Scherzi ittici tardivi

Per riaccendere le speranze dei seguaci, soprattutto se hanno investito $12 milioni in Industrial Heat per acquisire la “proprietà intellettuale” della Leonardo Corp., l’ex Sceicco della Brianza ora immobiliarista a Miami Beach Andrea Rossi e lo psicologo Norman D. Cook, docente di informatica all’università Kansai e piezo/FuFista convinto, hanno messo su arXiv un testo in cui dicono di ignorare come mai la polverina (forse) usata nell’e-cat testato dal docente di informatica Giuseppe Levi et al. si sia trasmutata tutta quanta in nichel-62.

Come allegato alla richiesta di brevetto, rallegrerà l’esaminatore dell’US Patent and Trademark Office, in particolare i 13 rimandi bibliografici a falsi di Parkhomov e resoconti altrettanto mondi da pirriviù, su un totale di 22 di cui 7 vintage e 2 autocitazioni di Cook.

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Un CimPy ha segnalato l’attività dell’arch. Nicola Limardo, inventore dello nanoprocessore Skudo che trasmuta le onde elettromagnetiche, naturali o artificiali ma comunque dannose, in onde terapeutiche, invertendone lo spin degli elettroni perché producano solo “fotoni destrogiri”.

Contribuisce alla reputazione dell’università di Siena, ha notato Neutrino, la breve tesi di laurea che ne certifica l’efficacia. Presentata alla Facoltà di Medicina  nel 2008, pare una réclame per lo Skudo, in sostanza un sunto delle “ricerche” narrate dall’arch. Linardo in un libro uscito l’anno prima. Complimenti anche al relatore.

Neutrino è particolarmente entusiasta di un paragrafo di Tecnologia Quantistica: applicata alla particella di Dio con una nuova teorizzazione della “Legge del Tutto”, un saggio più recente e ambizioso dell’arch. Limardo:

Il superamento del problema si ottiene mediante l’utilizzo del nanoprocessore Skudo* che tende a rendere opposti i due versi di rotazione dell’elettrone (moto intorno a se stesso e noto intorno al nucleo atomico) con conseguente “spin” complessivo di tipo “destrogiro” (lo spin “levogiro”, ossia quello dannoso, presenta lo stesso verso nei due moti dell’elettrone). Il nanoprocessore interviene con il suo “comando” nella modifica del verso di rotazione di uno dei due moti grazie “all’interferenza” con il “campo di Higgs”; in questo modo si ottiene una forte riduzione del danno biologico all’utente che viene altrimenti generato dall’energia trasmessa dalla batteria e dal campo elettromagnetico del telefonino.

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Evolution of UAH lower tropospheric temperature trends from satellite observations.

Evoluzione delle temperature di Christy e Spencer, fonte: Cosmopolis; Abraham et al. (2014)

No surprise

Da Skeptical Science, Dana Nuccitelli coglie in flagranza di frottole John Christy e Roy Spencer, curatori della serie di temperature satellitarie UAH ripetutamente corretta per errori che le abbassavano sistematicamente. D’altronde se da creazionisti e cristiani militanti mentono al Congresso, perché dovrebbero dire la verità a un giornale locale?

