Povero tesoro


Nell’articolo di Arthur Neslen sul Guardian scopro, in ritardo, che Brian Ricketts, segretario generale della lobby europea del carbone (1), si lamenta dell’intolleranza dei 195 governi, dei manifestanti presenti al vertice di Parigi sul clima e dell’ONU che è riuscita a lavare il cervello alla popolazione mondiale. Prevede che Big Coal

sarà odiata e denigrata così come sono stati odiati e denigrati i mercanti di schiavi.

Andavano amati e celebrati anche loro, poveri tesori. Neslen si meraviglia:

Ricketts is an affable and respected figure on the Brussels lobby scene, and campaigners suggested that stress and industry desperation may have played a part in his outburst.  In the aftermath of the Paris agreement, shares in coal firms plunged rapidly. Peabody, the world’s largest coal firm, saw stock values drop 12.6%, while Consol Energy holdings was down by 3.3%.

Le azioni della Peabody sprofondavano da prima ancora della condanna per aver ingannato gli azionisti con bufale sul clima, comprate da scienziati neghisti negaioli a 250 dollari/ora. Gli affari di Big Coal vanno male, lo dicono tutti, ma se andassero a gonfie vele non ci sarebbe bisogno del signor Ricketts.

I suoi piagnistei mi ricordano tanto quelli di Rinaldo Sorgenti, il vice presidente di Assocarboni su Oggi Scienza, qui, sul blog della…
Ma guarda!

Sul blog della SCI scopro, meno in ritardo, che il prof. Zingales, presidente della Società Italiana di Chimica Consiglio Nazionale dei Chimici (h/t prof. Zingales), non legge né il blog della SCI né il giornale della SCI, ma si lamenta dell’incompetenza e dell’intolleranza in materia di gas serra e di fertilizzanti di certi chimici che scrivono sul blog della SCI. Si lamenta anche per il termine “neghista”. Un blogger suggerisce “negaiolo” che suona più festivo, lo adotto subito.

Ammiro la tolleranza del prof. Zingales che non ha mai protestato contro le bufale sul clima pubblicate sul giornale della SCI 

(1) Come negli USA, i suoi lobbisti sono stati pagati per denigrare la European Climate Foundation e le Ong che essa sostiene perché rimedino ai danni sanitari, ambientali e climatici causati dalla filiera del carbone.

*

Le più belle immagini scientifiche dell’anno secondo i grafici di Nature.

Babbo Natale rischia la bancarotta per colpa del riscaldamento globale antropogenico, dice in un’intervista in esclusiva:

I used to worry about hitting a polar bear on the pad. Now I worry about whether my whole transportation system will crash and sink below the ice on the Dec. 24 countdown. And who knows what lies below the polar ice cap.

A ri-proposito, Kevin Anderson del Tyndall Centre critica l’Accordo di Parigi:

The climate agreement delivered earlier this month in Paris is a genuine triumph of international diplomacy. It is a tribute to how France was able to bring a fractious world together. And it is testament to how assiduous and painstaking science can defeat the unremitting programme of misinformation that is perpetuated by powerful vested interests. It is the twenty-first century’s equivalent to the victory of heliocentrism over the inquisition. Yet it risks being total fantasy. (…)
Reducing emissions in line with 2 °C remains a viable goal — just. But rather than rely on post-2050 BECCS – biomass energy carbon capture and storage, ndr – deciding to pursue this alternative approach would have begged profound political, economic and social questions. Questions that undermine a decade of mathematically nebulous green-growth and win–win rhetoric, and questions that the politicians have decided cannot be asked.
Move away from the cosy tenets of contemporary economics and a suite of alternative measures comes into focus. Technologies, behaviours and habits that feed energy demand are all amenable to significant and rapid change. Combine this with an understanding that just 10% of the population is responsible for 50% of emissions, and the rate and scope of what is possible becomes evident.

Evidente?

