Sotto l’egida dell’Institute of Electrical and Electronic Engineering e di Don Bosco nel suo bicentenario, la pluri-indagata Università di Bari ospita il 4 e 5 settembre prossimo un seminario di crackpottery. E’ stato convocato da Dario Petri dell’università di Trento ed ex presidente della sezione italiana dell’IEEE, e coordinato da Bruno Barberis dell’università di Torino e direttore del Centro sindonologico torinese, e da Francesco Lattarulo, “sindonologo afferente al Politecnico di Bari”.
Il prof. Lattarulo è particolarmente onorato della partecipazione di scienziati illustri quali
– Giovanna De Liso, soprano pluri-rapita dagli alieni e ricercatrice nel Seismic Precursor Study Center di casa sua
– X… Y… nota 1, del Pio osservatorio sismico A. Bina, divulgatore di crackpottery bendandiana
– Marzia Boi, collaboratrice onorifica dell’Università delle Isole Baleari, che in una foto del Sacro Lino vedeva polline di cardo poi tramutato in elicriso
– Roberto Brillante, con ruolo dirigente nel direttivo della Municipal Policy (sic) di Torino, forse per motivi di parentela?
– Don Domenico Repice, degli Amici Romani della Sindone, noto alle cronache quale collaboratore della parrocchia San Giustino.
Si deplora l’assenza di Alberto Carpinteri, docente di ingegneria al Politecnico di Torino, autore del Fool Research Paper in edizioni plurime a firme variabili, ma è confermata la presenza del rivale Giulio Fanti, docente di ingegneria all’Università di Padova.
(h/t L. G.)
Nota 1 – 28/8
Dopo il pezzo su Oggi Scienza in cui lo citavo attribuendogli un’affiliazione INFN come da un paper del 2012, X… Y… ha ingiunto rimuovere ogni riferimento a X…Y… perché l’informazione erano scorretta e “da anni non era più affiliato” all’INFN”. L’errata corrige di norma ha suscitato la diffida, da parte dell’avvocato di X…Y…,
- a voler provvedere all’immediata cancellazione di qualsiasi riferimento al Dr. X… Y… dall’articolo pubblicato il 19.08. u.s. con l’avvertimento che, ove non riceva riscontro entro 24 ore, provvederò ad adire le vie legali per tutelare i diritti del mio assistito e chiedere il risarcimento del danno”
Non sapevo di recare un danno pubblicando nome e credenziali dei partecipanti a un “evento scientifico straordinario”, organizzato da enti pubblici.
si parlera’ di sindone o di sindona?
Sindone: l’altro argomento è sacro…
C’è una cosa che non ho mai capito di questi sindonemaniaci: sono, o dovrebbero essere, dei convinti cristiani (anzi cattolici), di quelli per cui non occororno prove per credere; eppure si accapigliano da anni attorno ad un lenzuolo9 come se la sua età e/o la sua autenticità avessero un peso determinante nella loro fede. Oserei dire che si tratta di una fede di scarsa profondità!
Una fede di scarsa profondità ma con un non so che di molto profondamente materiale, a metà strada tra la vendita delle indulgenze e l’adorazione di un vitello d’oro. Buon per loro che quel signore là, posto che ci fosse, starebbe evidentemente guardando altrove – sennò sai che terremoti!
oppure piu’ semplicemente gente ipocrita che sa di mentire e agisce con scaltrezza. in fondo se l’autorita’ della chiesa fosse sancita come evidenza scientifica torneremmo a una sorta di medioevo.
e’ politica sporca tutto qui.
@Bombarda
come se la sua età e/o la sua autenticità avessero un peso determinante nella loro fede. Oserei dire che si tratta di una fede di scarsa profondità!
Penso che per molti di loro sia proprio cosi’.
E credo che un discorso analogo possa essere fatto per molti antievoluzionisti e, piu’ in generale, per la maggior parte di quelli che non riescono a separare fede da ragione e cercano di trovare, nella scienza o nella filosofia, prove dell’esistenza di Dio (o, al minimo, di negare l’intrinseca e agnostica coerenza delle teorie scientifiche).
Ma credo ci siano anche molti che cavalcano questi argomenti strumentalmente a fini economici o politici. Spesso anche senza credere alle cose che sostengono o, almeno, intimamente disinteressati alle tesi e agli argomenti che propagandano.
