Eppur si fonde

Stando ai globalcoolisti, la calotta antartica*** cresce dal … (inserire data a scelta), e quindi il livello del mare non s’innalza, il global warming è una truffa dei… (inserire nemico dell’umanità a scelta), i gas serra non hanno ecc. e stando a Trump – et al. –  nessuno sa se i cambiamenti climatici sono reali.

La conferenza dell’AGU a San Francisco è dedicata alla realtà, parecchi interventi sono in streaming e on demand. Per comodità di chi non sta in California, l’ESA riassume 25 anni di dati satellitari sulla fusione dei ghiacciai antartici lungo il mare di Admunsen, che sono presentati oggi. Articolo sulle Geophysical Res. Lett.

 ***aggiunto:  Vedete voi se fidarvi dei dati NASA o di un cherry-picking globalcoolista.

Zwally et al. confermano l’aumento di massa nell’interno est e sud-est dell’Antartide tra il 1992 e il 2008. Secondo loro dal 2003 è rallentato meno di quanto misurato dai satelliti Grace che però hanno strumenti più precisi le cui misure sono confermate da Cryosat-2.
Dal 2008 il bilancio di massa è negativo. La fusione a ovest e a sud contribuisce all’innalzamento del livello del mare – lo fa anche mentre la calotta si ispessisce altrove, ovviamente. Rif. per esempio

  • Harig et al., Accelerated West Antarctic ice mass loss continues to outpace East Antarctic gains, Earth and Planetary Science Letters, 2015 – pdf
  • McMillan et al., Increased ice losses from Antarctica detected by CryoSat?2, Geophysical Res. Lett. 2014 open access
  • Shepherd et al., A reconciled estimate of ice-sheet mass balance, Science 2012 – pdf

Altri a richiesta. (Esiste più di un gas serra: a fine 2015 la concentrazione atm. di CO2 equiv. era di 500 ppm.) E da un secolo si fondono gli altri ghiacciai, scrivono Hoe et al. su Nature Geo, altra “categorical evidence of regional climate change” da negare.

Altro meme globalcoolista: durante il Novecento si liberava spesso il passaggio a nord-ovest – e vice versa – nell’Artico, la cui banchisa ricresce dal… (inserire data a scelta). Siccome anecdote isn’t data, Old Weather, un progetto di citizen science, digitalizza i diari di bordo e quindi le osservazioni meteo della Royal Navy durante la prima guerra mondiale e di spedizioni statunitensi nell’Artico. Ha festeggiato ieri i suoi primi 4 milioni di dati:

Those 4-million observations come from more than 480,000 transcribed pages, and are the work of 4,730 different people.

Non si potrebbe fare per gli archivi dei Lloyds?

*

Nelle Environmental Res. Lett., oltre a varie ricerche utili alle Ong (siccità africana ecc.) c’è un editoriale sull’aumento del metano in atmosfera:

Unlike CO2, atmospheric methane concentrations are rising faster than at any time in the past two decades and, since 2014, are now approaching the most greenhouse-gas-intensive scenarios.

e un articolo di Ken Caldeira sull’aumento (negativo, dice) degli autori negli articoli scientifici.

*

Philip Williamson che su Nature invitava gli scienziati a lottare contro le bufale è un esempio della legge di Brandolini. Sta ancora cercando di far correggere quelle pubblicate da James Delingpole sull’acidificazione degli oceani nello Spectactor e in Breitbart, il giornale on line del consigliere neo-nazista di Trump.

Dal 2014 Breitbart ha un’edizione europea co-diretta Raheem Kassam dell’UKIP e da James Delingpole, più volte sanzionato dall‘IPSO per le sue disinformazioni. Da quello che ho visto (ci vuole la scorta di sacchetti) anche l’edizione europea è riservata ai maschi razzisti, sessisti, coprolalici, misogini, omofobi (omissis). Stranamente, manca il complotto giudaico mondiale. Forse perché cerca inserzionisti e nella UE ci sono leggi contro l’incitazione all’odio antisemita.

Secondo Williamson:

the global scientific community should harness the collective power and reach of the Internet to counter climate deniers, setting up its own, moderated rating system for websites that claim to report on science: “We could call it the Scientific Honesty and Integrity Tracker, and give online nonsense the SHAIT rating it deserves.”

E un rating del nonsense pubblicato da alcuni scienziati?

