La leggenda accademica degli spinaci


O’s digest di Nature rimandato, per turismo. Nel frattempo, consiglio “Academic Urban Legends”, il paper del cacciatore di bufale ad honorem Ole Bjørn Rekdal, uscito (come il precedente intitolato “Monumenti alla sbadataggine  accademica“) su Social Studies of Science. Inizia bene

Many of the messages presented in respectable scientific publications are, in fact, based on various forms of rumors. Some of these rumors appear so frequently, and in such complex, colorful, and entertaining ways that we can think of them as academic urban legends. The explanation for this phenomenon is usually that authors have lazily, sloppily, or fraudulently employed sources, and peer reviewers and editors have not discovered these weaknesses in the manuscripts during evaluation. To illustrate this phenomenon, I draw upon a remarkable case in which a decimal point error appears to have misled millions into believing that spinach is a good nutritional source of iron. Through this example, I demonstrate how an academic urban legend can be conceived and born, and can continue to grow and reproduce within academia and beyond.

Non esiste una fonte primaria per la storia della decimale, ma anche se il ferro fosse dieci volte più presente negli spinaci che in altre foglie verdi, negli spinaci è accompagnato da sostanze che ne prevengono l’assorbimento da parte dell’intestino. Il punto di Rekdal, come nell’altro paper, è che le “citazioni pigre”, copiate senza controllarle o travisate, sono abituali anche negli scienziati che ne denunciano pigrizia, plagio e travisamenti: perpetuano a loro volta le stesse leggende metropolitane.
Prosegue ancora meglio e in open access.

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La metabufala sui nostri gas serra, pescata in una vecchia pattumiera, riscaldata e condita da Anthony BigOil Watts, sta suscitando proteste perfino tra i fedeli in quanto rischia di venir usata dai warmisti per discreditare gli scettici globalcoolisti.

‘Neffetti… Particolari da Hot Whopper e abstract di Gavin Schmidt:

Il documento non è dell’ EPA, non parlava di contributi antropogenici alla concentrazione di CO2 e il post originale (ripreso da Watts, ndt) era già stato cancellato. A parte questo, un bel lavoro.

Per il post originale in italiano, occorre aspettare che ci abbocchi il cripto-creazionista dott. Pennetta ché oggi ci ho da fare.

agg. Ci ha abboccato, ma senza dedicarci un post (h/t Diego)

2 commenti

    1. Diego,
      interessante. Per il pio Pennetta i dieci comandamenti sono un optional, chi l’avrebbe mai detto?
      Inneggia al creazionista John Christy famoso per aver “sbagliato” ripetutamente l’analisi dei dati, così da abbassare la temperatura misurata dai sensori, e soprattutto per “recare falsa testimonianza” al Congresso e nei giornali.

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