11 commenti

  1. Alquanto deludente il papero Cook/Rossi.
    Come al solito, la cura dei dettagli e’ disastrosa al punto da essere rilevabile anche da un non addetto ai lavori come me.
    Per prima cosa segnalo un paio di dettagli assolutamente marginali.
    (1) alle pagine 3 e 4, e poi ancora a pagina 6, gli autori confondono ripetutatente Nichel e Azoto; infatti scrivono ripetutamente (scusate la notazione simil-Latex) di “^{15}Ni^8” — intendendo con il primo numero il numero totale di nucleoni e con il secondo il numero di neutroni — quando e’ evidente che si riferiscono all’Azoto 15; come risulta anche evidente dalla scritta in basso della figura 3.
    (2) sotto la tabella 2 (pagina 6) trovo “For 6Li3 , the spins of the last unpaired proton (j=1/2-) and the last unpaired neutron (j=3/2-) combine to give a J=1+ nucleus. In contrast, the spin properties of the two neutrons from the second shell in 7Li4 cancel each other out, and the properties of 7Li4 are essentially due to the one unpaired j=3/2- proton”. Peccato che nella sovrastante tabella 2 i dati sono diversi: per il litio 6, lo spin per il protone e per il neutrone scompagnati e’ “1/2+” per entrambi (e non “1/2-” e “3/2-“) mentre per il litio 7 entrambi i neutroni scompagnati hanno spin “1/2+”; insomma: mi sembra (tenendo conto anche delle somme) che ci sia un errore nella tabella (per il litio 7) e uno doppio nel testo sottostante (per il litio 6).
    Intendiamoci: queste sono minuzie. Tutto sommato anche accettabili, visto che la funzione di ArXiv e’ anche quella di permettere la segnalazione e la correzione degli errori. Certo che sarebbe bastata una rilettura un minimo attenta per evitarli. Quindi sono, come minimo, indizi di superficialita’.
    Una cosa che trovo alquanto piu’ imbarazzante e’ l’auto-citazione che — se non prendo una grossa cantonata — e’ totalmente sballata: sempre a pagina 6 trovo “We have previously suggested [11] that the bulk of the energy produced by the E-Cat may be a consequence of Lithium reactions”. Si noti che “[11]” e’ il papero Focardi/Rossi del 2010, come si puo’ rilevare dai riferimenti a pag. 11.
    A parte l’uso del pronome “we” — che non mi sembra adeguato, considerando che c’e’ un solo autore comune ai due articoli — qualcuno riesce a trovare, nell’articolo Forcardi/Rossi dove si sostiene che l’energia prodotta dall’Ecat e’ conseguenza delle reazioni del Litio? Io ci ho appena dato una scorsa e ho trovato quello che ricordavo: l’ipotesi che l’energia derivi da reazioni del Nichel, non del Litio.
    Vero e’ che viene citato il Litio: a pag. 8 (poco prima delle conclusioni) trovo “The effect of electron screening on low-energy fusion processes has been investigated by Assembaum et al [20]: they report the increasing of the Coulomb barrier penetrability and calculate, for some reactions induced by protons (p + Li 7 and p + B 11) quantitative effects, that look very relevant, though probably not sufficient to interpret our experimental results”, ma si trattava di cercare di capire come potesse essere stata superata la barriera di Coulomb nella reazione Nichel/Idrogeno. Infatti, poco prima (a pag. 5), trovo scritto “Nevertheless we have an experimental evidence of a large energy that can only arise from nuclear reactions between Nickel and Hydrogen, the only two elements existing in our apparatus.”
    Come potevano, Focardi e Rossi (nel 2010), suggerire che l’energia prodotta dall’Ecat poteva derivare dalle reazioni del Litio quando scrivevano che il Litio non c’era?
    A prescindere da altre considerazioni sulla plausibilita’ delle spiegazioni proposte — e spero che Andrea (non Rampado) possa darci il suo parere –, quello che trovo intollerabile e’ la mancanza di coerenza.
    Nel 2010 si scriveva di reazioni Nichel/Idrogeno e la dimostrazione era il rapporto isotopico del rame nelle ceneri (comunque incompatibile con le spiegazioni proposte).
    Oggi non c’e’ piu’ rame e la prova delle reazioni sarebbe il rapporto isotopico di Litio e Nichel. Non una parola sulla mancanza di rame.
    E non hanno neanche la decenza di provare a sostenere che si tratta di apparati che funzionano in base a principi totalmente diversi.
    Altra cosa sconcertante e’ la sostanziale mancanza di ipotesi relative all’incredibile concentrazione di Nichel 62 rilevato nelle ceneri. A meno che non si voglia considerare ipotesi la seguente: “the large abundance of 62Ni34 would indicate only the participation of 61Ni33 in the reaction and its migration to sites that were sampled for isotopic analysis.” Peccato che il Nichel 61 era presente solo per l’1,14% (come loro stessi riportano) e quindi che noi dovremmo credere che l'”l’effetto Rossi” trasformerebbe il Litio in Elio e — come effetto collaterale — la trasformazione del solo Nichel 61 in Nichel 62 e, sopratutto, la concentrazione di questo isotopo in zone ben localizzate delle ceneri.
    E, naturalmente, agli autori non viene in mente che i valori anomali sul Litio possano derivare da concentrazione casuale.
    Comunque, c’e’ da investigare su un mistero: coma ha fatto ArXiv ad accettare un articolo che cerca di dare una spiegazione teorica a dati sperimentali non riproducibili da altri? Ovvero, la negazione dell’idea stessa di scienza, cosi’ come la concepiamo dai tempi di Galileo.

