Le Oche mettono il becco nelle statistiche

Cari orecchietti di radiopop,

Cominciamo con la solita rassegna della stampa scientifica, con un estratto dell’editoriale di Nature sulla Brexit e la ricerca nel Regno, se ne preoccupa anche l’editoriale più inamidato di Science.
– l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica il rapporto 2016 sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute
– su Nature, un paper sul “disturbo antropogenico” che raddoppia la perdita di diversità e il rischio di incendi nella foresta amazzonica;
– su Science, un reportage di Jon Cohen sul tentativo del Sud Africa di fornire antiretrovirali a 6,6 milioni di malati di AIDS e fermare l’epidemia entro il 2030;

– buona notizia, la mitica Susan Solomon del MIT e i suoi colleghi misurano il “buco” nell’ozono sopra l’Antartide e anche se ogni tanto un’eruzione vulcanica l’ha allargato com’è successo nel 2006  e nell’ottobre 2015, hanno calcolato che  tra settembre 2000 quando ha raggiunto l’estensione massima e settembre 2015 quello causato dai clorofluorocarburi banditi con il protocollo di Montreal si è ridotto di oltre 4 milioni di km2, “è in via di guarigione,” dice lei, se tutto va bene nel 2050 torna sano e torna a filtrare il 90% gli UV-B che danneggiano il vivente.
– e tanti articoli su Nature Climate Change, quasi tutti meritano in realtà, ma chissà se ci stanno.

Menzogne, maledette menzogne e statistiche

Il tema di oggi ci è venuto in mente per via del convegno di propaganda per presunte cure antitumorali, ospitato domattina nella sede della Regione Emilia Romagna dal Movimento 5 Stelle, ahinoi con il patrocinio dell’Ordine dei medici locale. Chi vuol far pagare alla collettività il Metodo Di Bella, per esempio, sostiene che la chemioterapia uccide i pazienti malati di cancro (chissà perché nel caso del Metodo Di Bella, la dozzina di sostanze che sarebbero letali somministrate singolarmente a seconda del tipo di tumore, una volta mescolate li curano tutti). Lo direbbe uno studio di Graeme Morgan et al. che viene riassunto così:

Pubblicato nel 2004 , è un lavoro scientifico australiano che prende in esame dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della CHEMIO nella cura del cancro.

Menzogne:
I risultati sono catastrofici: solo il 2% dei pazienti sottoposti alla chemio risulta essere ancora vivo dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”.

Maledette menzogne:
L’articolo è molto semplice come impostazione e, sia in tabella 1 (pp.551) che in tabella 2 (pp.552) sono riportate, in ultima colonna, queste percentuali di sopravvissuti alla SOLA CHEMIO dopo 5 anni dall’inizio del trattamento:
– percentuale di sopravvissuti dello 0% (zero per cento): cancro del pancreas, cancro dell’ utero, cancro della prostata, cancro della vescica, cancro del rene, Melanoma, Sarcoma e Mieloma Multiplo;
– percentuale di sopravvissuti dell’1% : cancro dello stomaco e del colon;
– percentuale di sopravvissuti del 2% : cancro della mammella e del polmone;
– percentuale di sopravvissuti del 3-5% : cancro del retto;
– percentuale di sopravvissuti del 4-5% : tumori al cervello;
– percentuale di sopravvissuti del 5% : cancro dell’esofago;
– percentuale di sopravvissuti del 9% : cancro dell’ovaio;
– percentuale di sopravvissuti del 10% : linfoma NON Hodgkin;
– percentuale di sopravvissuti del 12% : cancro della cervice uterina;
– percentuale di sopravvissuti del 40% : Seminoma del testicolo e Linfoma di Hodgkin.

Nella realtà Morgan dice l’esatto contrario, com’è ovvio dal titolo del suo studio parla del contributo della chemioterapia, non della sopravvivenza…

E’ partito dalle cartelle cliniche di 154.971 pazienti americani che nel 1998 erano sopravvissuti per 5 anni a 22 tipi di tumore (ciascun paziente avendone 1, non 22). Nel 1993, 3.306 erano stati curati con la sola chemio e 151.665 con la chemio come terapia principale o complementare. Morgan ha poi estrapolato le percentuali per i due tipi di pazienti (2% e 98%) ai sopravvissuti australiani a tutti i tipi di tumori – non è molto corretto, ma pazienza – e calcolato che nella media generale la chemio aveva contribuito un po’ di più in Australia (+ 2,3%)che in USA (+ 2,1%).