8 commenti

  1. @ocasapiens
    “Stando ai globalcoolisti, la calotta antartica cresce dal … (inserire data a scelta)”
    … la data e’ scritta qui, immagino (non ho avuto tempo di rileggerlo):
    https://www.nasa.gov/feature/goddard/nasa-study-mass-gains-of-antarctic-ice-sheet-greater-than-losses
    … o nel papiro:
    http://www.ingentaconnect.com/content/igsoc/jog/2015/00000061/00000230/art00001
    “Zwally’s team calculated that the mass gain from the thickening of East Antarctica remained steady from 1992 to 2008 at 200 billion tons per year, while the ice losses from the coastal regions of West Antarctica and the Antarctic Peninsula increased by 65 billion tons per year.
    “The good news is that Antarctica is not currently contributing to sea level rise, but is taking 0.23 millimeters per year away,” Zwally said.””
    “The decadal increase in dynamic thinning in WA1 and the AP is approximately one-third of the long-term dynamic thickening in EA and WA2, which should buffer additional dynamic thinning for decades.”
    Qui, invece…
    https://eos.org/articles/scientists-find-the-point-of-no-return-for-antarctic-ice-cap
    … dicono cose interessanti come questa:
    “A million or so years before then, the Earth was much hotter than it is today, and atmospheric carbon dioxide (CO2) concentrations exceeded 750 parts per million (ppm)—much higher than they are today. But when CO2 concentrations declined to 600 ppm, the southern ice cap became much more long-lived.
    “What we see now is that the strengthening of the ice sheet works only with CO2 levels below 600 ppm,” said Simone Galeotti, a paleoclimatologist at the University of Urbino, Italy, and lead author on the paper. He added that if we reach those levels again by continuing to pump greenhouse gases into the atmosphere, humans could sentence the ice sheet to an inevitable collapse.”
    … e il relativo papiro:
    http://science.sciencemag.org/content/352/6281/76
    “Data presented in our study imply that a CO2 threshold for a continental-scale Antarctic ice sheet occurred at ~600 ppm, and that AIS sensitivity to insolation forcing and vulnerability to melt can be expected to increase markedly between 600 and 750 ppm.”
    … 600 ppmV… per il “punto di non ritorno”… e siamo a 400, no?
    Diamine!… tocchera’ mica mettere anche quelli di Science e la NASA fra i globalcoolisti? 🙂
    Next?