 ***

Da capo

Dai monti di Marte d’estate scorre acqua salata? Macché, CO2, scrivono Cédric Pilorget e François Forget su Nature Geoscience. Dal com. stampa:

A quelques centimètres sous les pentes martiennes sur lesquelles le CO2 se condense, on trouve toujours un “pergélisol” formé de grains cimentés par de la glace d’eau. Ainsi lorsque la glace de CO2 se condense sur le sol en hiver, l’air présent dans les pores et interstices du sous-sol immédiat se retrouve confiné, pris en sandwich entre le pergélisol étanche et la couche de glace de CO2 à la surface. 
Dans ces conditions, les simulations numériques de Cédric Pilorget et François Forget ont révélé des phénomènes étonnants. A la fin de l’hiver et au printemps, les rayons du Soleil passent au travers de la couche de glace de CO2 translucide et la chauffe par la base. La glace de CO2 ne fond pas, mais se “sublime”, en passant directement en phase gazeuse. Le gaz produit se diffuse dans le proche sous-sol poreux. Une partie peut s’y recondenser tandis que le reste du gaz s’accumule dans l’espace poreux restant, augmentant considérablement la pression dans le proche sous-sol, jusqu’à plusieurs fois la pression atmosphérique. Cette surpression finit par fracturer la glace de surface, ce qui génère une violente décompression. Les pores du sous-sol sont alors traversés de puissants flux d’air liés à l’évacuation du surplus de gaz et à la sublimation rapide de la glace de CO2 du sous-sol. En quelques minutes, voire quelques secondes, plusieurs mètres cubes de gaz (voire même plusieurs dizaines de mètres cubes au niveau des fractures) diffusent verticalement vers la surface. De tels flux sont capables de déstabiliser les grains situés sur les pentes et ainsi de provoquer des éboulements et des coulées. Surtout, la pression du gaz peut entraîner une véritable fluidification de l’avalanche, et lui donner les propriétés d’un écoulement liquide. 
Un tel phénomène est sans équivalent sur Terre…

11 commenti

  1. solo per precisare il prof. Armando Zingales è presidente del Consiglio nazionale degli ordini dei chimici e non presidente della SCI (Società Chimica Italiana) che è invece il prof. Riccio; per un breve momento è comparso il nome di Roberto Zingales, che non c’entra nulla con questa storia; grazie e scusassero i lettori

  2. Desidero solo chiarire che l’Organo di cui sono presidente non è né la Società Italiana di Chimica (e nemmeno la Società Chimica Italiana, di cui sono un semplice socio) né il Consiglio Nazionale “degli Ordini dei Chimici”, che non esiste con quella denominazione. Sono presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici che è un organo di magistratura speciale nell’ordinamento dello Stato italiano e rappresenta e governa i chimici iscritti negli albi professionali.
    In ragione della natura di autorità pubblica, il Consiglio Nazionale dei Chimici ed il suo presidente, espongono le proprie posizioni e determinazioni sul sito istituzionale e non sui blog.
    La prego di considerare che affermare, come fa lei, che il Direttore responsabile di una rivista (cioè io) non legge ciò che pubblica sulla rivista che dirige (la Chimica e l’Industria), è un po’ eccessivo anche per un blog: non crede?
    Inoltre: non ho mai tacciato qualcuno di incompetenza, ma ho soltanto sollecitato i blogger a non dare, a loro volta, patenti di incompetenza agli autori pubblicati sulla rivista di cui sono Direttore, solo perchè hanno espresso pensieri non graditi.
    Riaffermo, peraltro, che per veste istituzionale e posizione culturale contesto l’intolleranza, e questo è il senso del mio intervento sul sito istituzionale e sulla Newsletter del Consiglio Nazionale, mentre sollecito la discussione aperta, purché rispettosa del pensiero altrui e svolta nei luoghi di competenza.

    1. prof. Zingales,
      Grazie della correzione e chiedo scusa a lei e Claudio, l’avevo fatta ma non l’avevo salvata.
      è un po’ eccessivo anche per un blog: non crede?
      Mi pareva l’unica spiegazione possibile. Altrimenti perché C&I ha pubblicato i “pensieri” di Salvatore Mazzullo nei quali, per esempio, la Terra è priva di oceani?
      non ho mai tacciato qualcuno di incompetenza
      Ah no? Non ha scritto lei, a proposito di chi critica i “pensieri” di S. Mazzullo:
      Non esiste serio scienziato che si occupi del clima che disconosca l’esistenza di fattori non-antropici in tal materia. Affermare il contrario e? antiscientifico?
      A quanto mi risulta, nessuno lo ha mai fatto né sul blog della SCI né su Climalteranti – a meno che lei non ritenga un fattore antropico le eruzioni vulcaniche, escluse anch’esse dai “pensieri” di Mazzullo.
      per veste istituzionale e posizione culturale contesto l’intolleranza
      In veste istituzionale lei ha contestato la critica, scientificamente fondata, ai “pensieri” di S. Mazzullo fuori dalle sedi che lei ritiene opportune. Cioè contesta sia il diritto di critica che la libertà di espressione di tutti i non iscritti a un ordine dei chimici.
      Dal punto di vista culturale, ognuno è libero di criticare i neologismi e il tono delle discussioni sui blog, ovviamente, ma non hanno nulla a che fare con la fisica e la chimica dell’atmosfera.

