Se volete monitorare la salute del pianeta, fate surf:
The system, developed by Plymouth Marine Laboratory and partly funded through ESA’s Earth Observation Support to Science Element, allows surfers to measure the temperature of the sea every time they head for the surf. Potentially, this could provide 40 million in situ measurements per year around the UK alone, yielding unique information about the coastline. As well as being an important climate variable, sea-surface temperature is an important driver of ocean circulation.
Dr Bob Brewin, who led the research and is a keen surfer, said, “Sea-surface temperature controls the water density, which controls currents and therefore transports pollutants. “It also affects biological productivity, which in turn affects the growth of all marine animals, from bacteria to fish.”
I dati servono anche a calibrare le osservazioni dei satelliti.
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O’s digest – Nature
Il predicozzo della settimana riguarda le piantagioni di palme da olio e i due tentativi di fermare la deforestazione con regole condivise: un High Carbon Stock Study negoziato da 5 multinazionali del settore con i vari paesi e un High Carbon Stock Approach negoziato da Ong ambientaliste e altre multinazionali, non solo per la palma da olio.
Sarebbe bello se tutti si mettessero d’accordo sulle norme e per farle rispettare, dice l’editoriale, ma il problema sta anche nella definizione di “sostenibilità” e nella metrica della biomassa, dicono Roeland Bosch et al. (E’ anche uscito un rapporto di Forest Trends sull’insostenibile deforestazione in Cambogia.)
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Elegia per il leone Cecil, monitorato da otto anni in una riserva dello Zimbabwe e attirato in una tenuta privata da un cacciatore locale, per fare da bersaglio a un dentista del Minnesota, grande killer di leoni e altri animali carismatici. Henry Nicholls intervista David Macdonald dell’univ. di Oxford, che conosceva Cecil “molto bene” e spera non sia stato ucciso invano:
The reaction is something to rejoice in: millions of people have used this as a stimulus to express their enthusiasm for the value of nature. That’s the sort of enthusiasm that I hope will influence the way that policy is formulated as human enterprise strives to live alongside biodiversity. That would be a suitable memorial for the apparently illegal death of this particular, charismatic and unusually fascinating individual lion.
Cecil è stato molto rimpianto e il dentista molto bistrattato sui social media in effetti, d’altronde
“Palmer shot Cecil with a bow and arrow but this shot didn’t kill him,” he said. “They tracked him down and found him 40 hours later when they shot him with a gun. The hunters then found that the dead lion was wearing a tracking collar, which they unsuccessfully tried to hide”.
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David Lodge (non il romanziere) applaude le iniziative del Papa per clima e ambiente in cui “scienza e fede trovano un terreno comune”; nel 70° anniversario di Hiroshima e Nagasaki, David Kaiser torna sulla distinzione fatta nel 1941 tra la I guerra mondiale “dei chimici” e la II “dei fisici”. Il meme dura tuttora, ma in realtà:
Although each (il progetto del radar e quello della bomba atomica, ndr) was directed by physicists, they teemed with specialists of all stripes. By the end of the war, physicists were a minority — only about one-fifth — of the Rad Lab staff. At Los Alamos, the wartime organization chart displayed the groups — metallurgy, chemistry, ballistics, ordnance and electrical engineering, as well as physics — arranged in a circle, connected by spindly links.
Poi guardo i papers.
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Su Nature Communications, Sönke Dangendorf, Eduardo Zorita et al. usano un sacco di matematica per supplire al fatto che
our measurements available over the past two centuries represent only a very narrow window of the Earth’s history, limiting our knowledge about natural low-frequency signals in the climate system.
Risultato:
On the basis of a model assessment of the separate components, we conclude that it is virtually certain (P=0.99) that at least 45% of the observed increase in GMSL (Global Mean Sea Level, ndt) is of anthropogenic origin.
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Altra notizia che farà piangere Riccardo Sorgenti, il vicepresidente di Assocarboni:
The World Bank said coal was no cure for global poverty on Wednesday, rejecting a main industry argument for building new fossil fuel projects in developing countries…
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Prima di andare in ferie
Climalteranti pubblica un post di Riccardo Reitano: “Abbagliati dal Sole”, una new entry per una vecchia bufala, con fra le righe una lezione su come attribuire una causa all’aumento delle temperature, hint: non si toglie l’effetto serra dei gas serra da quando l’attività solare cala per poter dimostrare che è tutta colpa del Sole…
Da Tamino, lezioncina semplice ed efficace su come calcolare la tendenza delle temperature nell’emisfero nord, con le serie NASA e NOAA.
Da Climate Lab, Ed Hawkins confronta le T previste dai modelli e quelle osservate nella serie HadCrut, tenuto conto del nuovo paper di Cowtan & Way et al. tra cui Ed Hawkins.
Agg. 31/7: Michael Mann pubblica una bozza non impaginata, per i non-abbonati alle Geophys. Res. Lett.; anche Kevin Cowtan e Tamino spiegano la divergenza del 38%, iniziata nel 2005, confrontando “le mele con le mele”, i.e. le T alla superficie delle terre e dei mari, invece che delle terre e dell’aria sopra il mare, e aggiungendo quelle recenti dell’Artico che prima mancavano nella serie HadCrut. Un ripasso a questo post di Gavin Schmidt non nuoce.
Da Neven1, estensione (link corretto, grazie Steph) aggiornata dei ghiacci artici, temo di essere stata ottimista scommettendo su un minimo di 5 milioni mq, ma finora Baffin e Hudson Bay resistono…
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“Well done, nerds”
In occasione della conferenza sull’Intelligenza artificiale di Buenos Aires, Mark Tegmark del MIT, Francesca Rossi di Harvard-univ.Padova et al. di Future for Life et al. raccolgono firme sotto una lettera alle Nazioni Unite che chiede un bando delle armi autonome, ma non se la decisione di distruggere/uccidere è presa da un essere umano.
Per le armi “intelligenti” semi-autonome, la lettera da firmare è “Stop the Killer Robots“.
“Prima di andare in ferie”, rif. Hawkins.
Piuttosto interessante, la comparazione effettuata mele con mele.
Viene fuori che 1/3 della discrepanza modelli-osservazioni nel 21° secolo è riconucibile ai forcing radiativi troppo elevati nei modelli, soprattutto, come già avevo fatto notare anche nel mio blog, per le numerose e continue piccole eruzioni vulcaniche (il segnale dell’aumento dello spessore ottico degli aerosol stratosferici è oggi catturato molto meglio con strumenti più appropriati per scandagliare la sensibile quota fra la tropopausa e la bassa stratosfera). Un altro terzo di questa discrepanza è causata dall’utilizzo (nei modelli anche sugli oceani) delle temperature in prossimità della superficie piuttosto che le temperature superficiali oceaniche le quali hanno un trend un poco inferiore. Infine, il rimanente terzo è riconducibile alla variabilità interna e/o alle sovrastime dei modelli.
Ancora io che rompo ;-D
Cambia il grafico sull’estensione dei ghiacci artici, la link rimanda all’area, che non è l’estensione, come ben sai!
Ups, era il grafico sotto, corretto, grazie Steph.