  2. @ocasapiens
    La novita’!… invece di rispondere ai commenti dei partecipanti, SI CAMBIA IL TESTO DEL BLOG… rendendo cosi’ criptico/incomprensibile il tutto… vabbe’, dai… deve essere una tecnica imparata dal sito SkepticalPseudoScience… sono anni luce avanti a tutti.
    Ma andiamo al commento/testo della nuova versione del blog… che magari cambiera’ di nuovo rendendo questo mio secondo commento ancora piu’ difficile da capire…
    Andiamo per ordine:
    1) Link al farlocco sito SkepticalPseudoScience: vedo che continui a usarlo come tua principale fonte di disinformazione… CLAP! CLAP! CLAP!…
    Il grafico in basso della figura 2 mostra una diminuzione COSTANTE del ghiaccio antartico, anche prima del 2008… e cita uno studio del 2012 (Shepherd et al, “A Reconciled Estimate of Ice-Sheet Mass Balance”, 2012) che e’ antecendente quello di Zwally, che infatti lo cita e ne descrive le limitazioni (seconda colonna, prima pagina)… il quale, lo ripeto, riporta un aumento complessivo della massa di ghiaccio su tutto l’Antartide… quindi il grafico suddetto non vale nulla.
    Lascia perdere il sito farlocco dello psicologo cognitivo Johm Cook, oca!.. e’ meglio!… fai piu’ bella figura quando citi Nature, Science, ed il resto (oddio, anche li lucciole per lanterne a go-go, ma almeno le informazioni sono piu’ valide).
    2) L’articolo di Harig: “We estimate the overall mass losses from Antarctica since January 2003 at ?92 ± 10 Gt/yr”
    … WOW!… l’equivalente di poco piu’ di 0.1 mm/anno di salita dei mari… sgomberate NY, di corsa! 🙂
    … lo so, lo so, ci sono i “tipping point” dietro l’angolo!… pe-ri-co-lo-sis-si-mi… come le gambe delle sedie quando si cammina a piedi scalzi… risparmiameli, ti prego.
    3) E continua, il pennuto sotutto:
    “Altri a richiesta. Esiste più di un gas serra: a fine 2015 la concentrazione atm. di CO2 equiv. era di 500 ppm.”
    Embe’? Corri a dirlo al sig.dott. Galeotti, che con i colleghi ha pubblicato l’articolo su Science ed ha rilasciato la dichiarazione seguente:
    “What we see now is that the strengthening of the ice sheet works only with CO2 levels below 600 ppm”
    E perche’ lo dice, e parla solo di CO2? Basta leggere il seguito.
    L’articolo di presentazione dello studio su Science continua cosi’:
    “today’s research reveals that the entire ice sheet could revert back to its unstable roots if the 600-ppm threshold is crossed once again—like replaying the ice sheet’s evolution backward through time.
    Models run by the Intergovernmental Panel on Climate Change show that this threshold could be reached by the end of the century.
    However, Naish emphasized that even if we were to reach this crucial threshold, it would be thousands of years before the ice sheet melted completely. { Puoi evitare di vendere quell’appartamento a Venezia, oca! }
    Although many other greenhouse gases contribute to warming, he added, they would contribute little to this potential deterioration of the Antarctic ice cap because they remain so briefly in the atmosphere compared with CO2, which can last for centuries.”
    Toh!… gli altri gas a effetto serra contano come il due di coppe quando in tavola ci sono i bastoni!… perche’ bisogna tener conto del tempo di permanenza in atmosfera dei suddetti gas, pochi anni/decenni per quasi tutti salvo la (terribile, ca va sans dire) CO2 assassina.
    Nice try, though. 🙂
    4) Ilare, poi, questa:
    “E da un secolo si fondono gli altri ghiacciai,”
    … “da un secolo”!… e scrivo questo da un posto che ben prima di un secolo fa era sepolto sotto 3 km di ghiaccio! 🙂
    … per non parlare, senza scomodare i millenni fa… foto di un quadro dell’epoca, a.D. 1826 (concentrazione di CO2 nel 1826?…) come questa…
    https://phzh.ch/MAPortrait_Data/131444/6/Zumbuehl_et_al_2008.pdf
    “The advance {della Mer de Glace, Monte Bianco), starting around 1800 and ending in 1821, pushed the ice front in the valley approximately 560 m”… e A PARTIRE DAL 1826… fusione senza sosta, a tratti velocissima, molto piu’ di oggi… vedi sotto.
    Ci sono infatti altri “dettagliuzzi” a proposito delle ragioni della fusione dei ghiacciai non artici o antartici, come questa…
    https://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/03sep_soot
    … che l’ocasotuttons non ci racconta mai:
    “But glacier records show that between 1860 and 1930, while temperatures continued to drop, large valley glaciers in the Alps abruptly retreated by an average of nearly 0.6 mile (1 kilometer) to lengths not seen in the previous few hundred years. Glaciologists and climatologists have struggled to reconcile this apparent conflict between climate and glacier records.”
    … che ridimensiona “leggermente” il meme climatocatastrofista che recita “e’ tutta e solo colpa della CO2 assassina”, con corollario “… e bisogna quindi tornare al medioevo per evitare la catastrofe”.
    E perche’ i ghiacciai si sono ritirati cosi’ velocemente nel recente passato?.. basta leggere cose come questa… sui ghiacciai Himalayani (e l’artico pure)… mai sentito parlare prima, ocasapiens?
    http://glacierhub.org/2014/11/06/dark-snow-spells-doom-for-glacial-melt-rates/
    “In India, about 30 percent of glacial melt is attributed to black carbon, according to the International Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD).
    In addition, most of the black snow in the Himalayas or the Tibetan Plateau comes from Indian and Chinese soot (e.g. diesel fumes, coal burning, funeral pyres, and etc.). It’s even a problem in the Arctic, according to a paper recently published in Nature Geoscience by a team of meteorologists from the French government.
    They found that the Arctic ice cap, which is thought to have lost an average of 12.9 billion tonnes of ice a year between 1992 and 2010 due to general warming, may be losing an additional 27 billion tonnes a year due to dust.”
    Uno ancora, poi mi fermo:
    https://www.nasa.gov/topics/earth/features/carbon-pole.html
    “Black soot deposited on Tibetan glaciers has contributed significantly to the retreat of the world’s largest non-polar ice masses, according to new research by scientists from NASA and the Chinese Academy of Sciences.”
    “Fifty percent of the glaciers were retreating from 1950 to 1980 in the Tibetan region; that rose to 95 percent in the early 21st century.”
    Ouch!… spero non abbia fatto troppo male, un’aspirina potra’ aiutare.
    Trave? Pagliuzza? Occhiali? Vista d’aquila? Sicumera? Apertura mentale? Razzismo dialettico con chi la pensa diversamente?
    Puoi aggiungerli alle parole chiave/tags del tuo blog (ma lascia perdere SkepticalPseudoScience, per favore, dai!…).
    Hasta la vista, baby.