    1. E.K. Hornbeck,
      è stravagante perfino in un deposito come arXiv, infatti.
      Riccardo,
      non mi spiego lo stesso la tesi di laurea.
      La mossa di Cook & Rossi sembra il tentativo un po’ disperato di salvare la faccia a chi ha raccolto i $$$ per Industrial Heat; e quella di Christy & Spencer per salvare la propria è spudorata.

  2. L’arxiv di Rossi non dice nulla di particolare visto che non affronta il problema principe delle teorie delle LENR, come superare efficacemente la barriera coulombiana. Se non superiamo questo ostacolo e si lasciano i protoni entrare nel nucleo come al bar per un caffè tutto diventa un puro esercizio astratto che non porta da nessuna parte.
    Ma non credo che l’intenzione della pubblicazione sia davvero scientifica, immagino che sia più che altro propagandistica.
    Linardo ha pubblicato il suo libro con un editore di roba esoterica. Credo che così tutto acquisti un senso.
    Ma editore a parte, lo skudo appiccicato “su un qualsiasi punto di un altro dispositivo”, ad esempio il mio router, convincerebbe a distanza le antennine ad emettere onde elettromaggnetiche “speciali” che non fanno male? Mi sfugge qualcosa.
    Dulcis in fundo (o meglio, in cauda venenum), Spencer e Christy cercano disperatamente di convincerci che l’uomo non è in grado di distruggere l’ambiente donatoci da Dio. Lo so, è ridicolo. Sarò influenzato da Dante ma mi sembra più probabile che Dio ci lasci fare e poi ci sbatta a bruciare negli inferi in eterno.
    Proverei per loro un certa pietà se non fosse che danno, in buona o cattiva fede, un gran bel contributo a metterci nei guai, forse in eterno.

  3. In arXiv non c’è peer review, si basa su un sistema di autori endorsed.
    A quel punto il sistema controlla solo che non ci sia completo nonsense (tipo parole generate casualmente o un articolo taggato come nuclear theory che parla di scienze sociali). E’ solo la disciplina comunitaria che tiene a bada le stravaganze, specialmente su nucl-th la qualità degli articoli è sempre molto alta.
    Non so chi abbia dato l’endorsement allo psicologo per nucl-th, io no di certo…
    L’articolo è inconcludente rispetto allo scopo e infondato rispetto alle premesse teoriche. Non si basa su nessuna teoria di struttura delle tante che conosco, e non fornisce riferimenti bibliografici chiari, denotando un amatorialismo nellla scelta delle fonti da laureando triennale a dir tanto (autocitazioni di siti a destra o a manca, ma nessun review paper con cui iniziare. Una citazione di Ingo Sick a sproposito…etc…).
    Sembra una sorta di Poor’s man Shell Model con tante belle figurine, ma senza l’importante definizione delle interazioni efficaci.
    Sono indeciso se farne un resoconto più dettagliato o meno, di solito son del parere a non dare troppo spago a queste cose…

    1. Andrea,
      c’è un filtro automatico.
      We may give some people automatic endorsements based on topic, previous submissions, and academic affiliation
      Norman Cook ha tutte e tre le basi, ma E.K. Hornbeck ne ha già demolito la propaganda, per dirla con Riccardo, occupandosi di una pagina sola. Per me basta e avanza – mica sostengono di curare il cancro! – vado a fare scorta di rimmel per quando uscirà il parere dell’Uff. Brevetti.

  4. Andrea
    “Sono indeciso se farne un resoconto più dettagliato o meno”
    lascia stare, ci sono mille modi migliori di utilizzare le tue competenze e il tuo tempo 😉

  5. Andrea
    giusto non perdere il tempo inutilmente dietro a tali boiate ma è un dovere civile, per chi ne ha le competenze, stroncare sul nascere false speranze in passerotti e vorticiani. Sembra giusto che in rete appaiano cose tipo: “[Vo]:mainstream physics paper bout the Hot Cat, co-author Andrea Rossi” ?

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