Gli omega 3 di Tom & Jerry e il prugno dell'ISS

Da oggi ho due ospiti, Tom lui & Jerry lei che per ora esce raramente da sotto il divano, venuti in vacanza insieme a sabbia dal profumo di pesca per la lettiera, crocchette Gmo free “pesce e arancio“, ma anche melograno, mela, ribes ecc. (+ crocchette per me nel senso dei miei pasticcini salati preferiti), la raccomandazione di metterne solo una spolverata su quelle andanti, e di non lasciare fuori il caricatore del cell perché Tom fa fuori il cavo anche se, potendo scegliere, preferisce i cavi bianchi della Apple…

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Da Oggi Scienza, l’avvenente collega segnala una review, sul Journal of Clinical Investigation, della letteratura biomed recente sui benefici dello stress ossidativo e sui pericoli degli anti-ossidanti. Nell’intervista, il paradosso è spiegato dal principale autore Andrea Savarino dell’Istituto Superiore di Sanità, uno serio stando ai suoi paper e che non prende i principi etici alla leggera.

Se riesco, faccio una puntata delle Oche sul paradosso, perché mi fa salire un po’ la mosca al naso il martellamento sull’efficacia terapeutica e/o preventiva di anti-ossidanti venduti a caro prezzo come integratori alimentari o aggiunti direttamente alle crocchette per gatti nel caso degli omega 3…

Scrive Stefano:
Dopo decenni di ricerca, però, non c’è ancora nessuna prova solida che gli antiossidanti abbiano un effetto protettivo, e di recente si è scoperto che un farmaco contro il diabete con proprietà antiossidanti può promuovere lo sviluppo dei tumori
Scrive il Cancer Institute-USA:
molteplici e ampli esperimenti clinici randomized e controllati con un placebo non sono riusci a dimostrare una prevenzione. In effetti alcuni degli esperimenti clinici più grandi hanno dovuto essere interrotti perché nei pazienti che ricevevano anti-ossidanti l’incidenza dei tumori era maggiore che in quelli che non ne ricevevano…

Ho letto parecchi supplementi di Science e Nature su immunologia e tumori, la review di Savarino et al. mi ha rinfrescato la memoria e il fatto che due autori su quattro fossero dell’ISS mi ha ricordato un altro paradosso.

Nell’aprile 2015, i solerti cacciatori di Butac prendevano di mira i “marchettari” che ricopiavano un lancio stampa sui fenoli del Prunus spinosa:

A illustrare le potenzialità della ‘pianta molisana’ è la ricercatrice Iss Stefania Meschini, autrice dello studio in via di pubblicazione su riviste scientifiche… : ”Il prunus – spiega – è ricco di antiossidanti e può contrastare la capacità di proliferazione delle cellule tumorali. Nella sperimentazione in laboratorio, abbiamo trattato con l’estratto della pianta cellule cancerose di pazienti affetti da cancro a colon, polmone e cervice uterina. Abbiamo quindi osservato che, da solo, l’estratto non aveva effetti, ma addizionato ad un particolare complesso a base di aminoacidi, minerali e vitamine, denominato Can, è stato in grado di ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali ed ha portato a distruzione tra il 70 e il 78% delle cellule cancerose nell’arco di 24 ore”. Il passo successivo, sottolinea la ricercatrice, ”sarà passare alla fase dei test su animali, con l’obiettivo di arrivare, nell’arco di qualche anno, alla produzione di un nuovo farmaco antitumorale”.

Due mesi dopo nel com. stampa dell’ISS, l’allora commissario Walter Gualtiero Ricciardi metteva una sordina al trionfalismo:

Va sottolineato però che c’è ancora molta strada da fare prima di dimostrare la sua efficacia sull’uomo e di affermare che l’integratore che si sta mettendo a punto, a base di quella composizione, possa effettivamente avere un’efficacia sul piano clinico.

Lo studio in collaborazione con l’azienda Biogroup su un integratore per migliorare “la qualità della vita del paziente” sembra aver perso la via della pubblicazione. Magari un giorno la troverà, da ottobre intanto il Trigno M, dal brevetto chiesto insieme all’ISS, è in vendita libera con questa indicazione:

Azione mirata antineoplastica

ORLY?

In novembre l’iridologo-naturopata-omeopata Franco Mastrodonato, assente su PubMed ma “responsabile della produzione” aziendale nonché presidente dell’IMeB e della Società Italiana di Medicina Biointegrata, dichiarava che circa 2000 pazienti “affetti da gravi forme di tumore” lo stavano già assumendo, alcuni con “risultati sorprendenti”.