Considero i primi strumenti e vittime dei secondi.
Per dare un esempio di appartenenti al secondo gruppo, credo si possa fare riferimento ai cosiddetti “atei devoti”, ovvero quegli atei (a volte anche dichiarati) che sostengono la Chiesa (o, piu’ in generale, la religione) a fini politici e ideologici. Tra questi spicca un Giuliano Ferrara che, dalle colonne del Foglio e in almeno una trasmissione de La 7, ha cercato (non so se cerca ancora) di importare in Italia l’Intelligent Design. Sono convinto che a Giuliano Ferrara non importi nulla della questione evoluzionismo/creazionismo; sospetto anche che, intimamente, sia convinto della validita’ dell’evoluzionismo e che sia consapevole del fatto che l’Intelligent Design e’ un imbroglio politico (prima e ancora piu’ che scientifico). Solo che l’Intelligent Design fa gioco al suo obiettivo di rafforzare la convinzione — nelle tantissime persone semplici e scientificamente ignoranti — che la scienza non puo’ spiegare tutto e che la soluzione e’ rivolgersi alla religione. Religione che diventerebbe quindi una bandiera politica attorno alla quale arroccarsi contro le evoluzioni moderniste dalla nostra cultura.
appunto : e’ sporca politica fatta da gentaglia disposta a tutto.intimamente persuasa di poter perdere da un minuto all’altro cio’ che possiede.del resto si tratta spesso di personaggi che alla chiesa devono tutto : casa,lavoro,notorieta’ ecc. un uomo e’ anche queste cose,le cose che “ha”.leggetevi se questo e’ un uomo di primo levi per capire cio’ che voglio dire. alcuni “hanno” finanziamenti pubbici per le loro ricerche strampalate : dunque “sono” il terminal di questi fondi. “sono” la loro faccia,la loro vita,la loro ragion d’essere. col tempo si giustifica tutto,dalle truffe economiche a quelle morali…che siano patate o esseri umani nulla importa piu’.
Diceva Gaber quasi parafrasando Feuerbach….mi son fatto tutto da solo / mi son fatto tutto di merda (da “l’odore”)
ed e’ dura tornare indietro,e’ dura…..avete notato come molti di loro siano vecchi? fuori e dentro?
Gent.mi studiosi che scrivete su Oggiscienza,
Mi chiamo Nicola Antonio de Liso, e fin da ragazzo ho studiato la Sindone di Torino, che ritengo autentica, anche dopo la datazione al radiocarbonio 14 del 1988, che ebbe come risultato storico della sindone 1260-1390. L’anno prima ero andato dal Carinale Ballestrero consigliandolo caldamente, qualora fosse stato costretto a far eseguire il test al radiocarbonio di far asportare l’amido del I° secolo d.C. dai fili di lino prima della datazione, in quanto l’amido ha fatto da elemento protettivo della sindone, ed asportandolo un quarto d’ora prima del test, il campione avrebbe avuto solo un quarto d’ora di contaminazione rispetto ai 2000 anni di contaminazione che hanno i fili di lino del lenzuolo, e gli avevo anche detto che se non l’avesse fatto fare, avrebbe avuto una datazione medioevale, media storica fra il 30 d.C. (anno della morte di Gesù) e il 1988. Lui non diede peso a tale raccomandazione e così il tessuto venne datato senza eseguire l’asportazione dell’amido dai campioni e quindi, avendo assorbito 2000 anni di contaminazione la data fu di conseguenza una media e il risultato finale fu un reperto medioevale. Fu un’occasione perduta e fuorviante per la datazione. Ma io non ero nessuno a livello scientifico; ero solo un appassionato. Io tuttavia fui il primo a proporre l’asportazione dell’amido dal tessuto campione per la datazione. Anche in futuro se non si toglierà l’amido per una prossima datazione ci sarà sempre un risultato medioevale, o comunque non riferibile al 30 d.C. + o – 50 anni, che è il periodo di ampiezza storica che si tiene per le datazioni dei tessuti. Sono anche stato il primo studioso a proporre tuttavia per i non credenti della resurrezione cadaverica di Gesù Cristo, una soluzione storica che assolverebbe dall’accusa di trafugamento della salma di Gesù i poveri 12 apostoli, pensando invece che a trafugare di notte dopo le ore tre di Domenica 9 aprile 30 d.C. il cadavere di Gesù dal sepolcro sia stata Claudia Procula, la moglie di Pilato, con l’aiuto di qualche suo servo fidato ed oggi aggiungo anche con l’aiuto di Giuseppe d’Arimatea.
