Sindonisti


L’UAAR aveva fatto male i conti: a Torino ieri, la sala del Circolo dei lettori era troppo piccola. Stracolma già alle 15.45, 15 minuti prima dell’inizio della conferenza su “Sindone tra scienza e pseudoscienza” e fino alle 18,10 – dovevo rientrare a Milano per cena.

Va detto che gli interventi erano molto spassosi.

Affetti da pareidolia, raccontava Gian Marco Rinaldi , i sindonisti – per dirla con la medievalista Carmela Sturmann Ciccone – Pierluigi Baima Bollone e Nello Balossino, rispettivamente prof di medicina legale e di informatica all’università di Torino, vedono una moneta dei tempi di Tiberio sul sopracciglio dell’impronta del volto, a volte a destra a volte a sinistra perché ricordano a volte sì e a volte no di guardare l’elaborazione al computer di un vecchia foto.

Rinaldi spiega nei dettagli gli abbagli persistenti e le frottole dei due prof, sulla scia di altri dilettanti. La cosa preoccupante è che, dimostrata così per quasi vent’anni la propria capacità di prendere per lanterne le immagini monde da tracce di moneta sebbene create al computer per farle comparire, Bollone e Balossino, siano entrambi “esperti” del tribunale di Torino.

Gaetano Ciccone, uno psichiatra che si diletta di storia, ha raccontato quella delle 12 sindoni presenti in Europa nel Quattrocento, compresa quella di Torino a quei tempi a Liéry poi in altre città francesi, e di cui il vescovo locale e il papa di Avignone avevano dichiarato che era un falso.

Artistico e basato sul fraintendimento di immagini medievali della deposizione, e fabbricato da poco, come poi dimostrato dalle analisi del secolo scorso: contiene fibre di cotone, al contrario di tutti i 1.500 e rotti tessuti del I secolo d.C. trovati in Palestina, nessuna traccia di sangue, ma di pigmenti. All’epoca però, i papi decretavano frequenti giubilei per risollevare le proprie finanze e a Roma i pellegrini affluivano per venerare la Veronica, le sindoni o ritagli di sindone giovavano al turismo…

Luigi Garlaschelli, docente di chimica a Pavia, aveva portato la sindone creata con la Shroud Machine dell’università. (Resta ancora parecchia tela di lino fatta filare per essere identica a quella di Torino, nel caso qualcuno sia interessato a farsene una da appendere in casa.)

Dopo aver riassunto le ricerche della seconda metà del secolo scorso, ha mostrato e spiegato i video degli esperimenti con sangue sintetico e non, eseguiti da un gruppo di ricercatori sul suo corpo, quello di alcuni dottorandi e su bassi rilievi. Lo spettacolo ha successo da tempo perché mostra come potrebbe aver lavorato l’artista medievale.

Mi son persa l’intervento di Antonio Lombatti, e il dibattito, e fatta l’idea che i non-autenticisti siano altrettanto appassionati degli autencisti, ma si divertano molto di più.

***

Ieri notte è morto John Nash – premio Nobel per l’economia nel 1994  – insieme ad Alicia, sua moglie per due volte, in un incidente sul New Jersey Turnpike,  mentre tornavano a Princeton in tassì da un viaggio in Norvegia dove lui era andato a ritirare il premio Abel per la matematica condiviso con un amico di vecchia data, Louis Nirenberg.

Cerco di dire in 45 secondi chi era (la teoria dei giochi non cooperativi che sfocia nell’equilibrio di Nash, per l’assioma della razionalità, e quindi nella convenienza di strategie cooperative ancora ancora, ma il suo contributo alle equazioni differenziali alle derivate parziali non lineari? E l’Ideal money che potrebbe essere l’euro – o bitcoin come alcuni pensavano fino a poco tempo fa?) nel giornale delle 19.30 su popolare network.

Non potevano vivere l’uno senza l’altro, ma neanche il loro figlio senza i genitori.
Rif. Sylvia Nasar, Il genio dei numeri, Rizzoli 1999.
Video della sua intervista al festival della matematica, nel 2007 –  non mi era sembrato molto interessato…
Dal documentario per il premio Abel: “mi piace pensare che sono un genio, ma poi penso che non ha senso.”

14 commenti

  1. Qualche anno fa ho ricevuto in regalo dai Ciccone il libro:
    La sindone svelata e i quaranta sudari
    Libro eccellente, consiglio a tutti la sua lettura. Temo che non sia più in commercio.
    Mi fa piacere vedere che la loro competenza è riconosciuta.

