L'internazionale trumpista

Come tutti sanno, per Donald Trump il riscaldamento globale è una truffa dei cinesi che vogliono distruggere l’economia statunitense.

Stando al senatore razzista Malcolm Roberts è una truffa degli scienziati australiani per distruggere l’economia del proprio paese. L’altro ieri ha convocato la stampa a un nuovo show sul clima che non si sta affatto scaldando, la CO2 non ha un effetto serra, le temperature sono falsificate dal CSIRO (equivalente del CNR). Questa volta era in compagnia di due “scienziati di livello internazionale” a suo dire: Tim Ball, ex docente canadese di geografia pagato da BigOil & Coal per mentire, e l’americano Tony Heller a.k.a. Steven Goddard, pagato anch’esso da BigOil & Coal per un po’, un ingegnere elettrico di villaggi turistici.

Heller-Goddard è talmente delirante da essere tenuto a debita distanza perfino dai complottisti Anthony Watts e Judith Curry. Va detto che è difficile distinguerlo dalla sua parodia.

Lo show, forse ça va sans dire, dovrebbe dissuadere il parlamento australiano dal ratificare l’Accordo di Parigi, purtroppo il partito razzista di Roberts era imbrogliato in un’altra vicenda che interessava i giornalisti più dei vaneggiamenti del trio, e il senatore se n’è andato sbattendo la porta. Dettagli da Sou.

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oddìo il rimmel

Al coro trumpista, s’è aggiunto ieri Paolo Mieli sul Corriere della Sera in tono più soft, ma con tutti i memi dei “mercanti di dubbio”  (h/t Climalteranti).

Manufacture the controversy!
Inizia con una previsione:

Un nuovo uragano di irragionevolezza rischia di abbattersi sul mondo in coincidenza con l’apertura — oggi a Marrakech — della Conferenza sui cambiamenti climatici.

Non so dove ha visto quel rischio, a me i media italiani e stranieri sembrano parlare d’altro.

Intendiamoci: è del tutto ragionevole che, sia pure a titolo precauzionale, vengano prese misure anche drastiche per combattere il global warming. È invece irrazionale dar retta ai sostenitori della tesi che questo sia un campo delle certezze assolute (tra loro molti attori cinematografici, spiccano per spirito militante Leonardo DiCaprio e Arnold Schwarzenegger)

Entrambi hanno la certezza che i gas serra abbiano un effetto serra e ritengono “ragionevole prendere misure anche drastiche per combattere il global warming”.

Ed è ignobile accodarsi al linciaggio di chi muove legittime obiezioni all’assunto che riconduce interamente all’uomo il surriscaldamento del pianeta.

Qui Mieli inserisce “l’irrazionalismo” degli scienziati intervistati da Leonardo DiCaprio nel suo documentario, da Schwarzenegger non credo ma dovrei controllare, e da molti altri: i paesi in via di sviluppo hanno inquinato e, a testa, i loro abitanti inquinano molto meno di quelli dei paesi ricchi, le emissioni UE calano perché la produzione inquinante viene esportata nei paesi in via di sviluppo ecc.

Osservazioni interessanti, che meritano di essere discusse.

Se ne discute a Marrakech e ogni anno dal 1992, ma i lettori del Corriere non ne vengono informati da Paolo Mieli che dedica la seconda metà dell’articolo a “osservazioni” che ritiene più interessanti, presumo.

I warmisti perseguitano gli innocenti!

Primo falso, dell’anno scorso

Non si capisce però perché tale discussione debba essere imbarbarita da una certa dose di fanatismo. Perché il leader dei laburisti inglesi, Jeremy Corbyn, deve quasi scusarsi di avere un fratello maggiore, Piers, fisico e meteorologo, il quale, sulla base di evidenze scientifiche (anch’esse meritevoli d’essere prese in esame), sostiene che il riscaldamento globale non sia dovuto ai guasti provocati dal genere umano o dalla industrializzazione sregolata e trovi piuttosto spiegazione nel sole?

Da ripetuti esami risulta che il complottista Piers Corbyn estrae previsioni meteo da un programma informatico che abbina cicli solari e fasi lunari (giuro). E non risulta che qualcuno abbia chiesto a Jeremy Corbyn di scusarsi perché suo fratello vende previsioni meteo sbagliate.

I warmisti perseguitano bis
Secondo falso, dell’anno scorso

Perché è passato quasi sotto silenzio il licenziamento su due piedi di Philippe Verdier, per un ventennio «Monsieur Météo» di France 2 , reo d’aver dato alle stampe «Climat Investigation» un libro in cui si relativizzavano le conseguenze del global warming?