Nel 1990, venni a sapere dalla lettura di un libro di Baima Bollone, e poi in un libro della Marinelli, che dopo il prelievo di un campione nel 1973 dato allo studioso di tessuti antichi Raes del Belgio, venne prelevato nel 1982 illecitamente da tale campione un frammento che venne inviato al Caltech della California per la radio datazione eseguita da George Rossman. Un filo ricoperto dall’amido venne datato al 1000 d.C. (secondo il dato riportato nel libro di Baima Bollone Sindone o no del 1990) oppure al 1200 d.C. (secondo il libro della Emanuela Marinelli La Sindone rinnovata, misteri e certezze del 2003), mentre nella parte senza amido i dati dei due libri concordano, ossia venne datato tale filo al 200 d.C.
Tale dato pertanto confermerebbe la mia teoria secondo la quale l’amido usato nella produzione del tessuto sindonico, da solo impedirebbe la contaminazione del tessuto per 2000 anni. Poiché il 200 d.C. significa che le particelle d’amido caddero nel 1812, 170 anni prima del 1982. (200 -170 = 30 d.C.). Ciò confermava la mia teoria, ossia che la Sindone è autentica e che l’amido da solo preserva la contaminazione dei fili di lino del tessuto dagli agenti contaminanti, e le altre ipotesi, ossia incendi vari hanno un’influenza minima nell’aumento dei dati di radio datazione. Se il Caltech della California avesse tolto chimicamente le particelle di amido nella parte di filo ancora ricoperto d’amido avremmo avuto la data 30 d.C.
Pertanto la mia convinzione di autenticità della Sindone di Torino non è religiosa devozionale ma scientifica. Ma proprio perché non credo nei miracolismi, io penso che l’immagine sindonica sia frutto di conseguenze variabili da effetti sismici, ossia effetti elettrostatici avvenuti durante la cosiddetta notte di resurrezione della Domenica 9 aprile 30 d.C. hanno reso possibile la formazione della bella impronta sindonica. Anzi io penso e formulo una grave eresia cristiana, ossia che non esisterebbe la Sindone di Torino senza Gesù Cristo, ma non esisterebbe la fama di Gesù Cristo senza la Sindone, affermazione assai eretica per i Cristiani di tutte le confessioni. Io però, a differenza degli ebrei che, secondo il Vangelo di Matteo hanno dato la colpa di trafugamento ai poveri 12 apostoli, penso invece che a trafugare la salma di Gesù alle 3 di notte della Domenica 9 aprile 30 d.C. sia stata la bella Claudia Procula, moglie di Pilato, che si recò al Sepolcro alle 3 di notte e con l’aiuto di servi e serve e (pensiero nuovo ultimo formatomi dopo la pubblicazione del libretto eretico scritto da me e dalla Prof.sa Giovanna Sini Coppa Lanzillo), chiamando Giuseppe d’Arimatea, il proprietario del sepolcro che trasferì la salma di Gesù, in un altro sepolcro di Giuseppe d’Arimatea (che morì a Glastombury in Inghilterra nel 45 d.C.), oppure in un sotterraneo del Tempio mentre la Claudia Procula prelevò la Sindone con l’impronta e la tenne con sé fino al 36 d.C., quando venne costretta a seguire il marito Ponzio Pilato a Roma. In tal anno consegnò la Sindone ai Cristiani ellenisti di Cesarea Marittima a San Luca, che la trasferì ad Antiochia. Nel 49 d.C., quando San Paolo bisticciò con San Pietro ad Antiochia, San Pietro, avvolgendo la Sindone e ponendola in una giara la portò a Gerusalemme nel Cenacolo, dove rimase fino al 68 d.C., quando la sindone seguì l’emigrazione dei cristiani a Pella. Tornò a Gerusalemme nel 73 d.C. dopo la sconfitta ebraica nella fortezza di Masada nel Cenacolo, dove rimase fino al 636, anno in cui venne