"Ebola ça suffit!", prima analisi

The Lancet pubblica in open access i risultati preliminari del trial di fase III “ad anello” con il vaccino rVSV-ZEBOV della Merck, a Conakry e dintorni tra il 23 marzo e il 20 luglio scorso. Sono stati vaccinati subito 2014 persone (un po’ meno della metà scelta a caso tra gli “individui eleggibili e consenzienti”) tra i volontari che avevano avuto contatti con 48 persone infette, e altre 1498 (idem) tre settimane dopo contatti con altri 42 casi.

In a comparison of eligible and consenting individuals, the analysis of vaccine efficacy is based on zero cases of Ebola virus disease at 10 days or more post-randomisation in the immediate vaccination group and 11 confirmed cases in the delayed vaccination group.
When the analysis is expanded to all eligible people, six cases of Ebola virus disease occurred in three clusters in the immediate vaccination group versus 16 cases in seven clusters in the delayed vaccination group. Notably, all the cases in the immediate vaccination group occurred in unvaccinated individuals.

Fra i 7651 partecipanti, vaccinati e non, ci sono stati 21 casi di Ebola,

43 serious adverse events were reported; one serious adverse event was judged to be causally related to vaccination (a febrile episode in a vaccinated participant, which resolved without sequelae). Assessment of serious adverse events is ongoing.

Ai volontari vanno aggiunte circa 400 persone tra medici, infermieri, ricercatori, tecnici di laboratorio, interpreti ecc. Sponsor: OMS, Wellcome Trust, MSF ed enti pubblici norvegesi e canadesi, non la Merck che ha comprato la licenza del brevetto, per i troppi rischi legali.

Nature titola “efficacia 100%”, è vero per il vaccino immediato ma non per la “strategia ad anello” che, scrivono gli autori, ha un’efficacia media tra 76 e 95% – notevole lo stesso.
Ieri è uscito l’aggiornamento dell’OMS sull’epidemia in Liberia, Guinea e Sierra Leone.

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O’ digest – Science
Speciale Philae, con ben otto papers sulla cometa Ciuciù, riassunto della “prima e, forse, ultima messe” del lander.

Kai Kupferschmidt ha parlato con Andrew Read, fautore della tesi controversa del “leaky vaccine”. Nei polli le vaccinazioni contro la malattia di Marek hanno fatto emergere un virus più letale, scrive su PLoS Biology, ma sono terapeutiche: invece di prevenire  l’infezione, ne limitano i danni. Gli immunologi sono un po’ scettici. E il vaccino preventivo contro il vaiolo ha funzionato per secoli senza che nessuno notasse una “perdita”:

As for human disease, the study offers no support whatsoever for those who oppose vaccination, Read stresses.  

Sarà difficile convincerne gli anti-vax…

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Il policy forum è l’inizio di uno speciale sulle risorse idriche e la loro equa ripartizione, distribuito su tre numeri. Mi sembra che sia in open access, se no e siete di un’Ong, avvisatemi o chiedete direttamente gli articoli al primo autore.

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Forse avevo già segnalato l’articolo di Veronica Nieves et al. quando era stato anticipato su Science Express. Super sintesi, lo “iato” è colpa della Niña:

the decade-long hiatus that began in 2003 would appear to be the result of a redistribution of heat within the (Indo-Pacific) ocean, rather than a change in the whole-Earth warming rate.

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A proposito di randomized trials, la tv canadese CBC ha vinto il processo per diffamazione intentato nel 2011 da R.K. Chandra, un ex barone della Memorial University, Terranova, che le chiedeva $132 milioni di risarcimenti. Nel 2006, CBC aveva rivelato che nel 2000 il BMJ aveva rifiutato di pubblicare un suo paper falsificato, sulla vitamina D che migliorava la memoria degli anziani. E falsi ancora più palesi.

Il celebre dott. Chandra vendeva anche pillole, così aveva messo da parte svariati milioni in 120 conti correnti all’estero, ed era andato in pensione nel 2002.
Dieci anni prima

The university put together an independent panel to investigate the allegations against Chandra. The committee spent three months interviewing witnesses and examining five publications of Chandra’s. 
The report issued in 1994 concludes, “With the evidence presented, the testimony of many witnesses and the fact that absolutely no raw data (or files) of any kind were exhibited, the committee cannot accept that the (Nestle) study was done anywhere near to the completeness or with the accuracy reported… For that matter, the same can probably be said for the Mead Johnson work as published in the British Medical Journal.
“In fact, the committee cannot identify anyone who did or remembers (doing) a significant amount of work, and the co-authors of the papers had very little or very likely nothing to do with the work. With respect to the allegations, the Committee is, therefore led to conclude that scientific misconduct has been committed by Dr. Chandra.” 
Despite the committee’s conclusion, the university decided not to take any action against Chandra…

Meglio rovinare la reputazione dell’università piuttosto che la nuova carriera del dott. Chandra in India, immagino.