Non è passato sotto silenzio e il libro non relativizza alcunché. Dice chiaro e tondo che il global warming non esiste, è un complotto di scienziati venduti alle Ong ambientaliste e al partito socialista.

È normale che lo abbiano buttato fuori dall’emittente televisiva solo per aver messo in evidenza  «alcune connessioni opache tra scienziati, politici, lobbisti e ong ambientaliste»? «Siamo ostaggi di uno scandalo planetario … una macchina da guerra che fa soldi mantenendoci in uno stato di ansia», sosteneva Verdier. Può darsi che esagerasse, che avesse torto. Ma è il licenziamento il modo giusto di cimentarsi con le sue tesi?

Verdier è stato licenziato perché a) pretendeva di usare l’uff. stampa di France2 per promuovere il suo libro e b) dopo che la direzione ha rifiutato, per averla accusata di essere venduta anch’essa. E non aveva tesi con cui cimentarsi, solo strafalcioni.

I warmisti sono anti-scienza!

Terzo falso, dell’anno scorso

Perché poi (quasi) nessuno ha fiatato quando la presidente della Società italiana di fisica, Luisa Cifarelli, fu aggredita per aver tolto il logo della società da lei presieduta dal documento di dodici associazioni italiane che, in  vista della Conferenza sul clima di Parigi, affermavano essere «inequivocabile» l’influenza umana sul sistema climatico? Avrebbe voluto, la Cifarelli, che il termine «inequivocabile» fosse sostituito con «verosimile» o «probabile». La nostra, diceva, è un’associazione di fisici abituati a considerare leggi della scienza «regolate da equazioni». Le verità scientifiche, sosteneva, «non possono  basarsi sul consenso generalizzato mescolando scienza e politica, come sta  avvenendo in questo caso … Avrei solo voluto qualche cautela in più». Sensato. E invece la Cifarelli fu lapidata.

Mieli confonde le critiche alle opinioni con l’aggressione ad personam. Scienziati, cronistioche hanno manifestato un po’ di sorpresa nello scoprire che una prof di fisica a UniBo crede alla FuF a qualunque zichicca e non sa che

  • la fisica del clima si basa su equazioni quali Navier-Stokes, Stefan-Boltzmann, Clausius-Clapeyron (altri esempi a richiesta)
  • la scienza non produce verità ma conoscenze continuamente corrette
  • il consenso sta nel fatto che da 60 anni le equazioni sono confermate da esperimenti e osservazioni in tutte le discipline che contribuiscono alla conoscenza del clima, dalla A come astronomia alla Z come zoologia
  • eccecc.

Il clima è sempre cambiato (punto 3)
Falsi di date e fonti varie

Il clima poi ha una sua storia molto particolare. Tra il 21 e il 50 d.C. si ebbero temperature superiori a quelle di oggi

Vecchia bufala2500 years of European climate variability and human susceptibility, Science, 2011

tanto che fu possibile importare in Inghilterra la coltivazione della vite.

La vite forse, ma non la sua coltivazione. I primi vigneti sono stati piantati dai normanni in alcune zone della costa sud, mentre oggi ce ne sono perfino in Scozia.

Intorno all’anno mille il riscaldamento continentale consentì ai vichinghi di colonizzare la Groenlandia (che fu così chiamata proprio perché era diventata «gruene», verde) e l’America del Nord.

Altra vecchia bufala. Inoltre i Vichinghi non hanno “colonizzato l’America del Nord”. La saga di Leif Erikson dice che sono sbarcati a Terranova, Baffin e nel Labrador attuali, dopodiché i sopravvissuti sono tornati indietro, forse in Islanda. Per ora sembra confermato dai reperti archeologici trovati nel nord-est del Canada.

Cherry-picking

Dopo l’anno mille, come ha ben raccontato Emmanuel Le Roy Ladurie , si sono alternate epoche di riscaldamento e di glaciazione senza che l’uomo avesse alcun potere di influenzare questi cambiamenti.

Questo in Histoire du climat depuis l’an mil (1967) a proposito dell’emisfero nord e delle popolazioni in Europa. In Histoire humaine et comparée du climat (t. 1 Canicules et glaciers XIIIe–XVIIIe siècles, 2004; t. 2, Disettes et révolutions, 2006; t. 3, Le réchauffement de 1860 à nos jours, 2009) Le Roy Ladurie scrive che dal 1860 “l’uomo” influenza in modo evidente il clima e la biosfera.