  2. L’atteggiamento degli scettici nei confronti della Sindone mi sembra quello di attori comici che si divertono a fare battute su un certo argomento sul quale si sentono tutti in sintonia. Per dirla meglio direi che hanno inventato il bullismo sindonologico, una sorta di atteggiamento beffardo di chi sbeffeggia una croce ignorando il fatto che potrebbe cadergli sulla testa da un momento all’altro. Non è detto che la serietà stia tutta nei sindonologi ma è comunque certo che i veri sindonologi sono tenuti alla serietà e all’onestà intellettuale, ma anche gli scettici sono tenuti ad essere tali seguendo la loro coscienza perché non saremo giudicati sulla fede riposta o non risposta su un lenzuolo ma sulla fede nell’esistenza di Colui che fa piovere sui devoti dell’Uomo della Sindone come sui detrattori della Sindone. Ad ognuno l’Uomo della Sindone ha qualcosa da dire. Basta saper ascoltare.

    1. Michele Salcito,
      lei confonde, mi sembra, i “detrattori” della Sindone con i critici della pseudoscienza e la fede con la ricerca di 5 minuti di gloria sui media.
      Penso che i cattolici che “sanno ascoltare” non convocano la stampa per raccontare di reazioni piezonucleari mai esistite, di monete che passano da un lato all’altro o del corpo di Cristo fatto di esplosivo.

  3. @ Michele Salcito
    Per dirla meglio direi che hanno inventato il bullismo sindonologico, una sorta di atteggiamento beffardo di chi sbeffeggia una croce ignorando il fatto che potrebbe cadergli sulla testa da un momento all’altro.
    A me sembra che stiano sbeffeggiando coloro che mescolano impropriamente fede e ricerca scientifica o, per lo meno, arrivano a conclusioni scientifiche in diretta conseguenza della propria fede religiosa. In campo scientifico, faccio fatica a vedere questo atteggiamento come “bullismo”.
    Non è detto che la serietà stia tutta nei sindonologi ma è comunque certo che i veri sindonologi sono tenuti alla serietà e all’onestà intellettuale, ma anche gli scettici sono tenuti ad essere tali seguendo la loro coscienza perché non saremo giudicati sulla fede riposta o non risposta su un lenzuolo ma sulla fede nell’esistenza di Colui che fa piovere sui devoti dell’Uomo della Sindone come sui detrattori della Sindone
    Mi sembra di capire che lei definisca “sindonologi” coloro che sono convinti (semplificando) dell’autenticita’ del lenzuolo. Scettici gli altri.
    Ero convinto che il termine indicasse tutti gli studiosi della Sindone. A prescindere dalle convinzioni sull’autenticita’.
    Lei, quindi, non riconosce l’etichetta di “sindonologo” a coloro che ritengono si tratti di un manufatto medioevele?
    Comunque, perfettamente d’accordo con lei sul fatto che sia gli uni sia gli altri sono tenuti all’onesta’ intellettuale.
    Lei pero’ motiva questo volando troppo alto, per quanto mi riguarda.
    Io sono convinto che sia necessaria a chiunque cerchi la verita’ scientifica. La verita’ con la ‘v’ minuscola, sempre provvisoria e perfettibile; ma l’unica che possiamo ragionevolmente provare a conseguire con le nostre forze e che possiamo laicamente condividere con tutti, a prescindere dalle convinzioni religiose. E scusi se e’ poco.
    La fede in Colui che fa piovere su devoti e non devoti e’ perfettamente legittima ma, se permette, mi sembra una cosa troppo personale e del tutto fuori luogo nel momento in cui si cerca — scientificamente — di capire la storia di quel lenzuolo.

  4. Dello studio dei Ciccone mi ha colpito anche la mole della bibliografia: 15 pagine.
    Bizzarria dei monoteismi: i Musulmani detestano qualsiasi rappresentazione della divinità; i Cristiani la cercano con determinazione maniacale. Si dice “in medio stat virtus”, ma spesso i moderati le buscano dagli uni e dagli altri.

  5. La tentazione di diventare sindonista è fortissima, perché essendo tutti i cristiani interessati a quel telo, qualunque ipotesi si faccia, anche la più strampalata, viene accolta con religiosa attenzione e rispetto da milioni di persone. Se uno desidera farsi una fama immediata, deve solo inventarsi una ragione per datare il telo al 33 d.C., possibilmente verso le 18. Si può perfino andare alla televisione del pomeriggio, dove tutto fa brodo.