trasferita a Costantinopoli. Poi tornò a Gerusalemme nel 673. Nel 726 a seguito della lotta iconoclasta venne inviata a Edessa, e venne inserita nella cornice del Mandylion ( quest’ultimo non è la Sindone), dove rimase fino all’anno 807, anno in cui Harun Al Rashid donò la custodia del Santo Sepolcro a Carlo Magno e fece trasferire la Sindone a Gerusalemme nella cripta del S. Sepolcro. Dopo il terzo incendio della Basilica del Santo Sepolcro, incendi causati dai mussulmani che volevano trasformare la Basilica del Santo Sepolcro in moschea, incendi del 936, 937, 938, i Cristiani trasferirono nel 939 la Sindone ad Edessa, nuovamente nella cornice del Mandylion, dove rimase fino al 944, anno in cui fu acquisita dall’imperatore di Bisanzio Costantino VII, assieme al Mandylion stesso. A tal proposito ho pensato ad una soluzione circa il contenuto della cornice del Mandylion: nel 29 d.C. c’era il ritratto di Gesù dipinto ad encausto realizzato da Anania primo ministro di Re Abgar di Edessa. Successivamente negli anni 34 e seguenti, il medico e pittore ed Evangelista San Luca, al quale Claudia Procula consegnò la Sindone nel 36 d.C., portata da San Luca ad Antiochia, iniziò la tradizione dei ritratti di sangue, per pubblicizzare maggiormente il volto sindonico; tali pittori, di cui rimanevano due ritratti famosi del volto sindonico, si mettevano sulle braccia delle sanguisughe, che poi schiacciavano in un vasetto, e con sfumature di acqua realizzavano i ritratti del volto sindonico, ma con gli occhi aperti, con il proprio sangue. Uno è rimasto ed è la Veronica di San Pietro a Roma. L’altro era il Mandylion, il quale dopo il 34 d.C. accolse tale ritratto di sangue all’interno della cornice, che inquadrava all’esterno il ritratto di Anania del 29 d.C. Più tardi il Mandylion fu formato da 3 oggetti preziosi: il ritratto ad encausto del 29 d.C., il ritratto di sangue eseguito da San Luca nel 34 d.C., e dal 726 all’anno 807, e poi nuovamente dal 939 al 944 la Sindone di Torino piegata in 8 parti. Riprendendo il precedente discorso, dal 944 al 1204 la Sindone rimase a Costantinopoli fino al 1204, anno dell’assedio e del sacco di Costantinopoli da parte dei Crociati, trasferita ad Atene, dove era certamente nel 1205, e poi restituita a Costantinopoli dove rimase fino al 1235 (ma non più nella cornice del Mandylion), quando i miei antenati de Liso, amici di Federico II°, trafugarono la Sindone da Costantinopoli e la trasferirono a San Giovanni d’Acri, dove rimase fino al 1291 nella chiesa dei Cavalieri Templari. Dopo venne trasferita a Cipro presso i Lusignano, e poi a Montpellier nel Tempio dei templari nel 1293. Ci fu inoltre un passaggio in Inghilterra, poi tornò a Cipro. Nel 1340 ritornò in Francia. Dopo la storia è più certa, fino ad arrivare alla data certa più antica del 1353, in mano a Goffredo di Charny a Lirey. Nel 1355 ci fu la prima grande ostensione e poi nel 1453 venne acquisita dai Savoia e portata a Chambery. Nel 1578 venne a Torino.
Gentilissimi studiosi, io non mi definisco uno storico, ma un fantastorico, poiché uso le fonti storiche ad “usum delfini”, anzi ad “usum balenae”. L’unica grossa novità rispetto a tutte le varie ipotesi che si sono fatte da 2000 anni sul destino della salma di Gesù è nell’ipotesi di trafugamento che fu Claudia Procula a decidere in proposito e non i poveri 12 apostoli, che io ritengo innocenti dell’accusa di trafugamento. In questa ipotesi sono veramente il primo ad averla pensata e scritta, assieme a Giovanna Lanzillo..