Così, senza né pubblicazione né trial clinico in vista. Per quanto ne sappiamo, potrebbe avere lo stesso effetto il Biodit Uno, altro integratore della “piccola ditta molisana”, nel quale ci sono pure i fiori di Bach

10 commenti

  1. Nonostante il comunicato stampa *rassicurante* (smentito però subito dai *fatti* e dalla fretta indiavolata di vendere il Trigno M ai malati senza neppure uno straccio di prova di efficacia clinica), l’interesse per gli antiossidanti deve partire da molto in alto all’Istituto Superiore di Sanità.
    È infatti dell’agosto 2015 una review su Public Health, che vede come ultimo nome nulla di meno che quello del professor Walter Ricciardi: Systematic review of studies investigating the association between dietary habits and cutaneous malignant melanoma
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26212104
    Ed è ben curioso che le conclusioni della review vedano una tendenza verso la riduzione del rischio di melanoma associata all’assunzione di betacarotene e vitamine A, C, D, E proprio quando altri autorevoli studi usciti due mesi dopo vedono invece nella somministrazione di antiossidanti e in particolare di vitamina E un aumento di rischio di metastasi:
    http://stm.sciencemag.org/content/7/308/308re8
    http://www.nature.com/nature/journal/v527/n7577/full/nature15726.html
    Complimenti al professor Ricciardi per il tempismo della sua review!
    P.S. Nei gruppi su Facebook, i malati-cavia che hanno provato il Trigno M sono assai delusi.

    1. Dora,
      grazie, non avevo visto la review di Public Health, comunque è smentita dall’avvertenza del Cancer Institute USA.
      Ho chiesto al prof. Ricciardi e all’uff. stampa ISS se hanno “qualche dato, che potrei citare, a sostegno delle dichiarazioni del prof. Mastrodonato, della “azione mirata” del Trigno M e quindi del trial clinico in preparazione”.
      Poi ti so dire.

  2. Grazie Sylvie, spero che almeno a te risponda (a me mai).
    Hai visto che gli esperti di Omeopatia, Medicina Ayurvedica, Kinesiologia Applicata, Training Neuroevolutivo Emozionale e Matrix Energetica, Analisi Bioenergetica, etc. etc. dell’IMeB tengono anche “corsi di perfezionamento” all’università?
    Ad esempio a Chieti
    http://www.unich.it/bandi/corso-di-perfezionamento-medicina-biointegrata
    e a Roma Tor Vergata
    http://web.uniroma2.it/module/name/Content/newlang/italiano/action/showpage/content_id/20297

    1. Dora,
      spero che almeno a te risponda (a me mai).
      neanche a me di solito, ma questa volta l’uff. stampa dice che
      Attualmente non è possibile pubblicare il lavoro perchè oggetto di brevetto
      A me risulta che una volta chiesto il brevetto, si possa tranquillamente pubblicare, tanto più che il prodotto è in vendita con tanto di composizione sulla scatola!
      Per quanto riguarda le dichiarazioni sulla sua efficacia nell’uomo l’istituto non è a conoscenza nè partecipa attualmente ad alcuno studio che all’interno di un protocollo di sperimentazione clinica dimostri l’efficacia o il ruolo terapeutico nell’uomo dell’integratore a base di Trigno M nelle terapie anticancro.
      Adesso che li ho messi a conoscenza, ho chiesto cosa intendono fare.
      E ho visto, sigh.

  3. Fra l’altro, la dr Stefania Meschini ha partecipato proprio due giorni fa a un “congresso” della Società Italiana di Medicina Biointegrata dedicato a “Nuove prospettive in oncophytoterapia”, parlando di “TRIGNO M: risultati della ricerca svolta presso l’Istituto Superiore di Sanità”.
    http://www.medicinabiointegrata.it/files/locandina-trigno-milano.pdf
    Quindi l’ISS continua ad avere interesse per il Trigno M e chi vende l’integratore ai malati oncologici può continuare a farsi scudo dietro il nome dell’Istituto.

    1. Dora,
      sì, da un anno vanta quei risultati (dovresti vedere i miei con la candeggina…) accanto al venditore del prodotto che, dalla composizione, sa tanto di Tumorex, CAAT e altre quackeries.

  4. “Dopo decenni di ricerca, però, non c’è ancora nessuna prova solida che gli antiossidanti abbiano un effetto protettivo, e di recente si è scoperto che un farmaco contro il diabete con proprietà antiossidanti può promuovere lo sviluppo dei tumori.”
    Grazie Sylvie per la segnalazione della review sugli antiossidanti.
    Una delle mie cause perse è quella di tentar di far ragionare gli invasati degli “antiossidanti”, che si dicono super-convinti di prevenire qualunque patologia e neoplasia grazie ad essi. Ora che questa analisi sistematica mostra in modo chiaro che non operano alcuna prevenzione e che invece possono anche aumentare il richio di neoplasie, forse riesco a convincerli a desistere da queste pratiche pseudo-fitoterapiche. Ci conto poco, comunque.

    1. Grazie Stefano, ne farò buon uso…
      l’ISS mi ha avvisata, l’ho messo nel post di oggi, ma restano altri claims infondati e pericolosi: i Trigno M/D/T sono tuttora venduti come farmaci.

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