  6. Scettici nei confronti della Sindone …
    Ma che vuol dire?
    E chi è che non crede che c’è a Torino un pezzo di stoffa, detto sindone, venerata reliquia dei Cattolici, tessuto e dipinto parecchi secoli fa per essere venduto a qualche gonzo?
    Michele, vedi che se una croce casca è più probabile che caschi addosso a chi le ciondola intorno piuttosto che su chi ne sta alla larga.
    Se la caduta è accidentale, ovviamente; ma non era una velata minaccia la tua, vero? Ci mancherebbe, sarebbe poco cristiano. E tu … tu sei cristiano, vero?
    Che sollievo, è una garanzia che sei un bravo ragazzo. Ma pensa un po’, uno che sembrava un grezzo provocatore, e invece è un bravo ragazzo.
    Eh certo: è cristiano, deve essere un bravo ragazzo.
    E se è un bravo ragazzo, è cristiano di sicuro.
    Maneggia le croci sulla testa della gente con un po’ troppa disinvoltura, ma è un bravo ragazzo, cristiano se non altro.
    Ma non ho capito cosa c’entra sbeffeggiare La Croce col riconoscere che la Sindone è un manufatto medievale, non ci crede più nemmeno il Papa che è il sudario di Gesù Cristo.

  7. faccio il medico,per carita’ non e’ una garanzia,ma guardatela spassionatamente,anche al di la’ di tutte le prove che si sono accumulate (contro). A volte anche l’istinto e’ importante,il “fiuto”. Anche nella scienza.
    Ebbene,per uno abituato a vedere morti,quella non e’ l’immagine di un cadavere di un uomo torturato a morte 2000 anni fa. non lo e’ nell’habitus, piuttosto da cavaliere dormiente. non lo e’ nella postura,con quelle braccia che stanno su. non sono credibili quelle ferite lineari sul corpo,sembrano fatte ” a penna”. non sono credibili le colature di sangue,che sembrano fatte col pennello e ricalcano un’iconografia. e infine non e’ un’immagine da contatto (come hanno sempre tentato di darci a bere) perche’ non presenta la deformazione data dalla tridimensionalita’. e infatti in virtu’ di questo,e di CHI gliel’ha fatto notare (IO,potete non crederci),adesso si inventano piu’ o meno improbabili radiazioni.
    poi ci sono le prove : documentali,iconologiche,strumentali,C14 ecc.
    i soldi che lo Stato paga per una cosa del genere sono il termometro politico sociale della sua convivenza con le lobby cattolico-mafiose che inquinano la nostra societa’.

  8. anzi andrebbero chiamati cosi : non piu’ “credenti” o “cristianisti” o “cattolici”. Andrebbero chiamati terroristi mafiosi,punto e basta.

  9. Questa l’ho trovata per caso e mi sembra assolutamente spettacolare; inizialmente credevo fosse un atto di “bullismo sindonologico” di quegli “attori comici” (per usare le definizioni di Michele Salcito) che sostengono che la Sindone e’ un manufatto medioevale.
    Mi scusino quelli che gia’ la conoscevano.
    In questa pagina, scritta dai sostenitori dell’autenticita’ (diciamo cosi’, per semplicita’) della Sindone, trovo questa perla
    Il falsario avrebbe dovuto conoscere la fotografia, inventata nel XIX secolo, e l’olografia realizzata negli anni ’40 del XX secolo. Avrebbe dovuto saper distinguere tra circolazione venosa e arteriosa, studiata per la prima volta nel 1593, nonché essere in grado di macchiare il lenzuolo in alcuni punti con sangue uscito durante la vita ed in altri con sangue post-mortale; rispettando inoltre, nella realizzazione delle colature ematiche, la legge della gravità, scoperta nel 1666.
    In altre parole, visto che Newton ha formulato la legge di gravita’ nel XVII secolo, un falsario medioevale non avrebbe potuto sapere che il sangue cola dall’alto verso il basso.
    Credo che ogni commento sia superfluo.

  10. M’arrazzo
    Coloro che hanno suggerito la teoria “Star Trekkiana” della emissioni di radiazione quando il corpo serebbe svanito (il che giustificherebbe l’assenza della deformazione che la traccia di un solido lascia se avvolta da un telo) hanno più volte sostenuto che il “sangue” si sarebbe deposto per diretto contatto telo-corpo, essendo questo visibile da entrambi i lati del telo ma, forse accecati da cotanta miracolosa intuizione, non accennano minimamente al fatto che detto “sangue” dovrebbe trovarsi visibilmente fuori dal perimetro della figura, risentendo, questo sì, della deformazione solido-telo: nessuno che eccepisca questa vistosa incongruenza nella esposizione della loro teoria? Sangue è volutamente scritto tra virgolette perchè chiunque conosca un minimo la storia è al corrente che nell’unica analisi diretta del ’78, il microscopista W. McCrone trovò ocra in soluzione di collagene fortemente diluita e vermiglione. E nient’altro.

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