Dopo il 2010, ho aumentato la mia eresia cristiana. Poiché i grandi esegeti tedeschi, sia cattolici che protestanti, hanno da molti decenni interpretato la risurrezione cadaverica come non storicamente avvenuta, come Delling il quale scrisse che all’origine dei vangeli nessuna apparizione era stata riportata, e Von Campenhausen, il quale ultimo tuttavia ritenne che le uniche apparizioni veramente storiche sono quelle elencate nella Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo, databile al 51d.C. e scritta comunque prima del 55 d.C., tuttavia, dopo la lettura dello scritto apocrifo “le Pseudo Clementine”, infarcito di molte invenzioni, ma che contiene elementi autentici, approvati dalla Chiesa, come il dato storico che dopo la lapidazione di Santo Stefano il 26 dicembre 33 d.C., a distanza di un mese esatto il 25 gennaio del 34 d.C. la Chiesa Cattolica festeggia la Conversione di San Paolo, penso che la conversione di San Paolo avvenne quasi sicuramente nella Terra di Damasco, (oggi pensata da alcuni storici come la Terra di Damasco essena presso Qumram, che comprendeva anche la regione di Gerico). In tale regione Ponzio Pilato e sua moglie Claudia Procula in inverno erano ospiti della famiglia di Erode, nel Palazzo Invernale di Erode presso Gerico. Quando San Paolo si recò verso Qumram, per perseguitare i cristiani, probabilmente passò presso Gerico, dove Claudia Procula gli fece vedere la Sindone. Tale lenzuolo, fatto vedere ai 12 apostoli la sera della Domenica 9 aprile 30 d.C. da Giuseppe d’Arimatea, venne visto anche da San Paolo. Dopo venne fatta vedere a 500 cristiani e poi a Giacomo fratellastro di Gesù, sempre a Gerico. Pertanto tale vista causò alcune correnti cristiane, quali soprattutto i doceti, in quanto la figura dell’Uomo della Sindone, che prima del 1898 con la fotografia di Secondo Pia gli occhi venivano interpretati come aperti, fece immaginare alla gente di allora che il corpo avesse attraversato il lenzuolo, e quindi che avesse avuto un corpo apparente. Si formò la corrente dei doceti, e San Paolo, che era fariseo e che credeva quindi in una risurrezione fisica prima di allora, cambiò interpretazione e pensò che il corpo risorto non avesse più le caratteristiche biologiche di prima. Ciò penso io fu causato dalla visione dell’uomo della Sindone, pensato fino al 1898 come avente gli occhi aperti, e quindi di conseguenza, risorto.
Tale libricino scritto con la Dottoressa Giovanna Sini Coppa Lanzillo venne considerato eretico dal parroco di Montanaro, e dal Vescovo di allora di Ivrea Mons. Miglio, che fece carriera andando successivamente a Cagliari come Arcivescovo.
Io lavoro presso la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte a Palazzo Carignano in Via Accademia delle Scienze, 5 – 10123 Torino. Anche mia sorella gemella Giovanna de Liso, studiosa scientifica della Sindone, non concorda con le mie idee storiche circa il trafugamento del corpo di Gesù da parte di Claudia Procula (ipotesi del libro), o da parte di Giuseppe d’Arimatea, su incarico segreto di Claudia Procula, ipotesi ultima sviluppatasi da parte mia dopo il 2010. Tuttavia mia sorella concorda con me, in quanto fu la prima a proporre in un Convegno sindonico a Parigi, che a concorrere alle cause dell’impronta contribuirono gli effetti sismici.
Secondo me fu Claudia Procula che con un complotto (di cui era al corrente ed attuato da Giuseppe d’Arimatea) fece nascere il Cristianesimo.
