legge Balduzzi è stata introdotta da lei incidentalmente o in connessione con la riga precedente, dove sosteneva (e su ciò avrà capito che non sono per nulla d’ accordo) che “i tempi non dipendono da loro” (ossia dal ministero)?
    Riguardo al ministero, io considero,al contrario di lei, che l’ “attuale” è lo stesso del recente passato.
    Non basta cambiare un ministro, qualche sottosegretario e pochi altri burocrati per ottenere magicamente un ministero nuovo di zecca.
    I ritardi, che a me appaiono palesi, io li ho attribuiti (ovviamente senza pistole fumanti) in base ad una mia personale sensazione che il caso Stamina dovrebbe essere (e avrebbe dovuto essere fin dall’ inizio) una priorità per il ministero e per il comitato scientifico da esso nominato.
    A lei pare che finora la burocrazia ministeriale abbia dato prova di solerzia nell’ affrontare il caso?
    A me, viste le date, no.
    Ma non c’è nulla di scandaloso nel dare valutazioni diverse, solo mi piacerebbe che lei rispondesse con un numero a questa mia domanda (se vuole arbitraria):
    a partire da oggi, entro quanti mesi a suo giudizio il comitato insediato a giugno potrà emettere ufficialmente la sua valutazione scientifica del caso perchè possa essere considerato che abbia lavorato alacremente o per lo meno in maniera sufficientemente spedita?
    Io, da perfetto ignorante, ma forte della evidenza scientifica attuale a supporto della praticamente inesistente validità del metodo che da tanto tempo occupa le pagine dei giornali e soprattutto (e purtroppo) i giorni dei poveri malati che lo considerano una cura, ritengo che 1 sia fin troppo
    ma sono interessato a conoscere la sua opinione.

    1. alberto,
      parlavo della legge a proposito dell’autorità responsabile del trial clinico e quindi della valutazione del protocollo. Di solito è l’equivalente dell’Istituto Nazionale di Sanità, ma potrebbe anche essere il ministero. Lei se lo ricorda?
      Non so se una burocrazia – e quale – sia stata d’intralcio, ma lei mi sembra sottovalutare due difficoltà: trovare candidati a un terzo comitato che non si fossero mai espressi in merito; dati i rari trial con staminali, trovare esperti di trials simili che non ne abbiano un altro in corso.
      Forse lei pensa che dovevano mettersi subito a disposizione del ministero o dell’INS a tempo pieno, abbandonando i propri pazienti e violando ogni regola etica, per fortuna non è così.
      a partire da oggi, entro quanti mesi a suo giudizio
      2 o 3 se valutano solo le varie versioni del protocollo, le verificano sui documenti dei NAS, quelli degli Spedali di Brescia, della Fondazione e dell’azienda. Se confrontano il tutto con la documentazione della procura di Torino, non ho idea. Mi chiedo una cosa diversa.
      Il comitato sceglie la via più breve, mettiamo, dà un parere negativo, e Vannoni o i suoi avvocati hanno dato alla procura documenti che nessuno ha visto. Quali strumenti legali hanno per annullare il parere?

  10. @ocasapiens: più che non ricordare io confesso di non saperlo. Solo la diffrenza tra INS e MS non mi pare molto rilevante, visto che non sono Enti indipendenti o appartenneti ad altre Nazioni.
    Sulla sottovalutazione, non mi pare: io ho contato i mesi a partire non dalla ricerca di candidati, ma dalla nomina ufficiale del comitato-2.
    Riguardo al “mettersi a disposizione degli esperti” io non ritengo ragionevole e nemmeno corretto che avrebbero dovuto farlo abbandonando i propri pazienti, ma ritenevo e ritengo, vista la gravità e l’ urgenza del caso Stamina, che il ministero avrebbe avuto il dovere di selezionare e nominare candidati in grado di mettersi a disposizione nel più breve tempo possibile.
    Riguardo ai 2-3 mesi (che mi sembrano tanti, ma alla fine, viste le lungagginii ben superiori accumulate fin qui dai vari soggetti pubblici nel difendere con i fatti gli interessi dei malati a non venire illusi e impoveriti da un venditiore di olio di serpente), guardi che il ciomitato deve dare un parere SCIENTIFICO non giuridico. Le valutazioni della procura di Torino imo non devono interessare al comitato, a meno che questo non voglia tirarla in lungo.
    Riguardo agli avvocati di Vannoni (ovviamente seri professionisti ben remunerati) non vedo come possano minimamente porre in discussione (non dico annullare) un parer scientifico.
    Faccio notare che nel caso del comitato-1 gli avvocati avevano avuto gioco facile (e vinto il ricorso al TAR) perchè avevano esaminato l’ aspetto amministrativo della vicenda. In pratica avevano passato sotto la loro lente d’ ingrandimento di azzeccagarbugli il documento(redatto in burocratese da qualche addetto del ministero) da qualche riguardante la nomina degli esperti, evidenziando come non fiosse conforme alla legge (materia amministrativa) non alla scienza, come erroneamente tanti e tanti commentatori hanno riportato.

    1. alberto,
      la differenza è rilevante solo per attribuire la colpa di intralci burocratici.
      Non riesco a capire le sue obiezioni. Lei pensa (metto i numeri per facilitare la risposta) che
      1. siano numerosi i trial clinici con staminali adulti e anche gli esperti rimasti zitti nonostante lo scandalo?
      2. che la loro expertise sia inutile per valutare un protocollo dii una terapia variata nel tempo e nelle applicazioni, come sappiamo dalle evidenze scientifiche raccolte nelle varie inchieste e udienze?
      3. possono ignorare le evidenze scientifiche (che vanno trasmesse dall’amministrazione) se gli avvocati di Vannoni possono usarle per chiedere a un TAR di invalidarne il parere?
      4. sia trascurabile il fatto che da sette anni tutti gli esperti, meno quelli scelti dai tribunali, hanno dato un parere negativo eppure i tribunali impediscono tuttora che i ministeri li facciano rispettare?
      Penso che nessuna procedura sia a prova di errori e intralci amministrativi. In questo caso però, so pure che gli esperti sono pochi (può saperlo anche lei risalendo da questo elenco ai PIs che non hanno conflitti d’interesse) e che centri di ricerca come il Pasteur non li incoraggiano a perder tempo in quella che “rischia di essere un’altra farsa”.

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