Frottole 
Falsi risalenti al decennio scorso

la temperatura è salita tra il 1910 e il 1940, è scesa poi fino alla metà degli anni Settanta (a causa della Seconda guerra mondiale?),

Non è vero, ovviamente. Semmai dopo il picco 1941-1946, il suo aumento è stato “tamponato” dalle emissioni di aerosol, ridotte dagli anni ’60 in poi mentre i paesi industrializzati adottavano leggi contro l’inquinamento dell’aria e le piogge acide.

ha ripreso a crescere a partire dal 1975 ma si è fermata una seconda volta alle soglie del nuovo millennio (per effetto delle politiche ecologiste?). Tutti temi da studiare, da approfondire. Se ne può discutere?

Non si è fermata alle soglie del nuovo millennio visto che il decennio 2001-2010 è stato più caldo del precedente e il quinquennio 2011-2015 il più caldo mai registrato. Il rallentamento negli anni di Niña (2008, 2011-2013) è stato studiato e approfondito dagli scienziati in decine di articoli scientifici. Dopo i record del 2014-2016 ne discute solo chi nega l’effetto serra dei gas serra.

Al Gore is fat! (Therefore global warming doesn’t exist)
Per finire in bellezza, falso risalente al 2007

Se la risposta è sì non si può cedere in presenza di chi si sente detentore di  una qualche verità. Come l’ ex vicepresidente Usa nonché premio Nobel, Al Gore. Un suo documentario, «An Inconvenient Truth», (premiato con l’Oscar) si è imposto come la Bibbia della lotta al surriscaldamento. Il governo inglese ne  ha addirittura imposto la proiezione in tremilacinquecento istituti secondari.

Come la Bibbia fino alla pubblicazione del IV rapporto IPCC, che lo ha reso obsoleto.
Nella realtà, il Ministero per l’istruzione aveva distribuito il video insieme ad altri tre, come supporto didattico facoltativo. Il membro del consiglio di una scuola, camionista del New Party (fascista) e finanziato da Big Coal & Oil, ha chiesto a un tribunale amministrativo di vietarne la proiezione perché si trattava di «political indoctrination» (vietata per legge nelle scuole).

Ma una Corte di giustizia britannica ha stabilito che si tratta di un film «politico» e «allarmista», talché la proiezione dovrebbe avvenire in presenza di esperti in grado di evidenziare le affermazioni prive di riscontri scientifici.

So what? In Italia decine di Corti hanno stabilito che la truffa Stamina era una terapia.
In questo caso, nella delibera che Paolo Mieli avrebbe fatto meglio a leggere, il giudice ha escluso che si trattasse di un film «politico» (party politics) o «allarmista». Infatti ha raccomandato di proiettarlo non «alla presenza di esperti», ma con annotazioni-guida (guidance notes) fornite dal Ministero agli insegnanti sui presunti errori (alleged errors, poi detti ‘error’ tra virgolette) per i quali, a suo avviso di non esperto, i riscontri scientifici presentati dagli esperti dell’accusa e della difesa erano contrastanti o insufficienti.

Gli esperti sbagliavano.

Di queste affermazioni senza riscontro ne sono state individuate nove tra cui quella degli «orsi polari annegati in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci». La Corte l’ha smontata, sulla base di una documentazione (questa sì inconfutabile) da cui si evinceva che gli orsi affogati erano non più di quattro, tutti a seguito di una tempesta.

Il giudice Burton scrive che l’espressione «annegati mentre cercavano di raggiungere il ghiaccio» non è suffragata dall’unica documentazione trovata dalle parti, secondo la quale gli orsi sarebbero «annegati durante una tempesta». In realtà, Al Gore cita correttamente questo articolo scientifico.

I sostenitori dell’origine antropica del global warming a quel punto hanno obiettato che anche la tempesta poteva essere stata originata dal riscaldamento. Il giudice Michael Burton (pur essendo tutt’altro che un negazionista in materia di effetto serra) ha reagito con un sorriso. Prendiamo esempio da lui.

Obiezione corretta, tempesta o meno gli orsi non annegano se stanno sulla banchisa. E dubito che il giudice Burton abbia sorriso perché ha scritto:

That is not to say that there may not in the future be drowning-related deaths of polar bears if the trend of regression of pack-ice and/or longer open water continues, but it plainly does not support Mr Gore’s description

e di essere d’accordo con l’esperto della difesa (e i climatologi):

I have no doubt that Dr Stott, the Defendant’s expert, is right when he says that: “Al Gore’s presentation of the causes and likely effects of climate change in the film was broadly accurate.”

L’energia aggiunta dai gas serra all’atmosfera rende gli eventi meteo estremi più frequenti e intensi e questi aggravano i danni in Gran Bretagna e molto di più nei paesi poveri.