Per lei l’immagine sindonica era la prova della vera resurrezione della parte spirituale di Gesù, come pure anche per Giuseppe d’Arimatea, che è vero che era fariseo, ma era stato 4 anni allievo degli esseni a Qumran dal maestro Malaki, il cui nome venne usato da Giuseppe d’Arimatea per la pietra Malaki del Santo Sepolcro, sua proprietà (non dimentichiamo che Lui era Ministro delle cave e miniere di tutta Israele, e faceva commercio di rame, stagno, piombo, marmi, pietre, e da bambino Gesù (suo pronipote in quanto Giuseppe d’Arimatea aveva sposato Anna, la sorella di Gioacchino, padre di Maria madre di Gesù) era andato nel Galles, poiché Giuseppe d’Arimatea andava spesso in Inghilterra per il rame e lo stagno. Alcuni gruppi di esseni, a differenza dei Sadducei che non credevano nella resurrezione, e dei farisei che credevano nella resurrezione fisica, gli esseni quindi credevano nella resurrezione del corpo angelico, come del resto Gesù stesso, quando i sadducei gli fecero la domanda sulla donna che in vita aveva avuto 7 mariti, a quale marito dovesse poi unirsi dopo la resurrezione, Gesù rispose che non ci sarebbe più stato un marito od una moglie, ma tutti i risorti avrebbero avuto un corpo simile a quello degli angeli, e quindi non biologico. Pertanto lo stesso Gesù non credeva alla resurrezione secondo il concetto fariseo, ma credeva in una resurrezione in un corpo sottile, come quello degli angeli, che all’epoca di Cristo erano immaginati di sesso maschile, senza le ali, che tuttavia non mangiavano e non procreavano. Ultimamente io credo che alcune apparizioni (quelle elencate da San Paolo nella prima Lettera ai Corinzi) ci furono; ma la vista di Gesù con le piaghe, e probabilmente vestito con una tunica, dimostrerebbero semmai che il corpo visto era un corpo doppio eterico, o corpo doppio astrale, il primo della serie dei corpi astrali che si può vedere, e che può attraversare la materia ma anche essere totalmente materiale. Pertanto l’apparizione di Gesù non sarebbe la vista di un corpo risorto, ma di un corpo astrale, facilitato da Gesù nell’aver mangiato nell’ultima cena pane con oro monoatomico (polvere bianca che gli esseni ricavavano dall’acqua del Mar Morto, e che Giuseppe d’Arimatea avrebbe potuto dare a Gesù prima dell’ultima cena, e dopo potrebbe aver imbevuto la Sindone di aloe, mirra e oro monoatomico, la quale avrebbe causato l’esplosione luminosa durante il terremoto notturno della Domenica di resurrezione, e quindi l’impronta sindonica).
Per quanto riguarda i 4 Vangeli canonici, essi furono composti nel seguente ordine: il primo Vangelo scritto fu quello di Matteo, composto nell’anno 41 d.C. ad Antiochia dall’apostolo Matteo. Tuttavia esso non comprendeva alcun racconto della vita di Gesù, ma solamente raggruppava molti detti di Gesù, come il vangelo apocrifo gnostico di Tommaso, composto intorno al 50 d.C., che contiene 114 versetti di Gesù.
Il primo vangelo che invece raccontò i fatti della vita di Gesù fu quello di Marco, scritto a Roma nel 43 d.C. Tale Vangelo non conteneva nessun episodio di apparizione di Gesù dopo la sepoltura. I versetti della seconda chiusura sono da molto tempo riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa apocrifi ed aggiunti nel secondo secolo d.C.
Il terzo Vangelo, scritto nel 48 d.C. fu quello di San Luca. Tale Vangelo è il primo a riportare i racconti delle apparizioni, tuttavia tali racconti di apparizioni non c’erano in origine, secondo Delling. Anch’io per alcuni anni concordavo con Delling, ma ultimamente propongo la possibilità dell’apparizione a Cefa ed agli apostoli del corpo doppio astrale di Gesù.
Il quarto Vangelo fu composto da Giovanni Evangelista negli anni 63-65 d.C. Anche questo Vangelo terminava in origine con la scoperta del sepolcro vuoto.
Dopo la morte degli apostoli, soprattutto, dopo quella di San Giacomo il Giusto del 62 d.C., quella di San Pietro e di San Paolo a Roma del 67 d.C., Ignazio d’Antiochia, vescovo di Antiochia dal 68 al 106-107 d.C., al fine di combattere gli gnostici e i doceti, materializzò le apparizioni di Gesù risorto raccontandole alla fine dei Vangeli di Matteo, Luca e Giovanni, mentre quella di Marco venne scritta più tardi. La manipolazione dei Vangeli continuò fino alla critica di Marcione, e quando Marcione venne espulso dalla comunità cristiana cattolica di Roma nel 144, un risultato lo produsse, ossia la Chiesa Cattolica fermò per sempre, salvo qualche frase del terzo secolo e del quarto, gli scritti in greco dei Vangeli, Atti degli Apostoli, Lettere apostoliche e lettere di San Paolo, mentre l’Apocalisse, scritta da San Giovanni Evangelista nel 95-96 d.C. nell’esilio di Patmos non venne mai manipolata. E’ l’unico scritto genuino non ampliato o stravolto del Nuovo Testamento.