Diffondere menzogne simili è da delinquenti. Tanto più che dal 1993 si sono fatti progressi, troppo pochi certo, ma già 10 anni fa il tumore al testicolo era curabile al 90-95%, il linfoma di Hogdkin al 65-90%.

E statistiche

Poche settimane fa, anche in Italia c’è stato un nuovo allarme sui cellulari che farebbero venire tumori al cervello, perfino secondo il sito Tutto Medico, dopo la pubblicazione del “Report of Partial Findings from the National Toxicology Program Carcinogenesis Studies of Cell Phone Radiofrequency Radiation in Hsd: Sprague Dawley SD rats (Whole Body Exposures)”. Sarà pieno di difetti, comunque dice l’esatto contrario:

At the end of the 2-year study, survival was lower in the control group of males than in all groups of male rats exposed to GSM-modulated RFR. Survival was also slightly lower in control females than in females exposed to 1.5 or 6 W/kg GSM-modulated RFR. In rats exposed to CDMA-modulated RFR, survival was higher in all groups of exposed males and in the 6 W/kg females compared to controls.

Neanche un tumore maligno per un totale di 1260 ratti, incredibile!, ma solo (forse) degli schwannoma, piccoli noduli stabili e benigni nella glia o nel cuore di 2 maschi su 90 sia nel gruppo esposto alle radiofrequenze CDMA che nel gruppo di controllo.
E pensare che i ratti Haldan-SD sono geneticamente predisposti ai tumori.

Semmai il titolo doveva essere “Stare al cellulare tutto il giorno allunga dell’8% la vita dei ratti”.
Morale: Dont’ panic

***

Dalla settimana prossima inizia il palinsesto estivo, salvo scoperta epocale che cercheremo di spiegare nel giornale in 45 secondi, ci risentiamo in autunno. Nel caso sentiste la nostra mancanza, seeee… quanto noi la vostra, orecchietti, ci sono siti italiani nei quali pescare argomenti di conversazione originali da sfoggiare sotto l’ombrellone. Per esempio:

  • per la fisica e l’astrofisica, quello dell’INAF che fa ottima  divulgazione
  • per i risvolti sociali e politici Scienza in rete
  • per l’attualità in generale Le Scienze, Oggi Scienza
  • quelli che ci segnalate con un sms al 331.6214.013

(anche l’oca sapiens, se le bufale non le fanno venire la ridarella per giorni di fila). E l’Organizzazione mondiale della sanità se andate in paesi dove ci sono epidemie, o in Brasile per le Olimpiadi.

Anche in streaming dalle 12.50 alle 13.27, in podcast dopo. Per dirci se abbiamo sbagliato qualcosa: FaceBook e mail oche at radiopopolare.it

post-scriptum:
Sotto “Un po’ di serietà per favore” Hortensio riporta un altro caso di maledette menzogne e statistiche. Potete leggerlo anche fuori dalla fascia protetta, perché ha tolto gli insulti che i pro-ciarlatani usano al posto degli argomenti.

Un’ascoltatrice ha chiesto con un sms: “allora secondo voi l’omeopatia non funziona?” Secondo migliaia di esperimenti clinici, in media i placebo – di vario tipo: medaglietta di Padre Pio, acqua distillata, saccarosio industriale, spia rossa accesa, preghiere proprie e altrui ecc. – hanno un effetto positivo sul 30% circa delle persone. I rimedi omeopatici idem.

Si parlerà del buco dell’ozono anche nel giornale radio.

1 commento

  1. Signora Oca, maledetti palinsesti estivi, sospetto ci sia lo zampino dei templari! Visti i tempi non trova sarebbe utile un bel Micap? Magari con il dottor Salvo, siam proprio messi male.
    Ah, riascoltando un vecchio Micap, mi permetto un consiglio: rucola! 🙂

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