Sorridete su, è così divertente vedere la gente perdere tutto e magari la vita…

***

Rassicurato dalla risalita di Trump e dei repubblicani nei sondaggi e ormai certo che i democratici non otterranno la maggioranza in Senato, il capo del bianchissimo FBI ha scritto al Congresso di ignorare la sua lettera di 10 giorni fa sulla riapertura di un’indagine riguardante ipotetici reati di Hillary Clinton forse rivelati da mail di cui ignorava il contenuto.
Riuscirà il nostro eroe a scrivere entro oggi una lettera sulla riapertura dell’indagine riguardanti ipotetici reati della fondazione Clinton rivelati nel libro di un suprematista bianco?

6 commenti

  1. Immaginiamo che io non conosca l’argomento cambiamenti climatici. Dovrei credere a Mieli anzicché alla scienza? E poi parliamo di irrazionalità …

  2. Ogni volta che sento parlare di Groenlandia e di come ci si stava bene ai tempi di Eric il Rosso mi viene l’orticaria. Perché abbiamo tutti gli strumenti per un po’ di fact checking.
    A partire dai record paeloclimatici, che mostrano in Groenlandia una temperatura un po’ inferiore a quella attuale all’epoca. Diciamo circa quella che si aveva nel 1960. Poi si entra in discorsi complicati, se fosse un effetto globale, o solo locale (come sembra). Ma l’idea di una Groenlandia in cui Eric prendeva il sole con vichinghe in bikini è un tantino fuori luogo, e i resoconti che abbiamo parlano di una vita durissima per quei coloni, possibile solo grazie a commerci (es. di legna in cambio di avorio di tricheco) con la madrepatria.
    Ma poi abbiamo Google Maps,che mostra come quelle zone siano (relativamente) libere da ghiacci e verdeggianti anche oggi. Abbiamo i rapporti economici del governo locale, che parlano di allevamento di migliaia di capi di ovini. La popolazione odierna è di 57 mila abitanti, metà circa dei quali campa sulla pastorizia. La Groenlandia è grande, e comprende ANCHE queste aree.

    1. Gianni,
      abbiamo tutti gli strumenti per un po’ di fact checking.
      (A proposito… per la prima bufala ho messo il link e il grafico giusto)
      Per uno storico come Mieli sarebbe il minimo, chissà che fonti ha usato. Anthony Watts, Jo Nova e Storia culturale del clima di Behringer?
      Capisco l’orticaria per la Groenlandia, a me viene anche per come Mieli nega nella seconda parte quello che scrive nella prima. O forse “osservazioni interessanti” è sarcastico?

      Riccardo,
      Immaginiamo che io non conosca l’argomento cambiamenti climatici. Dovrei credere a Mieli anziché alla scienza?
      Meglio di no! E’ come James Delingpole del Daily Telegraph, fa l’interprete degli interpreti e di scienza non vuol saperne. Pazienza, mi stupisce però che un giornalista specializzato in storia contemporanea ne sappia così poco da chiedersi:
      la temperatura è salita tra il 1910 e il 1940, è scesa poi fino alla metà degli anni Settanta (a causa della Seconda guerra mondiale?), ha ripreso a crescere a partire dal 1975 ma si è fermata una seconda volta alle soglie del nuovo millennio (per effetto delle politiche ecologiste?). Tutti temi da studiare, da approfondire. Se ne può discutere?

  3. Oltre al fact checking (decenni e decenni di ricerca glaciologica e ricostruzioni paleo, dati degli accumuli medi annui di neve,…), forse occorrerebbe ricordare a questa specie di mummia vivente storica il fatto che – come gli storici sanno bene – Venezia fra il nono ed il dodicesimo secolo si era trasformata in una città-stato e in una grande potenza marittima. A seguire, bisognerebbe chiedergli come pensa che possa essere stata così importante una città fantasma ricoperta da un livello delle acque di diversi metri più elevato di quello odierno, se l’isola con le vichinghe in bikini fosse davvero stata verde come scrive. Saprà rispondere? Ne dubito.

  4. “Storia culturale del clima di Behringer”
    L’ho letto un paio di anni fa sul treno mentre mi recavo ad un convegno. Andata: ho trovato alcune (poche) cose interessanti e molti sbadigli. Ho conservato per il ritorno la lettura dei capitoli più assurdi. Un vero e proprio compendio di determinismo in salsa odierna.

    1. Steph,
      Behringer: è vero, per lui tutto si spiega con il clima anche la caccia alle streghe (per pagine e pagine…) come se i capri espiatori non ci fossero stati ben prima della LIA. E gran finale complottista con scienziati allarmisti per soldi in combutta con i watermelons.

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