La banda del Premio

Paolo C. segnala un commento di Mirko Paglia su Climalteranti, il quale inseriva l’emerito prof. Pedrocchi nella vecchia alleanza che nel 2010 mandava un lamento alla rivista del CICAP

Dalla lettura del servizio “Caos climatico” pubblicato sul n. 1 di Query, si potrebbe dedurre che: a) la teoria AGW (Anthropogenic Global Warming) è ben provata scientificamente, b) le uniche obiezioni all’AGW sono bufale.

Per smentire a) la banda del P. cita gli autori Heartland-Non-IPCC pagato da BigOil & Coal per spargere bufale.
Per smentire b) cita le bufale e irrilevanze per spargere le quali sono pagati da BigOil & Coal gli autori Heartland-Non-IPCC

1. Nel passato ci sono stati periodi in cui il pianeta è stato più caldo di adesso –  e allora?
2. (….)  su un Rapporto del National Research Council americano si legge: ” (…) ancor meno fiducia può essere concessa alla conclusione originale di Mann et al. (1999) secondo la quale “quello del 1990 è probabilmente il decennio più caldo, e il 1998 l’anno più caldo, in almeno un millennio” – lo scrivevano Mann et al. e lo facevano pure vedere in grigio nella figura


inclusa in quel rapporto del 2006. Dal 1999, la conclusione di Mann et al. è stata confermata da tutte le ricostruzioni pubblicate e da tutti i dati raccolti finora:

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3. Per 35 anni, dal 1940 al 1975, il pianeta si è rinfrescato nonostante le forti emissioni di CO2. è stato detto che in quegli anni si verificarono anche forti emissioni di solfati (che hanno un effetto opposto a quello della CO2). Le emissioni dei solfati di quel periodo non sono state tuttavia superiori a quelle dei 30 anni precedenti – ecco qua


Inoltre, il protocollo internazionale per la riduzione delle emissioni solforate fu firmato nel 1979 e le riduzioni cominciarono a essere implementate 10 anni dopo – le leggi “aria pulita” europee e americane erano degli anni ’60 e, come si vede, hanno funzionato.

4. È da 10 anni che, senza che si siano arrestate le emissioni di CO2, la crescita delle temperatura si è arrestata – 3/4 della banda del P. sostengono che si è arrestata nel 1998
Lo conferma anche il direttore della Climatic Research Unit Phil Jones nell’intervista del febbraio scorso a BBC News – nell’intervista del febbraio 2010, Phil Jones diceva che l’intervallo 1998-2010 era troppo breve per trarne una tendenza significativa.

5. La fisica dell’atmosfera prevede che vi sia a circa 10 km nella troposfera equatoriale un incremento di temperatura quasi triplo rispetto a quello che si osserva al suolo. Le misure satellitari però non rivelano, lassù, alcun accentuato incremento di temperatura, ma, al contrario, si osserva un rinfrescamento – si osservava un rinfrescamento, finché Spencer & Christy sono stati costretti ad ammettere per ben due volte di aver sbagliato i conti al ribasso;

6. I dati su cui si basa l’intera teoria sono estremamente pochi, essendo la rete di rilevamento delle temperature composta solamente da circa 3000 punti – i punti sono > 39.000 e  la teoria si basa sulla fisica.

7. I GCM (General Circulation Models) con cui vengono sviluppati gli scenari IPCC dovrebbero essere validati usando insiemi di dati indipendenti sono validati proprio così.

8. Vi sono inoltre elevatissimi livelli di incertezza relativi al ruolo di molti altri fenomeni di rilevante interesse climatico, in primis le nuvole – sì, ma il loro effetto positivo/negativo sul riscaldamento globale è minimo.

9. Il timore del “punto di non ritorno” climatico per via delle concentrazioni di CO2, che dovrebbe avere effetti catastrofici, non sembra fondato: oggi quelle concentrazioni sono 1.4 volte i valori preindustriali, ma ci fu un passato in cui furono anche 25 volte questi valori, e come nessun “punto di non ritorno” occorse allora per colpa di quegli “alti” valori – all’epoca non c’erano miliardi di esseri umani insediati sulle coste e lungo i delta.

10. In ogni caso, è curioso che proprio gli stessi autori che ammettono che il clima sia un fenomeno complesso determinato da decine, se non centinaia, di variabili, si risolvano col concludere che esso sia governato e possa essere controllato modificando una sola variabile: la concentrazione atmosferica di CO2 –  dicono che la  CO2 causa il 70-80% del riscaldamento osservato e la totalità dell’acidificazione degli oceani. Cmq se la banda del P. ha scoperto un’altra variabile che si possa controllare, perché non la pubblica?

11. La riduzione delle emissioni di CO2, tanto auspicata, appare essere una proposta ragionevole finché si rimane sul piano qualitativo e generico …  gli stessi costi economici potrebbero essere impiegati in maniera molto più utile e più razionale per sanare molti problemi reali che affliggono l’umanità – la banda del P. crede ai “gremlins“.

12. Riguardo al cosiddetto climategate, il servizio di Query dà piena fiducia alle giustificazione della “difesa” – non era la “difesa”, ma almeno sette commissioni di indagine.

Ce l’hanno ancora tutti con l’hockey stick. Le uniche variazioni riguardano il prof. Scafetta: ora sostiene che il raffreddamento globale è iniziato nel 2006, dopo averlo fatto iniziare nel 2000 e nel 2002 e l’ACRIM non ha più bisogno di lui. L’università Duke ha rinunciato al suo prezioso contributo alla medicina iperbarica?

Ne faranno a meno anche il Non-IPCC , lo Heartland e il Tea Party del North Carolina (ultima pagina)?

4 commenti

    1. Paolo C.,
      a quel link, mi si apre courtesy of ReadCube. A fine secolo trovano un riscaldamento un po’ inferiore della media dei modelli, con parecchi caveat (elencano possibili feedback di cui non tengono conto). Conclusione:
      In terms of wider policy implications, our theory reiterates a simple message: the more cumulative carbon emissions are allowed to increase, the more global surface warmning will also increase.
      Da quello che ho capito, propongono un metodo per calcolare il rapporto aumento CO2-aumento della T che serve anche a verificare le simulazioni, ma il risultato non mi sembra molto diverso di quello di Hansen et al.
      Il com. stampa mi pare corretto.

  1. >>a quel link, mi si apre courtesy of ReadCube<>Il com. stampa mi pare corretto.<>ma il risultato non mi sembra molto diverso di quello di Hansen et al.<<
    Eh, non a caso Jim è tra quelli di cui mi fido di più…

  2. Scusa ho pasticciato un po’, riprovo:
    “a quel link, mi si apre courtesy of ReadCube”
    Si è aperto anche a me, peccato non poterlo scaricare.
    “Il com. stampa mi pare corretto.”
    Sì, quello l’avevo letto su ScienceDaily. Non è improbabile che anche altri siti (come SkS) ne parleranno.
    “ma il risultato non mi sembra molto diverso di quello di Hansen et al.”
    Eh, non a caso Jim è tra quelli di cui mi fido di più…

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