La domanda che vi pongo è questa: Io penso che un corpo visibile dopo la morte non sia un’allucinazione, ma è un corpo doppio eterico. Come mai nessuno studioso credente o non credente non ha mai preso in considerazione tale eventualità. Cosa ne pensate voi sui corpi doppi?. Gli unici scienziati che fecero ricerche in proposito furono scienziati sovietici, prima della caduta del muro di Berlino e del comunismo, poichè dopo il ritorno in auge della religione ortodossa, il Patriarca di Mosca ottenne dal governo di non dare contributi a tale ricerca.
Nicola Antonio de Liso, funzionario per le tecnologie della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte di Torino – Palazzo Carignano – Via Accademia delle Scienze, 5 – 10123 – Torino. Abitazione: Via Sant’Anselmo, 20 – 10125 TORINO
Se potete scrivetemi al mio email:
Nicolaantonio.deliso@beniculturali.it
Cell. 3450041888
Torino, 1° settembre 2014
Nicola Antonio de Liso.
È uno scherzo, vero?
@Cimpy
Shhh!
Non fare rumore.
Se crede che non siamo in casa, forse va a suonare al campanello di qualcun’altro.
@Nicola Antonio de Liso
non vorrei sembrare irrispettoso, ma quando vedo corpi doppi in genere sono contento e il vino e` buono.
cioe’,fatemi capire,questo tizio e’ assunto ai beni culturali?
@Nicola Antonio de Liso
>Cosa ne pensate voi sui corpi doppi?
Che siano una puttanata. Come la storia della polvere bianca degli esseni. Puttanate indimostrabili. E non vedo come, aggiungendo i suoi dati sensibili alla fine dell’intervento, possa contare di aggiungere credibilita` ai suoi sproloqui. Parlare di Gesu e dei Vangeli non la mette al riparo dalle critiche che un incolto come me puo` sollevare, come l’uso del condizionale non smorza l’efferatezza delle sue stronzate. Oro Monoatomico? Aloe che esplode coi terremoti? Corpi Astrali? Ma di cosa parla? E` uno scherzo?
Spero che il suo accorato intervento non riporti altro che visioni personali. Spero che al Palazzo Carignano non vengano spesi soldi pubblici su questi deliri eterei (intendo l’etere dei due radicali alchilici uniti da ossigeno). Sa com’è…Qua tra deflazione e imprese che chiudono secondo me abbiamo bisogno di tutto tranne che di ricerca spesa su ‘ste fregnacce.
Navigando in Rete ho reperito il seguente indirizzo:
http://dee.poliba.it/ATSI2014/index.htm
We can read:
>Only few papers accepted for presentation at the workshop exhibit a content within the IEEE field of interest. As a consequence, we regret to inform the Authors that the IEEE Italy Section do not award the sponsorship to the event
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Come mai si è verificata questa anomala situazione?
Hearsay,
Good find!
non saprei, avevo scritto al prof. Petri per sapere se corrispondeva ai criteri IEEE (copia all’IEEE internazionale) e mi aveva detto che controllava.
Niente appoggio dell’ AI-TRIPOL-iiiii ? Acci, questo si che è un problema!
Magari possono provare a farsi sponsorizzare dal formaggino MIO o da susanna tutta panna.
Avrebbero solo da guadagnarci.
OT
Apprendo dal Passersera che anche per i passeri esiste un limite alla credulità.
Il plurititolato techhunter tira in ballo, insieme al rajo della muerte http://22passi.blogspot.com/2014/08/in-gamba-mio-capitano.html?showComment=1409703943536#c8139545572672821774
un becero documentario della TsI che cerca di raccattare qualche scampolo di sharing con la vecchia favola comparsa sul corriere della domenica negli anni 70 di un certo padre Ernetti crononauta che vedeva nel passato e di quell’altra brillante personcina in grado di trasformare la creta in ORO.
Passer AmaRoby obbietta:
…ma credere che questo misterioso “Signore” ha bisogno di finanziamenti e contemporaneamente dire che fà funzionare una macchina che trasmuta la creta in oro!…… è troppo!
Certo, occorre una colletta per recapitare all’inventore una consistente consegna di creta che possa convertire in oro e finanziare le sue ricerche.
O forse la soluzione sarebbe di cambiare polarità all’invenzione di padre Ermetti per vedere nel futuro di qualche giorno e sbirciare le estrazioni del superenalotto?
Giustino,
ha ragione Passer AmaRoby, i crononauti siamo solo Cimpy, Nasty e io, gli altri son dei millantatori.