  3. Proprio l’attaccamento alla scientificità dichiarato dal Prof. Zingales avrebbe dovuto far prestare maggiore attenzione prima di apporre il “visto si stampi” all’articolo di Mazzullo.
    Nel suo commento sul blog della SCI il Prof. Zingales sostiene che “è antiscientifico negare l’influenza preponderante dei fattori antropici”, quando nelle conclusioni dell’articolo si afferma che “su scala secolare, il clima è scandito, prevalentemente anche se non esclusivamente, dal volgere del ciclo delle macchie solari”. A meno di qualche sottigliezza lessicale che mi sfugge sulla differenza fra preponderante e prevalente, il Prof. Zingales riconosce come antiscientifico l’articolo da lui lasciato pubblicare.

    1. Riccardo,
      è ancora peggio di così. A proposito dei post critici di Claudio, il prof. Zingales ha scritto
      un blogger… ha il dovere morale e scientifico di esprimere queste idee in un contesto diverso dal Blog della SCI
      Il direttore del bollettino sembra d’accordo:
      Il giudizio finale è “il terzo organo è di troppo”
      Da quello che ho capito, “il terzo organo” è il blog della SCI – comunque gli ho chiesto una conferma prima di scriverne su Oggi Scienza.
      Sono stupita dalla pacatezza di Vincenzo, Claudio et al. A quei due, farei ricopiare 100 volte l’articolo 21 della Costituzione – a mano.

  4. Forse dovrebbe far piacere la “considerazione” ripetuta che “Ocasapiens” presta alla mia persona, soprattutto quando mi associa a persone molto più autorevoli ed importanti.
    Mi rendo conto che le mie personali opinioni e commenti, come singolo individuo, differiscono alquanto dalle sue, e quindi la infastidiscono perché evidentemente preferisce il coro tipico dei tempi dell’inquisizione, ma a volte osservare le cose e non basarsi solo su teoremi catastrofisti è quanto mai opportuno, visto che i veri problemi dell’umanità sono purtroppo altri.
    Poi c’è chi arriva a pensare e dire che per risolvere la mancanza di energia per i nostri simili che vivono nei troppi Paesi sottosviluppati del pianeta, basteranno le energie definite “verdi” (pare la moderna definizione di quanto affermò la Regina Margherita con le “briosche”), invece delle fonti convenzionali, da utilizzare con le moderne tecnologie oggi disponibili.
    Intanto, costoro vivono purtroppo malissimo e per cercare di sviare il vero problema, diversi osservatori (al caldo dei loro privilegi) arrivano anche a dire che sono costretti a migrare a causa del … clima!

  5. @ rsorgenti
    E’ intervenuto a commento di un post di ormai 9 giorni fa che, presumibilmente, non e’ piu’ seguito da molti dei lettori abituali. Per praticita’, quindi, ho commentato il suo in calce a un post “di giornata” che, per di piu’, si occupa ugualmente di cambiamenti climatici.
    Suggerisco, se desiderasse farlo, di intervenire in coda a tale post.

  6. r.sorgenti,
    le presto attenzione perché da vice-presidente di Assocarboni proclama urbi et orbi che il carbone trarrà i poveri dalla miseria quando tutti sanno che contribuisce alla morte prematura di 7 milioni di persone/anno. Se non vuole che si presti attenzione, basta che le prenda alla leggera in privato. E anche gli emigrati a causa del clima.
    Sa, c’è parecchia gente che non apprezza le battute sulla sofferenza altrui.
    In compenso se lei ha scoperto un’energia convenzionale che arriva (con il wi-fi?) dove non esiste la rete elettrica, cioè dove stanno i poveri, ce lo faccia sapere e la candidiamo al Nobel.
    E la regina che “al caldo dei suoi privilegi” prendeva alla leggera la sofferenza degli affamati si chiamava Maria Antonietta. Se fossi privilegiata quanto lei, signor
    Vice presidente di Assocarboni e
    Direttore della Divisione Minerali e Prodotti Chimici di S.G.S. Italia S.p.A.,
    Direttore generale e Presidente di Inspectorate Italia S.p.A
    Aministratore Unico di IUS Sitris S.r.l

    eviterei di ricordarla.

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