  3. robikappa02
    ” per non parlare, senza scomodare i millenni fa… foto di un quadro dell’epoca, a.D. 1826 (concentrazione di CO2 nel 1826?…) come questa…”
    Se si riferisce al dipinto di Birmann sul Mer de Glace (fig. 3b), la devo correggere: è dell’agosto 1823.
    “e A PARTIRE DAL 1826… fusione senza sosta, a tratti velocissima, molto piu’ di oggi”
    Non mi pare proprio. ““In 1821, the glacier advanced until twenty feet to a house of the village [les Bois]; so the people prepared to leave their homes, but this time, the glacier respected his limits, and since then he started to melt back slowly”
    “Slowly” le pare traducibile con “senza sosta, a tratti velocissima” ???
    E poi si legge anche: “The mid 19th century was in many ways a very interesting time. Firstly, it brought the second advance and for many glaciers the maximum extension in the 19th century.” E: “The frontal zone of the Mer de Glace advanced approx- imately 290 m from 1842 to 1852”
    Ma lei li legge i papers che cita?
    “Ci sono infatti altri “dettagliuzzi” a proposito delle ragioni della fusione dei ghiacciai non artici o antartici, come questa”
    che però si riferiscono al ritiro iniziato dopo la metà del XIX secolo. Ne parla anche il paper di Zumbühl et al. 2008 relativamente al Lower Grindewald Glacier, se ne era accorto?
    “The 1810–1820 advance (Fig. 8a), which marks the beginning of the mid 19th century maximum glacier extent, was presumably driven by low summer temperatures (more than 80% relative input importance) and high autumn precipitation. (…) Furthermore, this advance shows specifically the expected pattern of an advancing Alpine glacier: Low summer temperatures during the advance period hinder ablation making glacier advances possible. Above normal (autumn) pre- cipitation leads to a positive mass balance in the accu- mulation area. This is a prerequisite for later advances of the glacier snout. It is not surprising that the 1860–1880 retreat period was mainly driven by high temperatures. High spring temperatures and decreasing autumn precipitation could have been the cause for the 1860–1880 retreat”. In questo senso, ritengo molto plausubile l’accelerazione/esacerbazione imposta alla fusione da parte della diffusione e deposizione del black carbon di origine industriale. “Black carbon is the strongest sunlight-absorbing atmospheric particle. When these particles settle on the snow blanketing glaciers, they darken the snow surface, speeding its melting and exposing the underlying glacier ice to sunlight and warmer spring and summer air earlier in the year”. Soprattutto durante il periodo di risposta del ghiacciaio alle relativamente calde primavere alpine che avrebbero preceduto quei due decenni (“Length variations are shown to behave as a lagged process, with a glacier-specific memory of past climatic conditions” <- i ghiacciai rispondono con ritardo alle sollecitazioni climatiche, è ben noto).

  4. Curioso come robikappa02 che aborra i modellini farlocchi, qui si affidi ad uno studio uno (quello di Zwally et al. 2015) – ignorando tutto il resto della ricerca scientifica ed incertezze associate – che fa della interpretazione di dati satellitari il suo punto di forza e le cui stime richiedono molti assunti e l’utilizzo di modellini farlocchi per essere convertite in bilanci di massa…
    Ma si sa: la coerenza, oltre che l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione, richiede di essere ignoranti oggi come lo si era un anno fa. E lui è un «senior scientist» che di immaginazione ne ha da vendere, che diamine!¡

  5. @steph
    ‘Curioso come robikappa02 che aborra i modellini farlocchi, qui si affidi ad uno studio uno (quello di Zwally et al. 2015) ‘
    Cerco di curare la vostra ignoranza con la vostra medicina… i modellini farlocchi, what else?
    Quanto ai tuoi continui riferimenti al fatto che sono senior scientist, la cura e’ una sola: studiare tanto invece di rosicare sempre come fai tu, anonimo ‘steph’.
    Buon anno Rosicator!

  6. robikappa02
    “Cerco di curare la vostra ignoranza con la vostra medicina…”
    Siamo alla frutta candita?
    ” la cura e’ una sola: studiare tanto invece di rosicare sempre come fai tu,”
    L’impressione che dà, però, è che sia lei che debba iniziare a studiare e da subito, carissimo. Non se ne è mai accorto? Ma non disperi: non è mai troppo tardi, di tempo ne ha da vendere.

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